“I fondi regionali del programma europeo “Leader” devono essere investiti sui territori dell’Appennino senza se e senza ma”: è decisa la presa di posizione di Confcooperative alla vigilia dell’Assemblea del GAL Appennino Reggiano-Antico Frignano, che martedì 21 ottobre aprirà, di fatto, il percorso di costruzione del nuovo Piano di Sviluppo Locale (PSL).
La centrale cooperativa paventa infatti il concreto rischio che si arrivi ad un’estensione delle aree sulle quali i finanziamenti ricadrebbero, in presenza di criteri che privilegiano l’assegnazione dei sostegni in base al numero di abitanti: “tutto questo – spiega la centrale cooperativa – sta portando ad una sorta di “caccia” a territori che nulla hanno a che vedere con l’Appennino, al solo fine di aumentare il numero di abitanti compresi nelle aree di azione del GAL. La conseguenza, ovviamente, sarebbe esclusivamente un annacquamento delle risorse di cui potrebbe beneficiare la montagna”.E su questo punto Confcooperative denuncia “i gravi ritardi e le distrazioni della politica locale”.
“Il riferimento – spiega il direttore di Confcooperative, Giovanni Teneggi – è al documento del PD montano pubblicato in questi giorni, che non solo richiama battaglie già perse, ma indica prospettive rispetto alle quali lo stesso partito ha determinato un flop delle nuove opportunità che si sarebbero potute realizzare in montagna”.
“L’esempio evidente – spiega Teneggi – è il richiamo alla possibilità di utilizzare il cosiddetto Multifondo, che prevede come possibile l’uso dei fondi europei integrando, in un unico progetto d’impresa, diverse necessità e opportunità (agricoltura, commercio, turismo, servizi, artigianato,….) che corrispondono alla fotografia di un Appennino in cui tante imprese, per reggere, ricorrono proprio a questa multifunzionalità”.
“Un richiamo singolare – incalza il direttore di Confcooperative – dopo che proprio il PD si è opposto in questi anni a tale via, che ora diverrà praticabile solo dopo il 2020 e, nel frattempo, vi saranno aziende (e già ci sono) che perdono possibilità di finanziamento proprio perché impegnate in più settori di attività, come capita in tanta parte dell’alto Appennino”.
“Contestualmente – prosegue Teneggi – dal partito di maggioranza relativa arriva l’accettazione del principio che la montagna possa avere più o meno finanziamenti in base alla crescita del numero di abitanti, e non in funzione dei bisogni già esistenti e riscontrabili”.
“A fronte di questa situazione – osserva il direttore di Confcooperative – le nostre proposte e le nostre battaglie a tutela delle imprese e del territorio sono chiare e si articolano in quattro punti: estensione del perimetro del GAL limitato al completamento dei comuni già compresi; utilizzo di ogni possibilità del GAL per bandi multisettoriali che consentano di far lavorare insieme imprese di settori diversi e capaci di diversificare la propria tenuta locale; azzeramento dei contributi del GAL che vengono poi gestiti esclusivamente dal pubblico, cioè senza il coinvolgimento e la collaborazione da parte delle imprese sulle quali, invece, dovrebbero ricadere gli effetti degli investimenti; maggiore trasparenza e forti semplificazioni nella gestione dei fondi”.
“Quattro proposte – conclude il direttore di Confcooperative – sulle quali chiamiamo a raccolta le imprese della montagna, per evitare che già nell’avvio della costruzione del Piano di Sviluppo Locale si inseriscano elementi e orientamenti in grado di produrre una dispersione di risorse sulla base di criteri che nulla hanno a che vedere con l’economia montana”.
Dove si terrà l’assemblea del GAL Appennino Reggiano-Antico Frignano che, come indica l’articolo, martedì 21 ottobre aprirà, di fatto, il percorso di costruzione del nuovo Piano di sviluppo locale (PSL)? E’ aperta al pubblico interessato e agli imprenditori? Posso averne notizia, per cortesia, attraverso Redacon?
(Commento firmato)
Non c’è che da lodare Teneggi che si è fatto avanti sull’argomento, con tempestività.
Questi fondi 2014-2020 bisogna pur cominciare a munirli di progettualità e decisioni, con una realtà che invece langue e giace in uno stato di somma urgenza. Capitasse mai che in questo paese si diventasse operativi e rapidi senza doverci impiegare tempi ciclopici per ogni cosa: tanti passaggi leggendo compitini di rito, rinvii da una riunione all’altra e alla fine passano tempi incompatibili con le urgenze del momento.
(Marco Leonardi)