Home Economia Convegno sul censimento dei terreni incolti in Appennino il 24 settembre

Convegno sul censimento dei terreni incolti in Appennino il 24 settembre

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Tra le iniziative in preparazione della Fiera di San Michele, l’appuntamento per eccellenza dell’autunno castelnovese i cui giorni clou della 543° edizione andranno in scena sabato 27, domenica 28 e lunedì 29 settembre, una grande importanza ha senz’altro il convegno in programma mercoledì sera, 24 settembre, alle 20.30 nella sala del Consiglio comunale.

Il tema della serata sarà “Dar valore alla terra: ritorno al futuro”, ed al centro del dibattito verrà posto l’interessante progetto avviato dalla Regione Toscana per il censimento dei terreni lasciati incolti in Appennino, sia privati che del demanio, così da poterli avviare ad un recupero, anche attraverso l’avvio di start-up giovanili. Interverranno il Sindaco di Castelnovo Enrico Bini, Fausto Giovanelli, Presidente del Parco nazionale, Loris Rossetti, consigliere della Regione Toscana e relatore del progetto di Legge, Marco Barbieri, consigliere della Regione Emilia Romagna, Marino Zani, Presidente del Consorzio Bonifica dell’Emilia Centrale.

La legge è stata recentemente illustrata nell’ambito della commissione Agricoltura della Regione Toscana, presieduta proprio da Loris Rossetti: il provvedimento reintroduce la disciplina del riutilizzo dei terreni abbandonati o incolti, già contenuta in una precedente legge del 1979, poi abrogata nel 2009. Spiega Rossetti: “La modifica che abbiamo proposto risponde all’esigenza di inserire nel più ampio progetto della Banca della Terra anche i terreni che saranno censiti come abbandonati o incolti, che assieme a quelli del patrimonio agricolo e forestale regionale o ai terreni resi disponibili da altri soggetti pubblici e privati, potranno essere messi a disposizione dell’imprenditoria privata o di cooperative. Lo scopo è ovviamente di provare a creare le condizioni per nuova occupazione ed in via prioritaria favorire i giovani con età inferiore ai quarant’anni”.

Il progetto quindi si propone di censire migliaia di ettari di campi lasciati a gerbido o ai rovi, pubblici e privati, per metterli poi a disposizione a canoni concordati e con sussidi ad agricoltori senza terreni da coltivare. Un progetto, cui ora si valuta la proposizione anche in Emilia Romagna, che avrebbe ricadute non solo sull’occupazione, ma anche per incrementare i livelli di sicurezza idraulica e idrogeologica del territorio. Una fotografia del territorio, un censimento appunto, è fondamentale per i progetti di riutilizzo, in quanto al momento è molto difficile quantificare la superficie di questi terreni, che comunque, solo per citare l’Appennino reggiano, negli ultimi decenni è sicuramente incrementata in modo consistente. Solo per citare altri dati riguardanti un territorio montano a forte vocazione agricola, in Trentino – Alto Adige risultano su base regionale 30mila ettari di terreni Comune di Castelnovo ne’ Monti dedicati alla cultura intensiva, a fronte di 100mila lasciati a se stessi. La proposta della Regione Toscana prevede, una volta effettuato il censimento di questi terreni, l’assegnazione con priorità ai coltivatori diretti più giovani e il canone d'affitto equo stabilito dall'Ente. In caso di campi di privati, il prezzo potrà essere negoziato tra le parti.

Il risultato previsto dalla Regione è molteplice: da una parte si rimetteranno in attività aree rimaste improduttive a volte per decenni. Dall'altra si creeranno posti di lavoro e si curerà di più senza eccessiva spesa pubblica la stabilità dei terreni.

Tale proposta ha già sollevato l’interesse anche di altre regioni italiane.