Il 1° dicembre p.v. è giorno di sciopero del lavoro pubblico: della scuola, della formazione professionale, della pubblica amministrazione, delle università, della ricerca, della sanità e della sicurezza. Uno sciopero indetto dalle federazioni della scuola e del lavoro pubblico della Cisl, dallo Snals e dalla Gilda scuola.
Indetto Cisl Fp, Cisl Scuola e tutte le altre categorie Cisl del settore pubblico, Snals e Gilda Scuola è lo sciopero del 1° dicembre. “Lo sciopero – spiega Davide Battini, segretario Funzione Pubblica Cisl Reggio Emilia – è indetto per chiedere al Governo di riconoscere il diritto al contratto per gli oltre 3 milioni di lavoratori pubblici, non rinnovati dal 2009. Al Governo imputiamo mancanza di dialogo con le parti sociali e un atteggiamento di chiusura a qualsiasi prospettiva di vera riforma della pubblica amministrazione”.
“Le richieste dei lavoratori sono sacrosante: rinnovo dei contratti nazionali di lavoro, rilancio della contrattazione integrativa, riorganizzazione delle amministrazioni dei corpi dello Stato, innovazione vera nella scuola e nei servizi pubblici, certezze per i lavoratori precari e fine del dumping contrattuale nel privato”.
L’azione sulla quale la Cisl chiama a raccolta tutte le federazioni del lavoro pubblico non si ferma allo sciopero: “A partire dal 1° dicembre partirà una mobilitazione sindacale in tutti i territori e i posti di lavoro”, dichiara Battini.
“Negli ultimi anni – sostiene Monica Leonardi, della segreteria Cisl Scuola Reggio Emilia – è stato tagliato un numero consistente di posti di lavoro. L’impiego nella scuola si fa sempre più precario: è necessario dare stabilità e certezze al lavoro. Con notevoli difficoltà e grazie all’impegno quasi esclusivo di Cisl Scuola, si è riusciti a difendere gli scatti di anzianità nell’ultimo triennio. Ora però vogliono bloccarli per legge, come sono state bloccate le posizioni economiche del personale Ata”.
“E’ necessario – afferma Antonio Bonfrisco, coordinatore Gilda Scuola Reggio Emilia ed Emilia Romagna – rilanciare le politiche della scuola, della formazione e della riqualificazione professionale. Mettere mano agli ordinamenti scolastici significa condividere e dialogare con le forze sociali e non orientarsi a una mera consultazione autoreferenziale”.
“Anche la Formazione professionale partecipa a questo sciopero – aggiungono dallo Snals- perché venga riconosciuta l’applicazione del Ccnl della funzione pubblica in tutte le filiere e per contrastare contrattazioni a ribasso”.
“Lo sciopero del 1° dicembre – precisano i sindacalisti – è stato proclamato solo come categorie dei lavoratori pubblici della Cisl, unitamente alle federazioni della scuola (Cisl Scuola, Gilda, Snals). Tale mobilitazione è la naturale prosecuzione di un percorso unitario specifico del settore pubblico. Le altre organizzazioni hanno fatto una scelta diversa, ma questo non arresterà il nostro percorso”.
“I dipendenti pubblici – interviene Margherita Salvioli Mariani, segretaria generale della Cisl di Reggio Emilia -svolgono la propria attività in molti servizi in cui sono coinvolte persone: scuola, sanità, case di riposo, polizia, vigili del fuoco, servizi al pubblico… Il welfare, il ‘bene pubblico’, non può essere creato con lavoratori trattati con disprezzo, senza prospettive per il futuro e con stipendi bloccati da anni”.