A seguito di un imponente riscaldamento a circa 30km di quota sopra il Polo Nord, il vortice polare stratosferico (VP) si è fortemente indebolito.
Oggi, domenica 4 gennaio, si completerà il processo di divisione del VP (split / bilobazione) e l’anomalia di altezza geopotenziale a 10hPa raggiungerà il suo apice.
L’evento stratosferico, sicuramente meno potente di quello che due anni fa diede il via ad una eccezionale serie di nevicate, merita comunque attenzione.
Riteniamo infatti, anche sulla base delle indicazioni provenienti dalle nostre previsioni stagionali, che il fenomeno in atto sia comunque sufficientemente intenso per consentire il prevalere della fase negativa dell'Arctic Oscillation, pur con eventi anche di segno opposto, a partire dal 12 / 13 gennaio e per i successivi 60 giorni.
In tutta la seconda parte dell’inverno si perpetueranno quindi condizioni favorevoli alla formazione di alte pressioni in area polare e di depressioni alle nostre latitudini. Ciò dovrebbe comportare un ammontare di precipitazioni sopra la media su buona parte d’Italia.
Più difficile fare pronostici in campo termico. Ad oggi pare probabile che la prima importante fase perturbata, con inizio collocabile sul finire della seconda decade di gennaio, sia di tipo freddo e quindi associata a nevicate a bassa quota.
La grande distanza temporale impone comunque la massima prudenza.
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Quindi cosa ci dobbiamo aspettare?
(Curiosa)