"Le mani anche sull'Ospedale di Castelnovo ne' Monti? Da ormai diverso tempo l'opinione pubblica si interroga sul futuro dell'ospedale del capoluogo montano. Alcuni parlano di tagli di risorse, altri di chiusura di reparti. Il futuro è incerto". Ci scrive Fabio Vasirani. Che prosegue: "Invitiamo tutta la popolazione e le forze politiche e sociali alla proiezione del video inchiesta sulla sanità in Emilia-Romagna intitolato 'Mani sulla sanità' per incrementare la nostra consapevolezza in merito ad un tema così importante".
Si tratta di un film di Giuliano Bugani e Daniele Marzeddu che verrà proiettato giovedì 22 gennaio p.v., alle ore 20,30, presso la sala della Croce Verde di Castelnovo ne' Monti (situata nel Palazzo ducale di via Roma).
Il documentario riguarda i tagli alla sanità pubblica che sono stati effettuati sul territorio regionale. Un viaggio tra ospedali e comitati di cittadini di tutta l'Emilia- Romagna. A seguire ci sarà il dibattito sulle politiche che riguardano le prospettive della sanità pubblica.
Se uno pensa alla giustezza del gettito fiscale raccolto da Stato e Regioni in questi territori, del quale ci viene restituita una minima parte e forse neanche più quella, ci si consola pensando che ci sostengono un ospedale: ma se mettono in discussione anche quello, allora poi ci sono da mettere in discussione molte altre cose.
(Marco Leonardi)
Il problema, secondo me, è il continuo calo demografico associato all’invecchiamento della popolazione. Questi due fattori, anche in epoche molto migliori di queste, avrebbero provocato un ripensamento sulla sanità generale della montagna comprendendo anche l’ospedale. L’idea di mantenere operativi i reparti del nostro ospedale integrandoli con quelli del Santa Maria, annullando in parte il fattore numerico, è molto buona e andrebbe continuata senza idee di grossi tagli o soppressioni. Ma tanto di più non si può fare, perchè l’alimentazione principale del nosocomio è il bacino montano che è in sofferenza. Solo le grosse distanze che ci separano dalla città hanno aiutato ad evitare ben più gravi conseguenze. D’altra parte, senza voler far satira, non esiste in natura l’ospedale per il villeggiante estivo. Tutto si è sempre appoggiato al residente montano. Se sparisce quello la montagna diventa invivibile, come si vede per tante cose anche di natura commerciale. Ma la sola e tanto richiesta appetibilità della montagna per attrarre gente solo nel fine settimana, o durante le festività, non è sufficiente per salvare le nostre bellissime zone, perchè quasi tutto funziona se i bisogni e le relative risposte sono abbastanza elevati. Solo gente residente in modo continuo può salvarci dai danni della desertificazione. Speriamo che ci si renda conto soprattutto di questo e si cerchi di porci un po’ di rimedio.
(Il fumoso)