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No al bilancio dell’Atc Re4 montagna

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Altra "bocciatura" (dopo una recente pronuncia del Tar di Parma) per il Consiglio direttivo di Atc (Ambito territoriale di caccia) Re4 Montagna, presieduto dall'ex sindaco ed ex assessore provinciale alla caccia Ferruccio Silvetti, insediatosi solo nell'agosto scorso. Parliamo del bilancio, a cui i cacciatori, riuniti al Parco Tegge di Felina, hanno riservato il pollice verso. Con ogni probabilità il documento contabile sarà ripresentato, a breve, con le opportune "aggiustature", al vaglio dell'assemblea.

6 COMMENTS

  1. Dov’erano i 600 secessionisti?
    (Credo circa 160 contrari e 120 circa a favore: questo l’esito della votazione sul bilancio) Così l’ex presidente Scaruffi definiva i cacciatori che di fatto hanno dato il via al suo declino. Cacciatori che, pur di svincolarsi dalla gestione scaruffiana, erano disposti a fare un Atc separato (Castelnovo e Vetto) oppure ad unirsi all’Atc Re3 Collina. Ancora una volta gli assenti hanno pesato più dei presenti. Credo che il neo Consiglio direttivo abbia già commesso (dal mio punto di vista) alcuni errori che, mi auguro, sarà in grado di correggere al più presto. Credo gli vadano attribuite le “attenuanti generiche”, perchè in carica da circa 100 giorni soltanto. Eppoi, se errori gestionali vi fossero stati nel 2009, non dimentichiamo che fino al 12 agosto nella stanza dei bottoni sedevano altri. Io ho votato comunque a favore, perchè non ho nessuna nostalgia della gestione precedente; eppoi, come ripeto, un errore (anche fosse lo stesso errore) commesso da un arbitro di calcio principiante è per me meno grave di errore analogo commesso dall’arbitro Collina…

    (Umberto Gianferrari)

  2. I cacciatori ristabiliscono la “democrazia”
    Questo consiglio è stato insediato dalla Provincia senza rispettare la legge regionale e soppratutto senza rispettare nelle nomine le priorità indicate dalle associazioni di categoria (cacciatori, agricoltori, ambientalisti), arrogandosi un potere che non gli spetta! Il Tar di Parma ha accettato il ricorso presentato dall’Arcicaccia e ha annullato la delibera della Provincia che indicava i membri del consiglio, motivando che la stessa non ha il potere di “scelta” nelle nomine ma solo quello di “meramente” nominare quelli indicati dalle associazioni. Questo ha, di fatto, azzerato tutte le nomine fatte non rispettando gli elenchi depositati. Ora questo consiglio, ignorando la sentenza del Tar, si è presentato all’assemblea chiedendo non solo l’approvazione di un bilancio tecnicamente “gonfiato” da un grossolano errore contabile, ma, di fatto, ha posto in approvazione la fiducia al consiglio stesso. L’assemblea, stanca di soprusi politici, ha bocciato il bilancio e il consiglio. A questo punto spero che i membri del consiglio e il presidente Silvetti prendano atto della bocciatura delle loro nomine del Tar e della bocciatura dell’assemblea, e dimostrino di possedere la dignità di dimettersi!!!!!! Perché la ripresentazione di un nuovo bilancio sarebbe davvero poco dignitosa! Dimostrando solo una forte attaccamento alla sedia!

    (Il Cacciatore dell’Alpe)

  3. Bilancio bocciato? Incidente di percorso… che ha precedenti?
    Quando il “capitale sociale” boccia l’operato dei propri amministratori è un segnale importante. Da lì a dire che così si sarebbe ristabilita la democrazia che in sostanza si accusa essere stata violata dalla democratica (Pd) Sonia Masini c’è una bella differenza. Se ben ricordo presso la Tavernetta di Cervarezza accadde che i cacciatori bocciassero il bilancio di Scaruffi & C. Non mi pare che quel segnale, pur importante, riuscì a convincere i componenenti del Comitato direttivo a dimettersi. Come mai stessa bocciatura dovrebbe convincere questi? Sbaglio o allora venne riproposto il bilancio all’assemblea in una successiva occasione? Oppure all’epoca il fenomeno “ATTACCAMENTO ALLA SEDIA” era ancora sconosciuto? Credo che analoga occasione debba essere concessa agli attuali consiglieri. In attesa del pronunciamento definitivo del Tar (a marzo 2010) e di eventuali ricorsi al Consiglio di Stato (anche aspettare le sentenze DEFINITIVE è pilastro democratico!). Sarei curioso di sapere cosa ne pensano al riguardo i responsabili castelnovesi delle associazioni venatorie, agricole e ambientaliste e tutti quei cacciatori che, soltanto al bar o nascosti dietro le quinte, trovano il coraggio di dire come la pensano. Se può essere di aiuto, fate finta di essere al “bar @CRedacon#C”; non occorre poi tantissimo coraggio… Dopo il parere del cacciatore dell’Alpe (che comunque rispetto) fateci sapere il parere del cacciatore d’Appennino… Suvvia…

    (u.g.)

  4. Coerenza: TUTTI A CASA!!!!!!
    Mi meraviglia che il Sig. u.g. non sia coerente con se stesso. Spiego perché: durante l’assemblea proprio lui ha definito il voto un referendum che doveva promuovere o bocciare il nuovo consiglio! Ora io molto difficilmente ho concordato col sig. u.g. per le posizioni che ha assunto in materia venatoria. Però devo riconoscergli che è sempre stato coerente con le sue affermazioni! Quindi, Sig. u.g., prenda atto che l’assemblea col proprio voto contrario ha soprattutto bocciato il consiglio!!!!!
    Per quanto riguarda il precedente devo comunque dirle che lei ricorda male: la bocciatura del bilancio della Tavernetta portò alle dimissioni dell’allora comitato Scaruffi. Che poi vinse le elezioni in modo più marcato di prima. A proposito, allora esisteva la democrazia, perché i membri del comitato venivano eletti e non come questi che sono stati “imposti” dal palazzo!
    Quindi ribadisco: TUTTI A CASA!!!!!!!

    (Il cacciatore dell’Alpe)

  5. Precisiamo
    Come il cacciatore dell’Alpe avrà notato, riguardo agli accadimenti remoti ho fatto uso di molti SE BEN RICORDO, di MI PARE, ecc. e addirittura un punto interrogativo anche nel titolo del commento. Ci tengo però a precisare una questione: ho detto che, a mio avviso, molti dei cacciatori presenti a Felina erano lì per una sorta di promozione o bocciatura del neo Consiglio direttivo. Confermo oggi quella mia sensazione. Ma non ho mai detto che la bocciatura di un bilancio sia sinonimo di “licenziamento” di un Consiglio di amministrazione o di un Consiglio direttivo. Ai bei tempi in cui si votava pare ci fosse però l’inconveniente che un eventuale eletto di Libera-Caccia potesse poi passare ad Ital-Caccia, lasciando così gli iscritti della prima associazione senza più un referente in Comitato. Evidentemente non solo i politici sono avvezzi ai ribaltoni… Credo che la nuova norma, con le nomine, abbia cercato di porre rimedio a suddetto inconveniente. La coerenza che lei mi attribuisce pare scarseggi, di questi tempi… Ora, direi che noi due ci si faccia da parte (io lo farò comunque) per lasciare spazio ad altri eventuali e auspicabili interventi. A proposito di interventi: ha sentito di quel manifesto che sarebbe in allestimento destinato a Voi, cacciatori dell’Alpe?
    Buon anno a tutti i cacciatori, indipendentemente dall’altitudine di residenza…

    (u.g.)


  6. Ho riflettuto molto sulla lettera pubblicata dal presidente dell’A.T.C RE 4 Montagna in data 30/12/2009 e sicuramente ne sono rimasto perplesso e, posso dire mio malgrado, deluso. Leggendo fra le righe sembrerebbe che tutta la colpa della bocciatura del bilancio sia degli “esterni ammaestrati”; credo si intendesse riferire alle persone che da fuori regione tornano a caccia nel territorio dell’ATC RE 4 il fine settimana e ci tengo a questa puntualizzazione perché l’affermazione “esterni ammaestrati” rimanda piuttosto a qualche animale ammaestrato che per qualche motivo viene re-immesso nel territorio. Pessime allusioni a parte, ritengo invece che la bocciatura del bilancio presentato all’assemblea derivi da una incompletezza dei dati riportati sullo stesso o forse semplicemente da una cattiva esposizione in fase di assemblea che ha portato proprio a considerare incompleti i dati esposti. Forse andava semplicemente riportato il contenuto con maggiore precisione o sarebbe stato sufficiente rispondere con precisione a domande puntuali così come intervenute durante l’illustrazione senza utilizzare termini contorti che rischiano di diventare incomprensibili e che inevitabilmente non rispondono a quanto richiesto. Il dubbio mi aveva assalito anche durante l’assemblea ma solo dopo aver letto questa Sua, presidente, mi accorgo che fuorviare dati ed omettere dettagli, forse anche generalizzare, pare essere una consuetudine per lei; infatti, la “massa di persone”, come lei le ha definite, che da fuori regione hanno così bistrattato a suo giudizio il bilancio dell’ATC se ben ricordo raggiungevano credo a malapena 50/60 persone sui 320/350 circa che in quella sera hanno partecipato all’assemblea (non va dimenticato che molti dei presenti non hanno votato). Verrebbe da chiedersi se è proprio vero che tutti i contrari fossero degli esterni alla regione ed altrettanto credo che uno si debba chiedere dove fossero quella sera tutti gli altri 2/3 degli aventi diritto al voto. Sembrerebbe che abbiano preferito demandare il compito della votazione agli “esterni” che ancora una volta si sono sobbarcati il peso del viaggio e delle spese di vitto ed alloggio per adempiere a quanto di dovere.
    Si è forse reso conto, Sig. presidente, che quando si riferiva a “esterni ammaestrati”, “massa di persone amiche del vecchio direttivo”, “predatori della fauna e del Vostro territorio”, fruitori di non so quale tipo di privilegio, si riferiva per la maggior parte a persone, figli di emigrati o emigranti loro stessi per necessità; persone a cui il distacco forzato dal proprio territorio ha creato una profonda ferita che l’attività venatoria fatta a “casa” allevia, rimanda ad altri tempi e ad altri pensieri? E’ forse questo il privilegio? Senza dubbio questo è il primo direttivo che ci ha sbattuto in faccia il “nostro privilegio”: essere forestieri a casa nostra. Doppiamente sbeffeggiati, consapevoli del profondo attaccamento al nostro territorio che neppure Lei può immaginare e che sicuramente esula dalla attività venatoria.
    Si ravveda, presidente, e chieda scusa di quanto ha dichiarato, poiché uno scivolone deve essere oggetto di riflessione sul proprio operato e non motivo di rivalsa nei confronti di chi ha, come lei, interessi che mirano alla buona gestione dell’ATC RE4.

    (Aldo Ceccardi)