Per iniziativa di Centro diocesano studi storici, AIMC, UCIIM, Ufficio di pastorale scolastica e con il patrocinio della Deputazione reggiana di storia patria, avrà luogo sabato 25 ottobre prossimo, alle ore 16, la presentazione del terzo volume della storia della Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla.
L’incontro, che sarà aperto dal vicario generale don Alberto Nicelli e dal presidente della deputazione Angelo Spaggiari, avrà luogo presso il Centro "Giovanni XXIII", in via Prevostura, 4, a Reggio Emilia. Interverranno: mons. Giovanni Costi e Giuseppe Giovanelli, curatori dell’opera; coordinerà Giuseppe Adriano Rossi, presidente UCIIM.
La presentazione del terzo volume della storia della Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla "Dalla Riforma tridentina alla Rivoluzione francese", rende possibile una documentazione dell’opera agli storici locali e a tante persone interessate.
Si tratta di due solidi tomi per complessive 1340 pagine; il terzo volume è articolato in 28 capitali.
I contributi monografici sono firmati da ventidue autori: Fernando Menozzi, Gianni Dallasta, Giuseppe Giovanelli, Elena Rotelli, Sergio Ciroldi, mons. Giancarlo Gozzi, Gabriele Fabbrici, Giuliano Bagnoli, Nando Bacchi, Mario Colletti, mons. Giancarlo Bellani, mons. Giovanni Costi, mons. Enrico Mazza, Giorgio Ferrari, Zeno Davoli, Davide Dazzi, Nardina Guarrasi, Massimo Mussini, Sauro Rodolfi, Antonio Marginesi, Romolo Fioroni, Giuseppe Adriano Rossi; numerosi tra loro i soci della Deputazione reggiana di storia patria.
Il percorso tematico di questo terzo volume è principalmente finalizzato all’analisi della Riforma ecclesiale che, soprattutto a Reggio, inizia ad organizzarsi sistematicamente già sul finire del secolo XV, anticipando – soprattutto con l’episcopato del cardinale Marcello Cervini (1540-1544) – le più importanti tematiche del concilio di Trento. Per tali ragioni il termine “Riforma” ci pare più appropriato dell’usuale “Controriforma”.
Il lungo cammino della riforma cattolica in terra reggiana, è incentrato sulla figura di vescovi di animo riformatore e strettamente implicati nell’azione pastorale sul vasto territorio diocesano, allora stendentesi dalla Bassa modenese al crinale appenninico e, quindi, confinante con realtà sociali e culturali assai diverse come Mantova, Cremona e Ferrara a Nord e Lucca e Massa a Sud.
Le specificità di questi vescovi, provenienti se non sempre dalla famiglia d’Este (in tre casi), perlomeno dalla nobiltà ad essa più strettamente collegata, sono la fedeltà alla Santa Sede e l’impegno nell’attuazione della Riforma tridentina che raggiunge il suo apice con il vescovo Ottavio Picenardi (1701-1722).
Poi illuminismo e giurisdizionalismo dei duchi d’Este avvieranno quel periodo critico che sarà formalmente aperto dalla Repubblica Cispadana nel 1797.
I capitoli del volume cercano di illustrare settori territoriali o problematiche particolari del rapporto Chiesa-società viste anche attraverso l’ottica nuova delle inedite relazioni che i vescovi di Reggio e Guastalla inviavano a Roma a completamento delle triennali visite ad limina: il clero secolare, le parrocchie, i religiosi e le religiose, la predicazione e la catechesi, il complicato rapporto con gli Ebrei, la partecipazione dei laici alla vita della Chiesa, i sinodi, le visite pastorali, la cultura, la pietà popolare, il territorio, le vicende determinanti della società civile.
Come visione globale di sintesi di tutto il periodo storico-ecclesiale, presente nella trattazione del terzo volume, è utile consultare i Lineamenti cronologici della società civico-religiosa reggiana e guastallese, comparati con i dati salienti della cronologia generale e le tavole dell’apparato cartografico, curate dall’arch. Maria Cristina Costa.