Home Cronaca Il Pd della montagna fa il punto sui “tagli” alla scuola

Il Pd della montagna fa il punto sui “tagli” alla scuola

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Riceviamo dal PD zona montana e pubblichiamo.

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Tagli previsti per la scuola nella finanziaria 2006
Governo Prodi
2007 448 milioni di euro
2008 1.324 milioni di euro
2009 1.402 milioni di euro

Tagli previsti legge 33 del 6 agosto 2008
Governo Berlusconi
2009 In aggiunta 456 milioni
2010 1.650 milioni
2011 2538 milioni
2012 3.188 milioni

Da qualche tempo gli esponenti della Lega Nord e del PDL si affannano a giustificare ogni cosa che non funziona in Italia ed ogni scelta politica compiuta dal loro governo Berlusconi, con la crisi. Ogni persona, ogni categoria che protesta viene zittita, quasi che le difficoltà economiche debbano far dimenticare le più elementari libertà costituzionali. Anche gli insegnanti devono tacere, perché, secondo il loro parere, guadagnano anche troppo per quello che fanno. I provvedimenti Gelmini sulla scuola (tagli al personale, tagli alle risorse, diminuzione delle ore di lezione) vengono presentati come un male necessario e non come scelte di una politica che mira a dequalificare la scuola pubblica. I decreti Gelmini stanno portando la scuola alla paralisi e creando una marea di disoccupati. La tanto sbandierata riforma, già rinviata di un anno, è stata rimandata al mittente persino dalla propria maggioranza (leggi Valentina Aprea, Commissione Cultura della Camera). Le iscrizioni rinviate a febbraio subiranno con molta probabilità uno slittamento a marzo. I nuovi iscritti alla prima superiore non avranno il piacere di conoscere con certezza i piani orari, i contenuti insegnati, gli sbocchi e le caratteristiche del corso che sceglieranno. Si dovranno riorganizzare i trasporti di un intero territorio con le nuove scansioni orarie.

Quanto ai tagli di Fioroni, chiunque dotato di una minima capacità di far di conto può constatare che non arrivano alla metà di quelli di Gelmini-Tremonti. I provvedimenti Fioroni, che furono comunque contestati dai sindacati, prevedevano un investimento dei risparmi per la qualificazione scolastica e un piano di assunzione di 150.000 docenti in tre anni.

Questo governo vuole far dimenticare che l’accesso all’istruzione pubblica è un diritto sancito dalla Costituzione, e ancora in questi giorni emana un provvedimento che impone alla scuole di fare i bilanci con zero euro per le spese ordinarie. Alle scuole, nel 2010, non arriveranno i soldi per il funzionamento, si avranno poche migliaia di euro per le supplenze, mentre i progetti dell'offerta formativa dovranno essere a costo zero.

Altro che supplenti che si rifiutano di salire in montagna! Il gran rigore sbandierato non ha mandato a casa un solo insegnante “ fannullone”, ma in compenso ha umiliato e demotivato un’intera categoria di professionisti che lavora con competenza e passione. Investire nella conoscenza è l’unica possibilità per un paese di uscire dalla crisi e costruire un futuro migliore e la frequenza di una scuola pubblica di qualità rimane l’unica garanzia di successo nella vita.

(Il Partito Democratico della zona montana)

1 COMMENT


  1. L’unico punto che mi trova d’accordo riguarda l’ultima riga del commento: i tagli alla scuola non fanno bene al futuro. Per il resto debbo dire che qualcuno tempo fa mi diceva come politico che mi arrampicavo sugli specchi… Quando mai si è vista tanta mobilitazione del Pd contro la riforma Fioroni!!! Cifre a parte, meglio sarebbe unire le forze per ottenere più appoggio sulle scuole di montagna, argomento dove la politica locale fa orecchie da mercante, visto che la gestione delle scuole di montagna è demandata alle regioni. Come mai i docenti di città non seguono la polemica dei docenti montani? Ripeto, voi smettete di attaccare la Gelmini per motivi politici e io smetterò di attaccare politicamente, lavorando per la scuola montana in modo serio, consapevoli che buona parte dei docenti segue voi ma la gente in cassa integrazione non condivide, in questo caso voi, meno menate politiche e più cose pratiche.
    Buon Natale a tutti, anche al Pd montano.

    (Romano Albertini, consigliere provinciale Lega Nord)