Riceviamo e pubblichiamo
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– La fine del conferimento di rifiuti alla discarica di Poiatica non può che essere stata accolta con soddisfazione, soprattutto dall'attuale sindaco di Carpineti che, fin dall'inizio del suo mandato, è dovuto intervenire a più riprese per reali o presunti problemi di gestione.
Con la stessa soddisfazione è stata accolta la promessa dell’assessore regionale Gazzolo di rivedere il piano rifiuti della precedente giunta, che prevedeva un ampliamento di Poiatica di 540 mila metri cubi, per un totale di 2 milioni e 500 mila metri cubi. Scelta assolutamente irrazionale, comprovato anche dal semplice confronto con la discarica di Novellara – costruita in un sito sicuramente più stabile di Poiatica – la cui chiusura è prevista al raggiungimento di 2 milioni e 300 mila metri cubi di rifiuti.
La fine del conferimento dei rifiuti però non determina la fine delle preoccupazioni, destinate ad aumentare se si considera lo stato di fatto dei luoghi e il progetto di chiusura, che prevede un invaso artificiale di migliaia di metri cubi tra il cumulo di spazzatura e il versante retrostante. Le acque di precipitazione nell’invaso e le acque di ruscellamento delle sue sponde costituite da argilla e rifiuti compressi con una densità inferiore a 1 sono infatti allontanate dal fondo della diga tramite un tombino che ne attraversa il cumulo, alto fino a 30 metri, per una lunghezza di ben 280 metri.
È assolutamente illogico pensare di gestire un post mortem di una discarica con una tale idrografia e pensare che si mantenga inalterata per molti decenni. È verosimile che nell’arco di due, massimo tre lustri il tombino possa otturarsi provocando un catastrofico riempimento d’acqua dell’invaso, con conseguente galleggiamento della sponda formata dai rifiuti.
È per questo che chiedo l’immediata messa in sicurezza idraulica della discarica e il riempimento dell’invaso artificiale con materiale inerte (terre, argille, rocce) in modo che tutte le acque di precipitazioni siano allontanate in superficie. Non possiamo rinviare il problema, dobbiamo assumere le nostre responsabilità pretendendo un’ immediata soluzione.
Accettare la fine della discarica in queste condizioni è come contrarre un debito ecologico ad altissimo tasso d’interesse che, senza alcun dubbio, qualcuno delle future generazioni dovrà ripagare.
Tiziano Borghi, sindaco di Carpineti