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Scoppia la polemica / “La calata dei barbari”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Per definire quanto accaduto ieri sera in occasione dell’assemblea di bilancio dell’ATC re 4 montagna, bastano poche parole “ la calata dei barbari”, questo per stigmatizzare la bocciatura del primo bilancio di previsione del vecchio/nuovo direttivo dell’ATC, abbiamo accostato il nuovo al vecchio in quanto vi è stata una variazione della legge che regola le date di presentazione dello stesso inglobando di fatto 2 periodi diversi in uno unico, obbligando l’ente ATC a presentare i bilanci dal 01/01 al 31/12 di ogni anno. Nell’assemblea è stato sollevato la non correttezza di quanto presentato, asserendo che era redatto con dati falsi, cosa non corrispondente al vero in quanto ad oggi quanto riportato è presente nella casse della ATC.

Alcuni componenti del vecchio direttivo, intervenendo hanno distorto a loro vantaggio, argomentando fatti pretestuosi e non veritieri, di fatto ammaestrando “ gli esterni” per la bocciatura del bilancio.

Con grande rammarico dobbiamo prendere atto che coloro che per 15 anni hanno calpestato le REGOLE, amministrando la nostra ATC ad uso e consumo , basti ricordare che con oltre 3,5 milioni di euro di incassi, oggi l’ATC non è proprietaria nemmeno dei tavoli dell’ufficio, il confronto con altre realtà è impietoso.

Oggi gli stessi chiedono trasparenza e coinvolgimento dei soci, in particolare ci ha fatto sorridere il Sig. Farina che chiedeva alla politica di stare fuori dalla caccia, una predica da un pulpito che ha utilizzato la politica per risiedere anni all’interno del direttivo.

Ci fa sorridere , che in un periodo ove ovunque si parla di “FEDERALISMO”, noi montanari organizziamo lo spostamento in massa di persone “ amiche del vecchio direttivo”, cacciatori che da fuori regione vengono praticare l’arte venatoria da noi, con una caccia mordi e fuggi, facendo razzia della nostra fauna, senza apportare nessun beneficio al territorio.

Costoro erano presenti alla quasi totalità per VOTARE sotto l’occhio vigile del vecchio presidente, un voto unanime, negativo non dato sull’operato del nuovo direttivo troppo giovane da giudicare, ma dato politicamente per non perdere quei privilegi di cui godono nel nostro territorio.

C’è da chiedersi come mai pochi MONTANARI vogliano ancora Scaruffi & C ed invece gli esterni sono tutti con Lui, bella domanda? Emblematico il fatto che costoro siano esclusivamente “cinghialai” eppure il nuovo direttivo non ha modificato il REGOLAMENTO CINGHIALI e per ora non ha intenzione di farlo, possiamo assicurare che QUALSIASI eventuale modifica di OGNI tipo di caccia verrà sempre discussa con i cacciatori.

Ci va di concludere, ricordando a coloro che boicottano questo direttivo che senza Vetto, Castelnovo Collagna e altri che hanno dato la fiducia a Silvetti, il loro gioco non stà in piedi e che per vivere l’ATC h bisogno di tutti, per ultimo un pensiero rivolto ai montanari, non vorremmo che un giorno vi accorgeste di non essere più padroni a casa vostra e che all’alba del 2010 il comandante dell’ATC di Ligonchio o dell’alto Crinale fosse un Toscano o un Milanese, sarebbe un brutto risveglio.

Buon anno a tutti.

(Il presidente Ferruccio Silvetti)

 

15 COMMENTS

  1. Meno “politici e più cacciatori” e ben vengano i “barbari”
    POVERO Silvetti, gli hanno portato via il cucio e adesso piange! Purtroppo capisco che il risveglio del Sig. Silvetti non è stato dei migliori, lui che dalla politica ha avuto tutto, compreso un buon stipendio prima da sindaco e poi da assessore, ora da presidente e sempre grazie alla politica!
    Caro Silvetti, mi meraviglia la sua foga contro quelli che lei definisce “barbari”; le vorrei ricordare che in molti casi sono montanari che hanno dovuto emigrare per risolvere un problema che magari lei non ha incontrato: il lavoro, che come ho già detto le è stato “garantito”. E che comunque pagano la quota da soci e garantiscono l’esistenza del nostro Ambito anche facendo una grossa mole di volontariato, in molti casi maggiore dei cacciatori locali.
    Le vorrei ricordare che grazie a una delibera dichiarata annullata dal Tar di Parma lei è diventato presidente di questo ATC e proprio in quella delibera si motiva il cambio di alcuni consiglieri accusandoli di non aver favorito il “coinvolgimento degli operatori turistici nella elaborazione delle strategie gestionali”!. Quindi l’arrivo di cacciatori da fuori del nostro territorio (di fatto falsificando la realtà, vedi prelievo degli ungulati in mobilità, praticamente creato dal comitato uscente). Quelli che oggi lei definisce con tanta arroganza “barbari”. Lei sì che sta favorendo l’arrivo di cacciatori/turisti da fuori del nostro territorio e con il suo discorso senz’altro chissà quanti saranno invogliati a venire in montagna a caccia e magari a soggiornare nei nostri alberghi e a mangiare nei nostri ristoranti e, perché no, a comprarsi una casa nei nostri borghi!
    Adesso sì che si è compiuto il tanto atteso rinnovamento: nel consiglio sono presenti dei rappresentanti (vedi Collagna e altri…) presenti in comitato e adesso nel consiglio da almeno 15/18 anni! Il presidente è un pensionato della politica che potremmo definire un “riciclato” che passa da un incarico da assessore alla caccia quindi controllore dell’operato dei vari presidenti degli ATC, proprio nel periodo da lei citato nel suo sfogo (compreso il tanto vituperato Scaruffi) a controllore/controllato di se stesso, perché nominato dalla Provincia, che si vede per legge assegnato il ruolo di controllore e ricopre il ruolo di presidente quindi ruolo di controllato! Da chi? Da se stesso!
    In conclusione, le vorrei far presente che forse ha fatto male i suoi conti quando cita il nome di alcuni comuni come suoi favorevoli perché sappia che a Collagna non ci sono solo i suoi “amici” che definirei opportunisti, che a proposito di “barbari” sono ben nutriti. Vi sono altre realtà che ben rappresentano gli agricoltori e i cacciatori, locali, residenti che sicuramente sono ben lontani dal sostenere lei e il suo modo di operare!
    Concludo invitandola a prendere esempio da un politico che ritengo un esempio di coerenza, che, vistosi sfiduciato, anche se con un solo voto di differenza, non ha esitato a rassegnare le proprie dimissioni da presidente del consiglio dei ministri!
    Buon anno a tutti.

    (Il Cacciatore dell’Alpe)

  2. Barbari e… bar; i bar…
    Scusate l’anagramma! Secondo il presidente Silvetti il problema sono i Barbari; secondo me, invece, sono i BAR : I BAR! L’idea di verificare in assemblea le CREDENZIALI dei partecipanti è stata ottima e innovativa. Il diritto di intervento/voto degli azionisti FIAT in assemblea dev’essere riservata ai soli soci. Stessa cosa deve avvenire in ATC! Qualcuno deve (dovrebbe) verificare che ogni partecipante all’assemblea sia in possesso dei requisiti richiesti (semmai dovrei verificare se il sig. Rossi Mario che ha il tesserino è in regola coi requisiti per ottenerlo! Questa sì sarebbe cosa buona e giusta…). Lo sostengo da sempre. Quest’anno, finalmente, è accaduto! Ora, mi chiedo: una volta verificato che i presenti hanno le carte in regola per intervenire e votare, posso in seguito lamentarmi di quegli stessi votanti da me autorizzati se la votazione ha avuto un esito diverso da quello che auspicavo? Se qualcuno si è in qualche misura “intrufolato” debbo verificarlo a priori, per evitare deliberazioni nulle o annullabili, NON a posteriori. Ma il bello/brutto della caccia è che, non essendo scienza esatta, ciascuno può vederla alla propria maniera. Io ritengo che la questione vada osservata sotto altra angolazione. Quella dei BAR: I BAR. Contro la gestione di Scaruffi & C. sono state raccolte centinaia e centinaia di firme: le ho viste coi miei occhi e ho riconosciuto i nomi dei firmatari che, in gran parte, conosco. Dov’erano questi cacciatori anti-Scaruffi la sera dell’assemblea? Nei bar a giocare a briscola o a leggere la @CGazzetta dello Sport#C? O a discutere di queste giornate di tempo bizzarro o dell’allenatore della Nazionale, ecc.? Con circa 600 anti-scaruffiani sarebbe stato facile, anzi facilissimo, spedire a casa con le pive nel sacco i 160 che hanno bocciato il bilancio! Purtroppo però accade spesso, troppo spesso, che il cacciatore si interessi di più delle chiacchiere da bar che di intervenire nelle sedi proprie. La sede propria per antonomasia per discutere di caccia è l’assemblea! Se tu sei contro Scaruffi (o meglio, contro le sue scelte gestionali) ma non hai il coraggio di dirglielo in faccia in assemblea, lui giustamente dice (lo ha fatto spesso): COME MAI SOLO MALVOLTI E GIANFERRARI TROVANO QUALCOSA DA RIDIRE SULL’OPERATO MIO E SU QUELLO DEL COMITATO DA ME PRESIEDUTO? ALLORA NON E’ VERO CHE C’E’ TUTTO QUEL MALCONTENTO CHE SI DICE ESSERVI! Io, lo ripeto, non mi sento di accusare un cacciatore che, in possesso dei requisiti richiesti, è venuto a votare. “Accuso” invece tutti quei cacciatori che hanno firmato CONTRO una gestione che non condividevano ma poi non si sono presentati a Felina per difendere quella scelta, a spada tratta! Chiedete ai miei amici cacciatori (esempio Leonardo C. o Gianni B., ecc.) la ramanzina che gli ho fatto! Se vai a votare alle politiche e capita che, causa elevatissimo assenteismo, solo 469 persone del Pd vanno a votare e votano BERSANI, ci ritroveremo quest’ultimo a governare (LEGITTIMAMENTE) per 5 anni (tocco ferro…)! In quel caso io, elettore di centrodestra, dovrei addossare la colpa ai miei avversari del Pd o ai miei amici di Lega Nord e Pdl? Scelgo LA SECONDA CHE HO DETTO!
    Buon anno a tutti i cacciatori.

    (u.g.)

  3. Buon anno, Ferruccio
    Tieni duro, non mollare. Io non sono un cacciatore ma vorrei dire al sig. Scaruffi che bisogna sapere quando è il momento di farsi da parte. Non si può stare a fare il presidente a vita. So che non è facile, ma come esistono due mandati in tante organizzazioni dovrebbe esitere anche da voi. Farebbe bene a tutti.
    Buon anno.

    (Enrico Bini)

  4. Politica e caccia
    Premesso che mi meraviglia molto il tono del sig. Silvetti rivolto contro di quelli che ha definito i “barbari”, dichiaro ufficialmente che anch’io sono un barbaro! Che assieme a tutti gli altri pago la quota di adesione e lavoro sul territorio per gestire il patrimonio faunistico e che il mordi e fuggi del sig. Silvetti esiste solo nella sua testa! In questi anni siamo stati per la regione Emilia-Romagna un esempio positivo di come coniugare la valorizzazione della presenza della fauna e il territorio che la ospita; e a dimostrazione di questo ci sono i fatti e non le chiacchiere da bar di qualcuno.
    Voglio chiarire la mia posizione a proposito della politica nella caccia. In ogni Ambito della regione la provincia ha il diritto per legge di nominare quattro suoi rappresentanti, che dovrebbe nominare dopo essersi consultata con i sindaci del territorio in cui insiste l’Ambito in questione. Scelti fra persone tecnicamente competenti per quanto riguarda la gestione della fauna e dei rapporti con il territorio che, di fatto, devono rappresentare. Così è stato in tutte le province della regione e così è stato anche in provincia di Reggio fino alle nomine precedenti a queste ultime.
    Veniamo alle ultime nomine fatte dalla Provincia di Reggio per quanto riguarda l’ATC Montagna con la delibera n° 226 del 3-giugno-2009 (vorrei ricordare che 3 giorni dopo si sarebbe votato per comunali e provinciali): la Provincia decide che per una serie di motivi che elenca nella delibera stessa, e che io vi risparmio, prevede una fase “sperimentale e di verifica volta ad una prossima conferma definitiva dei confini delle perimetrazioni o una sua trasformazione” che riguarda l’ATC Montagna da attuare con tempi certi, definiti in un anno che si dovrebbe concludere con il marzo 2010.
    Poi a valle di questa ed altre motivazioni in buona parte completamente contrarie alla realtà si arroga un potere di scelta dei rappresentanti indicati dalle associazioni di categoria e presentati formalmente come stabilito dalla delibera regionale con ordine di priorità, quindi per essere chiaro a tutti: il capolista di ogni elenco va nominato e gli altri servono per eventuali sostituzioni che dovessero presentarsi.
    La Provincia nomina i suoi quattro rappresentanti (2 del comune di Castelnovo ne’ Monti, 1 di Ramiseto, 1 di Busana).
    Poi provvede a cambiare a suo piacimento i capilista di associazioni venatorie e di associazioni ambientali, stravolgendo le indicazioni legittimamente presentate che in molti casi erano il risultato di votazioni dei soci stessi. Provvedendo, di fatto, a nominare 12 rappresentanti di suo gradimento e non i 4 previsti.
    Mi sembra chiaro che questo ha impedito che s’insediasse un consiglio condiviso da tutte le componenti. Che ha portato a una serie di non accettazioni fatte con grande coerenza da parte dei vari rappresentanti indicati in sostituzione dei capilista non “graditi”. Che ha portato alla elezione del sig. Silvetti con la convocazione di un consiglio con 17 rappresentanti contro i 20 previsti. Che ha portato al ricorso al Tar da parte dell’Arcicaccia. Che ha portato all’ANNULLAMENTO della delibera della Provincia da parte del Tar di Parma. Che ha portato alla fuoriuscita dal consiglio di tre consiglieri (su indicazione della provincia). Che ha portato alla BOCCIATURA del bilancio e di conseguenza dell’operato di chi ha pensato di poter stravolgere tutto e tutti usando la politica nella maniera più sbagliata che ci sia!
    Ecco perché io, Renato Farina, ho chiesto in assemblea alla politica di stare fuori dalla caccia, il mio stare fuori è chiaramente rivolto a tutte quelle cose che ho sopraevidenziato e non sicuramente al ruolo che gli compete.
    Approfitto dell’ospitalità di @CRedacon#C anche per chiarire a tutti che ho fatto parte del comitato uscente come rappresentante della Provincia, nominato dall’allora presidente Roberto Ruini e dall’assessore Ferruccio Silvetti, per 6 anni e non per 15-20 come altri. Credo di aver modestamente contribuito all’ammodernamento della gestione della fauna, in modo particolare per la gestione degli ungulati, di cui mi sono occupato come responsabile della commissione tecnica; e mi sembra che i risultati siano davanti agli occhi di tutti. L’ATC Montagna in questi 5 anni ha organizzato grazie alla collaborazione dei cacciatori di selezione e delle squadre di caccia al cinghiale una gestione CONDIVISA che ci è invidiata da tutto il resto di Italia e non solo. Che ha portato a grandi risultati sia venatori (carnieri) che amministrativi (vedi bilancio in entrata).
    Concludo ringraziando quanti in questi anni hanno contribuito in modo determinante al raggiungimento dei risultati che, ripeto, sono visibili a tutti.
    Un ultimo mio pensiero al sig. Silvetti, che dice che con il mio intervento li ho fatti sorridere; voglio dire che sorridere fa bene e quindi sono contento del risultato, soprattutto di quello finale garantito dall’assemblea!
    Grazie di nuovo per il diritto che ci da @CRedacon#C di poter esprimere il nostro pensiero liberamente, e buon anno a tutti.

    (Renato Farina)

  5. La calata dei barbari
    Sig. Presidente, buonasera, sono uno dei tantissimi cacciatori che hanno votato contro al bilancio e lo rifarei se ci fosse la necessità per i motivi che provo sinteticamente ad elencarle e che ha fatto sì che un “barbaro” come me nato a C. Monti e come me tanti altri hanno deciso di non seguirla:
    1) questa nuova Atc non si è insediata attraverso le indicazioni delle associazioni e dai cacciatori quindi non è legittima;
    2) il Tar come organo di controllo si è pronunciato chiaramente nei confronti del nuovo direttivo Atc RE4 confermando i miei dubbi e di altre centinaia di persone montanare della collina, della pianura e straniere, come le chiama lei;
    3) il bilancio presentato aveva alcune “lacune” diciamo così evidenti e con i bilanci non si scherza; non posso pensare che il futuro dei cacciatori della Atc RE4 sia nelle mani di persone inesperte come peraltro ho potuto leggere da alcuni commenti di altri cacciatori e suoi (autogol?);
    4) mi spiace notare nei suoi commenti una sorta di discriminazione nei confronti dei cacciatori non montanari che fino ad oggi hanno contribuito alla fortuna della Atc RE4 partecipando alla crescita sociale ed economica della stessa;
    5) stesso atteggiamento estremamente fastidioso e discriminatorio lo riserva ai cacciatori del cinghiale come se fossero di una categoria inferiore volendo creare una frattura fra le varie passioni e volendo sviare la verità vera delle cose e cioè che la maggioranza dei cacciatori di tutte le categorie venatorie che si tratti di lepre, penna o cinghiale o selezione non abbia accettato fin dall’inizio l’insediamento di questo nuovo Atc, così come e stato NOMINATO;
    6) siamo stanchi di continuare a leggere che dietro questa opposizione ci siano solo i “vecchi” noti perche le garantisco che non è così. Vede, nel 2010 le persone hanno le capacità intellettuali e gli strumenti per capire e non si fanno condizionare o spostare in massa (come da sua nota) o ammaestrare come se fossero dei cagnolini se non d’accordo; non siamo più al feudalesimo;
    7) altra imprecisione: non è vero che tutti i cacciatori dei comuni da lei menzionati le hanno votato a favore, tanti contrari e tanti astenuti; questo per precisione dei fatti;
    8) con il massimo rispetto che nutro per la sua persona vorrei sinceramente un atteggiamento diverso, costruttivo e al tempo stesso una presa di posizione consapevole di quello che sta realmente accadendo e, perchè no, un gesto vero per lei e il consiglio attuale: LE DIMISSIONI; vi renderebbe onore per poi iniziare un nuovo percorso, magari con nuove elezioni o integrando le persone che avevano il diritto di far parte dell’Atc RE4.
    Concludo. Finchè ci sarà una democrazia vera, elezioni democratiche secondo la legge, la caccia ai cacciatori, il nostro territorio, il nostro ambiente, il nostro patrimonio sarà sempre amministrato nel migliore dei modi da persone “giuste”, competenti, qualunque sia la loro provenienza.
    Buon anno.

    (Attila)

  6. Bisogna saper perdere
    Queste sono le parole di una canzone di grande successo degli anni ’60. Certamente le sconfitte bruciano, ma bisogna anche accettarle, soprattutto capirne il messaggio politico, senza accusare e demonizzare chi ha espresso il propio voto (con metodo molto discutibile) contrario alle aspettative, nè con chi ha preferito starsene a casa. Questo significa rispetto di tutti al di là di ciò che uno pensa. I sentimenti che si provano in queste circostanze li conosco benissimo per averli vissuti direttamente, ma nonostante il “bruciore” non ho mai avuto dubbi sul significato di una bocciatura di un bilancio e di trarne le dovute conseguenze. Nel giro di pochi giorni il Comitato da me presieduto rassegnò le dimissioni nelle mani dell’allora presidente della Provincia, il Sig. Ruini, e furono indette nuove elezioni. Prendersela e definire “barbari” dei cacciatori che tanto hanno dato a questo Atc solo perchè non residenti affende non solo chiunque abbia a cuore una civile convivenza, ma soprattutto tutta la categoria dei cacciatori. Molti di questi parlano il nostro dialetto e dovrebbe bastare questo per riflettere su tutto ciò che è stata la storia del territorio della nostra montagna e sul fatto che il 70% di essi provengono da comuni della nostra provincia. Chi è stato per tanti anni amministratore pubblico non dovrebbe cadere in queste bassezze. Sono sempre quei barbari chiamati con disprezzo “cinghialai” che hanno portato nelle nostre casse centinaia di migliaia di euro e che riempiono i bar, i ristoranti e le stanze d’albergo e gli spacci di caseifici in un periodo che difficilmente si vedano altri turisti. Basta chiederlo a qualche gestore, però si vede sempre e solo ciò che portano via a noi cacciatori, difficilmente quello che lasciano sul territorio. Non nego comunque che chi è venuto da fuori abbia espresso in maggioranza un voto vicino alle mie posizioni, ma questo non perchè ho fatto regalie durante il mio mandato, ma per il semplice motivo che questi non hanno pregiudizi di nessuna natura nei miei confronti e le loro valutazioni sono condizionate solo da ciò che vedono e trovano sul nostro territorio.
    Vorrei chiudere con una considerazione. Le famose 600 firme raccolte a Castelnovo e Vetto dal famoso comitato di liberazione contro la gestione Scaruffi dove erano al momento del voto? Credo che invece di polemizzare con chi non c’era e usare appellativi di dubbio gusto nei confronti di colleghi, meglio sarebbe fare una seria analisi delle vere motivazioni che hanno portato allla bocciatura del primo bilancio della nuova gestione e trarne le dovute conseguenze.
    Ringrazio @CRedacon#C per la gentile ospitalità e auguro a tutti buon anno.

    (Enzo Scaruffi)

  7. Che l’anno nuovo porti consiglio
    Certo che il distorcere la REALTA’ è uno sport nazionale. Dal resoconto fatto da Farina, dal Cacciatore dell’Alpe e da Attila, si potrebbe arrivare a dire che la D’Addario è una santa, Brenda non è un trans ma una “ragazza” innocente, Bondi non è stato sindaco di Fivizzano del Partito comunista italiano ma da sempre un seguace di Silvio… Questo per farvi capire che a modo vostro modo tutto ciò che è fatto da Silvetti è sbagliato, falso, pretestuoso, in malafede e per interessi personali; bell’esempio di onestà il vostro!
    In democrazia si discute sui fatti, sulle cose oggettive e quando si sbaglia lo si ammette, ma nel vostro caso il rosso non è rosso, è un po’ sfumato a vostro piacimento:
    1) il bilancio è falso perché lo dite Voi, anche se i soldi ci sono, i sindaci revisori siano “gli stessi di prima” ma a priori è falso, facile giusto?
    2) il problema del veto dei fuori regione non esiste, ma non esiste a priori perché lo dite Voi, poi se costoro vogliono (a torto o a ragione) comandare a casa nostra va bene perché lo dite voi;
    3) parlate di gente vecchia nel direttivo, sono vecchi perché lo dite Voi, anche se la totalità delle persone sono NUOVE, solo Farina e Scaruffi sono NUOVI perché lo dite voi;
    4) il ricorso al Tar è già una sentenza solo perché lo dite Voi, anche se è una semplice SOSPENSIVA, altrimenti se fosse una sentenza come mai la prima udienza è fissata il 10/03/2010; ma per voi in sede di assemblea doveva essere una condanna per Silvetti & C, dimenticandovi di dire che DOPO la sentenza ci potrà essere il ricorso al Consiglio di Stato, ma per Voi Silvetti è già condannato a priori;
    5) avete tirato in ballo la politica, il PALAZZO, sputando su coloro che sino a ieri vi hanno SPALLEGGIATO, per un tornaconto di voti; bello vedere presentare la Masini e Gennari come il diavolo, proprio da colui che in ginocchio è andato a raccomandarsi; ma anche questo va bene perché lo dite Voi, la coerenza non è sicuramente a casa vostra;
    6) parlate di caccia al cinghiale come se Silvetti la definisse di serie B o C, invece, dati alla mano, vi dimostro che le altre cacce sono SEMPRE state inferiori alla vostra; il come è semplice: prendete 5 anni degli ultimi bilanci, fate le somme, il CAPRIOLO ha tenuto in piedi la caccia, con una differenza che alcuni hanno la REGGIA, invece i misuratori di Castelnovo e Vetto hanno una TOPAIA in un garage.
    Il capriolo ha pagato i lanci di selvaggina e i DANNI causati dal cinghiale, questo è INOPINABILE, valutate voi se siete di A o di C;
    7) avete posto un veto sul BILANCIO preventivo scrivendo che Scaruffi alla stessa stregua si era dimesso, ma forse non era il bilancio di fine anno? Non sono forse arrivati i Carabinieri, vi risulta forse che chi ha perso questa volta l’ha messa in rissa? Non mi pare, anche questa è una differenza;
    8) siete sicuri di essere entrati in quella sala sereni, non prevenuti, o forse siete entrati con il coltello tra i denti perche “qualcuno” vi aveva detto che SILVETTI voleva rifar girare le squadre del CINGHIALE“; vi siete forse informati se era vero o avete creduto all’uccellino!!! Questo uccellino è bugiardo, falso come giuda!!! Vi siete chiesti come mai coloro che “rubavano tempo alle famiglie” vogliono TORNARE lì; sono forse i vostri paladini o forse siete stati le loro marionette, legati ai fili invisibile del loro decisionismo? Siete mai in questi anni riusciti a far valere le vostre idee? Rispondetevi a queste domande, fate come me, cercate di lavorare per tenere unita la caccia, non serbate rancore alle persone, verificate prima di prendere una decisione.
    Il futuro è nelle vostre mani, non sprecate un’occasione certa per CONTARE di più all’interno della NOSTRA ATC, datemi retta, io con Enzo posso discutere ma fuori dalla caccia siamo rispettosi uno dell’altro, non portate l’ODIO nella nostra passione. Date il tempo a Silvetti di dimostrare quanto vale, io posso testimoniare che alle 7,20 di ogni mattina, fino alle 13, è sempre in ufficio, quasi sempre anche al pomeriggio, sicuramente potrà migliorare ma l’impegno c’è sicuramente.
    Grazie come sempre.

    (Roberto Malvolti)

  8. Per fortuna che ci sono
    Provate a leggere, di qualsiasi cosa si scriva, dalla caccia alla statale o al tempo, ci sono due persone che intervengono sempre, ma non per dire la loro ma per elargire perle di saggezza. Ad ogni scadenza andiamo a votare e così facendo eleggiamo in democrazia i nostri rappresentanti, non vedo perchè se ne debbano nominare altri, impariamo a rispettare il volere degli elettori e cominciamo a pensare che gli altri forse sono meglio di noi. Una cosa molto fastidiosa é che questi personaggi non sono (a dir loro) né di destra nè di sinistra e quando sono alle strette si attaccano pure ai santi. A noi i toscani non fanno paura: se a voi sì staccatevi e andate per conto vostro senza pensare a noi; noi siamo BARBARI e come tali non conosciamo la paura. Certo che se Collagna viene con voi vi consiglio di prepararvi… (sono piuttosto esigenti). Non avevo mai scritto. Grazie lo dico a @CRedacon#C, che leggo tutte le sere e penso sia qualcosa di grande. Grazie ancora…

    (Un – compagno o amico – di Attila)

  9. Odi, Barbaro!
    Ieri in Atc ho incontrato due “Barbari”; stavo per provare subito disprezzo… Poi, visto dal porta-targa della loro Mercedes che erano di La Spezia, mi sono fermato un po’ a parlare con loro di quando, molto più giovane, ero di servizio come Carabiniere presso il Comando Compagnia di quella città. Uno dei due è nato qui, poi si è dovuto allontanare perchè pare che a Collagna, Vallisnera e dintorni non vi siano poi tutte quelle possibilità di trovare un lavoro… ERANO VENUTI QUI NON PER CACCIARE MA PER ANDARE ALLA CATTURA DELLE LEPRI! Ho sentito il bisogno di far loro da guida, perchè dovevano andare a fare un versamento per l’Atc in posta. Ma prima mi hanno detto: “Dobbiamo fermarci a far spesa per noi, le nostre famiglie e gli amici presso la salumeria B.D.” (Hanno mezzo saccheggiato il negozio. Del resto, si sa, son Barbari…). Ci siamo scambiati i numeri di telefono; appena il mare si calmerà andremo a pescare in barca insieme, a Monterosso (chissà se in quelle Terre – 5 – marinare mi chiameranno Barbaro…). Vedremo… Ci sono ALCUNI cacciatori castelnovesi che vanno a lepri o fagiani nei dintorni del capoluogo perchè nati in quelle frazioni. Se sono di
    Rosano dicono: PERCHE’ VENGONO QUI I CASTELNOVESI? SE SEI DI CASALE, PURE. SE SEI DI REGNOLA, PURE. Ecc. ecc.
    A volte ho detto loro che un castelnovese che abita per esempio al grattacielo dove dovrebbe cacciare? Nell’aiuola davanti casa? PADRONI A CASA NOSTRA! Poi gli faccio notare che il loro negozio NON lo aprono là nella frazioncina ma qui, a Castelnovo! Perchè? Il PADRONI A CASA NOSTRA vale solo quando e se ti fa comodo? Se poi vi fossero dei Barbari che NON avessero i requisiti per ottenere il tesserino occorrerebbe fermarli alla “FRONTIERA” già dalla prossima stagione venatoria! Qualche Barbaro si è permesso addirittura di dire al nostro “collega” Sandrino: DEVI CACCIARE A CASA TUA! Ciò è davvero intollerabile perchè Sandrino era a caccia sui suoi terreni!!! Lui, spiritoso, gli ha risposto: A CASA MIA DOVE? IN SALOTTO? NELLA CAMERA DA LETTO? IN CANTINA?
    Io in assemblea ho sollevato perplessità riguardo alle assegnazioni degli ungulati: non ho avuto risposte nel merito. Ho comunque approvato il bilancio ritenendo che, tra le gestione Scaruffi e la gestione Silvetti, non vi sia scelta tra gestione antica o modernissima. Ho solo scelto il più nuovo che c’è. Roberto ha ragione: il provvedimento del Tar non è condanna a morte. E’ comunque un provvedimento che dev’essere rispettato anche perchè fonte di alcune riflessioni. Credo che la gestione Scaruffi abbia commesso molti errori; ricordate per esempio quando li accusavo di presentare nei bilanci avanzi di gestione crescenti contrastanti con lo Statuto? O di quando, riguardo ai contributi per i capi medaglia, sostenevo che fossero nel Regolamento Ungulati richieste a mio avviso contrastanti con la disposizione regionale N. 226 del 14-02-2005? Lo abbiamo chiarito poi davanti al Tribunale di Reggio Emilia (o valgono solo le decisioni del Tar?). Per chi volesse le carte sono disponibili pure oggi… Gli esempi potrebbero essere tanti… Se Scaruffi dev’essere mandato a casa perchè ha commesso troppi errori e/o perchè risiede nella stanza dei bottoni da troppo tempo lo si faccia. Per ora è stato sfrattato dalla Provincia; credo sarebbe opportuno però verificare il suo livello di gradimento da parte dei cacciatori anche col voto in assemblea. Se vi sarà un’altra assemblea lo verificheremo: anche se fossimo lì a decidere di ungulati o fagiani avremo sempre (credo) un voto viziato in parte dal giudizio su questo Consiglio o quel Comitato. Favorevoli a questo o a quello si confronteranno in quell’antico duello che è la democrazia; lo spazio di voti per approvare il bilancio esiste sulla carta e tra i cacciatori. Staremo a vedere. Mi auguro che, con la massima partecipazione delle “doppiette”, si possa scegliere, nella nostra gestione venatoria, quanto c’è di meglio. Al meglio, si sa, non c’è limite. E’ sempre possibile far di meglio e di più. Mi basta che vinca la soluzione migliore POSSIBILE. Io sono pronto a rispettarla già da oggi e anche il giorno seguente: qualunque essa sia!

    (u.g.)

  10. Una domanda mi sorge spontanea
    In questi ultimi 15/18 anni definiamo gestione Scaruffi ogni volta che si è trattato di “spartirsi” la torta che fosse territorio per la caccia al cinghiale, che fosse selvaggina da lanciare, che fossero contributi per miglioramenti ambientali, che fosse… Collagna ha sempre avuto due, o tre, e agli altri? Se gli andava bene toccava uno!! Questo è sempre stato il punto di vista di Castelnovo e di Vetto; tutte le diatribe anche a livello personale hanno sempre visto al centro i collagnesi contro i castelnovesi. Quando si è trattato di parlare della possibilità di separazione di Castelnovo e Vetto alcuni personaggi di quelli che “COMANDANO” a Collagna si presentavano alle varie riunioni con la bava alla bocca gridando il proprio odio contro quelli di “sotto” e il proprio consenso immediato e senza possibilità di mediazioni!!!! Ora il politico Di Pietro esclamerebbe la sua più classica espressione: che ci azzecca Collagna……!!!! Magari qualcuno mi potrebbe dare una risposta, forse i due portavoce dell’attuale consiglio. Forse ordini ricevuti dall’alto! Forse politici? Vuoi vedere che hanno fatto un altro compromesso storico! Sicuramente hanno fatto un bel salto di fosso da maggiori sostenitori/fruitori di Scaruffi a maggiori sostenitori di Silvetti!!! E il mondo cambia!

    (Il Cacciatore dell’Alpe, anche un po’ “Barbaro”)

  11. Un minimo di rispetto
    Un minimo di rispetto, non tanto per Malvolti e Gianferrari, quanto per la verità. Affermare che i due neghino le rispettive preferenze politiche è vera e propria falsità gratuita (chieda pure anche ai redattori di questo sito!). Se c’è una cosa che dev’essere riconosciuta è quella di non avere mai nascosta, ma anzi resa nota, anche quando non richiesta, la rispettiva preferenza politica. Chi prende la parola per fare osservazioni precise e dettagliate che lei può legittimamente contestare NEL MERITO dev’essere rispettato. Dissentire su modalità tecniche relative alla assegnazione dei mufloni è elargire PERLE DI SAGGEZZA?… Chiedere conto delle spese per le lepri lo è? Il sito @CRedacon#C e i presidenti Atc sono sempre disponibili a dare la parola a chi ha il coraggio di prenderla. In assemblea però è molto più difficile restare nell’anonimato. Lì occorre un briciolo in più di coraggio.

    (Un amico di Malvolti, NON compagno…)

  12. Per ultimo
    E’ l’ultima volta che commento sui “barbari”. Vorrei rispondere all’amico o compagno di Attila. Vede, la dimostrazione di distorcere la REALTA’ è proprio la sua. Interviene menzionando due persone che non sono di destra o di sinistra che elargiscono perle di saggezza; per l’altro risponderà lui, ma visto che il secondo che parla di caccia e strade sono io mi va di SBUGIARDARLA, perchè lei non è altro che una persona che per tornaconto di ALCUNI conta BALLE. Io sono colui che ha creato il comitato della strada statale 63; sono colui che perde tempo e denaro anche per Lei; sono colui che tutti i giorni scrive ad AnasS segnalando i problemi della SS 63; sono colui che la notte del 24 dicembre viaggiava su e giù per la SS 63 chiamando carabinieri e pompieri visto lo stato della strada; tutto pagando di tasca propria, facendolo solo per SENSO CIVICO, ripeto SENSO CIVICO e non per la tasca.
    Secondo, io sono di SINISTRA, cresciuto alla festa dell’Unità; sono colui che prendeva le ferie per fare l’impianto elettrico della festa dell’Unità di Castelnovo ne’ Monti, voto e sostengo il Pd, critico il Pd nella speranza che la SINISTRA italiana ritrovi il LUSTRO che le compete. Pertanto la pianti di contare BALLE nell’intendo di INFANGARE la mia persona facendo credere ai SUOI amici compagni che IO sono il nemico.
    Mi perdoni lo sfogo, ma su alcune cose non permetto a nessuno di scherzare. Ma la posso anche capire: lei è indottrinato da coloro che le avranno fatto credere che CAMBIARE è il DIAVOLO, oppure ci spieghi dietro quale richiesta di ELEZIONI democratiche lei si trincera, VISTO CHE NON SI VOTA più! Provi a spiegarlo a noi poveri mortali, ci spieghi come mai avete messo tutto in RISSA e non siete capaci di controbattere su dati oggettivi, sicuramente meglio andare a raccontare che SILVETTI vuol fare la rotazione delle SQUADRE di cinghiale. Sono BALLE, BALLE, BALLE. Per concludere, vede, compagno, Lei odia anche quelli di Collagna, ma a voi chi va bene? Solo chi volete! Ma guardi che l’ideologia SOCIALISTA è diversa, lei rispecchia il credo di Silvio!!! Si ravveda.

    (Roberto Malvolti, cacciatore, iscritto ad un partito di sinistra, coordinatore Comitato Strada Statale 63)

    P.S. – La prego di leggere la nota di Silvetti, “la calata dei barbari” è un modo di dire e lo può collegare solo ai “fuori regione”, lo rilegga.

  13. Non solo buio
    Premetto che sarà il mio ultimo intervento nel merito alle polemiche nate dalla bocciature del nostro Atc. Le novità destano interesse quando sono tali, quando diventano quotidianità e monologo c’è il rischio che diventino banalità. Ho apprezzato e apprezzo con sincera stima l’intervento del signor Gianferrari del 03/01 sui “barbari”. Bravo, Umberto, vedo con piacere anche se io e lei rimaniamo molto distanti qualcosa ci unisce; il rispetto del prossimo e il concetto dell’ospitalità. Finalmente un po’ di luce in mezzo a tante ombre. Sono state scritte tante banalità che interessano pochi, il messagggio che si evince dal suo intervento è di grande valenza sociale, esce dalla mera valenza del mondo venatorio e entra con diritto nel più complesso patrimonio di rapporti che interessa tutta la società civile. Condivido anche (e questo dovrebbe farle capire che non ho pregiudizi di nessuna natura nei confronti di chiunque) l’idea di dare la parola agli associati; è anche una mia idea e lo scrissi sulle pagine di questo giornale immediatamente dopo la famosa delibera del 3/6/2008. Quale più democrazia di chiamare tutti a decidere da chi vogliono essere amministrati? Non certamente nella forma del 29/12/09 in quel di Felina; quello è un metodo che si avvicina di più a quelli usati nell’attuale Iran. Sono disposto a parlarne, trovare una forma condivisa e anch’io assicuro che sarò rispettoso della volontà popolare. Vediamo chi ha paura dei barbari.
    Vorrei dire qualcosa all’amico Roberto. Vuoi dire troppe cose e dare troppe risposte, purtroppo qualche volta si possono scrivere anche delle inesattezze, soprattutto quando non si conoscono i fatti; il bilancio mai approvato nel 1999 non fu bocciato. Un gruppo di persone incivili che avevano l’interesse a che non fosse appprovato, e non erano senz’altro vicino alle mie posizioni, crearono le condizioni per fare intrvenire la forza pubblica e chiedere lo scioglimento dell’assemblea. Anche quella volta la presenza di tanti barbari diede fastidio e non certamente a me.
    Concludo con una riflessione sull’intervento del signor Bini. Signor Bini, se lei vuole utilizzare le pagine di un giornale per fare gli auguri di buon anno ha un amico, questo le fa onore, rendere pubblico un sentimento di stima è una cosa sempre apprezzabile. E’ meno apprezzabile quando si entra nel merito in cose non conosciute o apprese solo dai giornali. Io non ho mai chiesto di fare il presidente dell’Atc Montagna. Le ricordo, e lei di queste cose dovrebbe essere esperto, che i presidenti li eleggono gli organismi eletti o nominati. Ho solo chiesto il rispetto di un mio dirtto, di fare parte di un organismo al quale ero stato democraticamente indicato dalla mia associazione nel rispetto delle normative vigenti e qualcuno dalla sua posizione di previlegio e senza averne i titoli, in modo arrogante e dittatoriale, ha detto no. Non mi sembra un bell’esempio della gestione del potere. Scaruffi forse fa paura a qualcuno del nuovo consiglio? Se le idee di una persona fanno paura si vede che dall’altra parte non ce ne sono o sono inconsistenti. Signor Bini, l’ho apprezzata per tanti anni come mio presidente, adesso so che ricopre un incarico molto importante perciò le auguro di avere gli stessi ottimi riultati; ma quando interviene pubblicamente su cose che poco conosce meglio sarebbe informarsi a 360°. In bocca al lupo. Ringrazio ancora @CRedacon#C per l’ospitalità.

    (Enzo Scaruffi)

  14. Al signore amico di Malvolti
    Mi scusi l’ardire, ma anche firmarsi “un amico di Malvolti” non è molto coraggioso. Mi sono chiesta, e ho anche chiesto spesso, come mai amate così tanto restare anonimi e se è veramente così faticoso scrivere il proprio nome e cognome. Se fosse così gentile da rispondermi le sarei grata, anche perchè nessuno fino ad ora si è mai degnato. Grazie già da ora.

    (Lorena Campi)

    P.S. – Anch’io sono amica di Malvolti e compagna.

  15. Rispondo a Lorena e a Scaruffi. MIO ULTIMO COMMENTO
    L’amico di Malvolti, NON compagno, sono io. Tu, fuori dall’ambiente venatorio, puoi testimoniare INSIEME A BINI che nè Roberto nè io abbiamo mai negato le nostre rispettive e contrapposte simpatie politiche. ACCUSATECI DI TUTTO MA NON DI QUESTO! Io, da elettore di centro-destra, debbo riconoscere questo a Malvolti (ecco spiegato il tono ironico del mio firmarmi in quel modo…)! Interessante il commento dell’ex presidente Scaruffi che di fatto NON PUO’ smentire neppure oggi alcune delle mie osservazioni precise, gravissime e puntuali (NON vaghe perle di saggezza…) imputabili alla gestione precedente. Sono stato rimproverato da alcuni castelnovesi di aver fatto un intervento in assemblea, applaudito da lei e dai suoi amici, alcuni dei quali, in mia assenza, dicevano poi (me lo ha riferito Roberto): SE GIANFERRARI METTE IN DUBBIO LA CORRETTEZZA DELLE ASSEGNAZIONI HA DI CERTO ELEMENTI OGGETTIVI PER FARLO! E dovrei lamentarmi di frasi come queste? Non ci penso neppure! Alcuni di coloro che oggi buttano fango sulla sua gestione solo ieri incaricavano rappresentanti di loro fiducia (es. il capo area Giuseppe C.) di esprimere pubblicamente in assemblea PIENA SODDISFAZIONE riguardo al suo operato! Prima di occuparsi della coerenza degli altri meglio badare alla propria. Io invece ero talmente contro la sua gestione che pur avendo firmato la famosa protesta sono poi andato a cancellare la mia firma perchè la battaglia a mio avviso (pare che non si volessero disturbare certi politici in vista delle elezioni amministrative) non veniva portata avanti con la dovuta veemenza! Si figuri fino a che punto posso essere considerato un suo FAN… Cerco sempre però di non perdere di vista un faro che mi orienta: contrastare anche duramente certe scelte senza mai scagliarmi contro l’avversario in quanto tale! Del resto, l’unico anno in cui non sono venuto in assemblea a contestarla è stato l’anno in cui in quel periodo moriva suo Padre. Ora posso anche ammettere di averle addirittura inviato un telegramma di condoglianze! Ebbene sì: lo confesso! Chi invece ha pensato di combatterla con sistemi del tipo uccisione del suo gatto ha tutt’altro stile che di certo non tengo ad imparare…

    (u.g.)