Giorni grigi e nebbiosi per gli abitanti della pianura, quelli passati; soleggiati e gradevoli anche dal punto di vista termico, invece, per coloro che risiedono sui monti. Tutto questo fa parte delle normali dinamiche delle cosiddette inversioni termiche (tipiche della stagione invernale), come testimonia l’immagine sottostante relativa alla giornata di martedì 23 dicembre.
rete di monitoraggio meteo provinciale, martedì 23 dicembre: forte inversione termica, temperature sulla pianura 7°C più basse di quelle dell’Appennino
Sarà così fino al giorno del S. Natale, poi, fra la notte e il mattino di venerdì 26 (S. Stefano), ecco il tanto atteso segnale di cambiamento. L’ingresso di aria artica marittima provocherà un inevitabile rinforzo dei venti ed un brusco calo delle temperature (inizialmente soprattutto in quota).
Tale dinamica avrà il merito di ricambiare l’aria e spazzare via le nebbie presenti da più giorni sulla pianura Padana, inoltre, sarà possibile (ad oggi bassa probabilità) vedere qualche fiocco di neve fino alle quote medie dell’Appennino, poi rapido miglioramento già nel pomeriggio.
Niente di rilevante se rapportato a quello che potrebbe accadere tra domenica 28 e i primi giorni della prossima settimana.
Sabato 27, giorno di attesa; inizialmente i cieli saranno per lo più sgombri da nubi e l’aria si farà decisamente più frizzante. Tra il pomeriggio e la serata ecco le prime avvisaglie di un nuovo e più deciso peggioramento.
Domenica 28, avremo cielo coperto ovunque con precipitazioni, ad oggi previste diffuse, nevose anche in pianura. Tuttavia, la distanza temporale impone una certa cautela nell'avventurarsi in una previsione dettagliata a 4-5 giorni, specie quando il compito da svolgere è quello di individuare se nevicherà sino alla pianura o meno; piccoli spostamenti del minimo depressionario (ad esempio più ad Ovest o più ad Est) potranno determinare grandi differenze nella previsione.
Per questo, vi consigliamo di seguire i dettagli previsionali degli aggiornamenti quotidiani.
domenica 28 dicembre, ore 13.00: l’espansione di un vasto anticiclone sul Nord Atlantico favorisce l’approfondimento di una profonda saccatura dalla Scandinavia al mar Tirreno. Tempo perturbato sull’Italia, con probabili precipitazioni e nevicate anche a bassa quota (dati Ensemble ECMWF - rielaborazioneReggioEmiliaMeteo)
Anche gli ultimi giorni dell’anno vedranno un tempo assai dinamico: ad un anticiclone centrato sul Mare del Nord si contrappone un’area di bassa pressione sul Mediterraneo centro-orientale. Fredde correnti orientali manterranno le temperature sotto la media del periodo con gelate diffuse.
Volgendo lo sguardo ai primi giorni dell’anno nuovo, osservando l’andamento grafico degli “spaghi” GFS relativi al Nord Italia, è probabile una sempre maggior ingerenza di flussi atlantici. Temperature, dunque, attese in graduale aumento, ma con precipitazioni che, almeno inizialmente, potrebbero risultare nuovamente nevose a bassa quota a causa del persistere del “cuscino” freddo padano.
Temperature a 850 hPa (sopra) e precipitazioni (sotto), proiezione prossimi 15 giorni per Verona: un calo di quasi 15°C in circa 36 ore porterà le temperature sotto la media del periodo. Possibili quindi nevicate a bassa quota. Dai primi di gennaio flussi occidentali in quota potranno portare un nuovo peggioramento (dati Ensemble GFS - rielaborazione ReggioEmiliaMeteo)
Tuttavia, per nuovi e più precisi dettagli relativi alla prima decade di gennaio, vi rimandiamo ai prossimi articoli sempre su ReggioEmiliaMeteo
Maggiori dettagli sugli effetti locali di questo cambio di circolazione potrete trovarli nelle PREVISIONI dettagliate e sempre aggiornate.
Articolo completo: News ReggioEmiliaMeteo
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