Aaa defunti esumasi. Tocca, in questo caso, a quei defunti cui sono scadute le concessioni, a quei defunti loro malgrado seppelliti (per sempre) in tombe “provvisorie” ma mai trasferiti in tombe private e a quei defunti “abbandonati” dai parenti le cui lapidi cadono in condizioni di precarietà.
Come previsto da legge, una pubblica affissione, a firma del sindacio, accoglie ai cimiteri, con tale proposto (spirito), le tantissime persone che, in queste ore, si stanno recando ai campi santi nel vettese.
“Si informa la cittadinanza che nei prossimi mesi il Comune di Vetto avvierà le procedure per le esumazioni nelle aree e/o nei loculi con concessioni scadute, con sepolture provvisorie o ai sensi dell’articolo 63 del Dpr 285 del 10/9/1990, che versano in stato di abbandono per incuria. Per informazioni e chiarimenti è possibile contattare il numero 0522 815221 [email protected]”.
L’articolo citato del Regolamento di polizia mortuaria, infatti, prevede che “I concessionari devono mantenere a loro spese, per tutto il tempo della concessione, in buono stato di conservazione i manufatti di loro proprietà. Nel caso di sepoltura privata abbandonata per incuria, o per morte degli aventi diritto, il Comune può provvedere alla rimozione dei manufatti pericolanti, previa diffida ai componenti della famiglia del concessionario, da farsi, ove occorra, anche per pubbliche affissioni”.
Nel cimitero di Gottano c’è la tomba di Don Aurelio Costoli, di Cortogno, e quella di sua madre. Il suo ricordo è stato tenuto vivo dai vecchi che l’avevano conosciuto. Anche per queste tombe è scaduta la concessione.
(Maru)