Benvenuti alla puntata n° 67 di Let it rock.
Dopo la puntata dedicata alla chitarra, questa settimana ci concentriamo sulla batteria, altro strumento ‘molto’ rock
La copertina, come solito dal vivo, è per ‘A quick one (while he’s away)’ degli Who, nella versione del Rock’n’roll Circus, che vede Keith Moon fare mostra del suo stile inconfondibile, quasi ‘circense’, sicuramente eccentrico a dir poco.
Michael Giles ha suonato solo sul primo disco dei King Crimson, il celebrato ‘In the court of the Crimson King’, contribuendo con il suo drumming molto jazzato a definire l’inconfondibile suono del disco.
Ginger Baker, cofondatore dei Cream con Jack Bruce e Eric Clapton, ha anch’esso un background jazzistico, integrato soprattutto negli anni 70 da un’immersione nei ritmi Africani lavorando insieme a Fela Kuti.
Lo ascoltiamo nel celebre assolo di ‘Toad’ dal primo album dei Cream.
I Led Zeppelin, oltre a essere uno dei più grandi gruppi della storia, sono anche l’unione di tanti grandi personaggi, ciascuno eccellente nel proprio ambito, a partire dal John ‘Bonzo’ Bonham, spesso indicato ai primissimi posti delle varie classifiche dei migliori batteristi rock. Ascoltiamo il suo inconfondibile timbro nella cover di ‘When the levee breaks’, dal 4° album degli Zeppelin.
A contendere le prime posizioni a Bonham si trova spesso Neil Peart dei Canadesi Rush, che ascoltiamo all’opera in ‘YYZ’.
Gli ultimi 4 batteristi che ascoltiamo hanno un’approccio più rivolto alla canzone e al gruppo piuttosto che al solismo, a partire dalla rhythm machine della E Street Band di Bruce Springsteen, ovvero ‘The mighty’ Max Weinberg, che ascoltiamo in ‘Candy’s room’.
Kenny Aronoff è uno dei più ricercati e influenti batteristi degli ultimi 40 anni, soprattutto dopo gli album registrati con John Mellencamp, nel corso di una collaborazione durata 17 anni e 10 album. Ci ascoltiamo ‘When Jesun left Birmingham’ da Human Wheels.
Stewart Copeland è famoso in ambito rock soprattutto come batterista dei Police, ma è un personaggio molto versatile e poliedrico, che ha scritto musica per colonne sonore (Rumble Fish,Talk Radio, Wall Street), opere e balletti.
Concludiamo con Clyde Stubblefield, che insieme a Jabo Starks ha dato un contributo fondamentale a definire e cementare il suono funk di James Brown (e quindi per estensione, il funk in generale) , fino ai primi anni 70. Il suo breve assolo su ‘Funky drummer’ è uno dei pezzi più campionati della storia della musica, tanto che sicuramente vi suonerà famigliare.
Buon ascolto e appuntamento alla settimana prossima, toccherà al terzo elemento del tipico trio rock: il bassista.
Playlist:
The Who - A quick one (while he's away) (Live Rock'n'roll circus)
King Crimson - 21st Century Schizoid Man
Led Zeppelin - When the levee breaks
Bruce Springsteen - Candy's room
John Mellencamp - When Jesus Left Birmingham
Bellissima selezione. Avrei aggiunto giusto il rototom di Nick Mason in apertura di Time.
(Luca Tondelli)
Grazie Luca, è difficile scegliere con solo 50 minuti a disposizione, magari riprenderò l’argomento tra un po’, dando spazio ad altri musicisti.
(Lorenzo)