Riceviamo e pubblichiamo.
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Non scio, ma accompagno mia figlia e due sue amiche. Chiedo lo skipass per mezza giornata, ma l'offerta è unica: giornata intera e pranzo in rifugio a soli 20 euro. Mi adeguo all'offerta, oggettivamente appetibile. Vorrà dire che pranzerò da solo a valle dove attenderò il rientro delle fanciulle. Dopo mezz'oretta vedo che gli sciatori sono fermi ai piedi della seggiovia in movimento. Mi viene riferito che i gestori dell'impianto sconsigliano le discese per via del fondo nevoso insidioso. Mi reco in biglietteria per vedere se è possibile ottenere un rimborso, anche parziale. Non è possibile, ma vengo rassicurato sul fatto che si potrà lo stesso pranzare al rifugio. Le ragazze mi dicono però che se vanno al rifugio a pranzare dovranno poi scendere con gli sci o risalire la pista fino agli impianti. Chiedo di nuovo se è possibile avere il rimborso del pasto pagato. Come sopra. Me ne torno a Castelnovo ne' Monti con l'impressione di essere stato derubato, seppur di pochi euro. Scendendo dalla macchina Anna mi fa vedere i segni dei sassi lasciati sugli sci dalla prima e sola discesa affrontata. Forse non c'erano le condizioni per aprire gli impianti. Devo considerarmi fortunato di aver restituito sane e salve le amiche di mia figlia alle rispettive famiglie. Mi sento meno fortunato a vivere in un territorio che sembra avere come principale vocazione futura quella turistica.
Cordialmente.
(Vittorio Monelli)
Credo che in un caso come questo sarebbe essenziale indicare di quale stazione si tratta, perchè può darsi che in altre le condizioni non fossero tali, e non indicandone alcuna si mettono in cattiva luce tutte. Anche se qualche sospetto ce l’ho, avento sentito altre lamentele del tipo…
(Commento firmato)
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@CCi scusiamo dell’omissione involontaria. Si tratta di Febbio.
(red)#C