A tema anche la passeggiata odierna del gruppo di cammino di Casina promosso dall’Ausl di Reggio Emilia in collaborazione con il Comune di Casina e il Comitato Uisp per combattere la sedentarietà e scoprire ambiente e storia del paese.
Si continua infatti l’itinerario di sabato scorso legato al 70° anniversario dell’attacco compiuto dai nazifascisti l’8 settembre 1944 al distaccamento Orlandini accampato nel bosco de Le Tane causando gravi perdite di uomini e materiali: programmato per raggiungere il luogo dell’attacco e quello di residenza del comandante partigiano Dino Meglioli, era stato invece limitato alla prima parte per problemi di orario.
L’escursione di oggi, sabato 13, voluta dall’Amministrazione Comunale e guidata dai volontari Giuseppe Ferrari, Mauro Baroni e Matteo Boniboreni, partirà alle 18 dalla Casa Cantoniera e raggiungerà a piedi la località La Grotta, poco fuori il paese, in prossimità delle cascate sul Tassobbio. Una passeggiata all’insegna della memoria e della storia lungo il corso del torrente che attraversa una delle valli più suggestive della nostra montagna, come i convegni e le pubblicazioni della ProCortogno hanno documentato.
Proprio il primo tratto del suo corso, oggi incontaminata isola di pace, il 12 giugno 1944 teatro di un’efferata incursione di forze nazifasciste nel vecchio mulino abitato da una famiglia di partigiani, quella dei fratelli Meglioli. Al tramonto, la famiglia in cucina si apprestava alla cena, quando dal sentiero giunsero le intimidazioni dei tedeschi e dei fascisti. Dino Meglioli e l’amico Giglio Cassinadri, già noti come partigiani, si nascosero attraverso una botola nel sottostante barbacane; Marino Meglioli, confidando nella regolarità del congedo militare, rimase seduto in cucina e fu raggiunto da una raffica sparata attraverso la finestra. Quindi l’irruzione e la perquisizione: la madre riuscì a nascondere la botola spargendo sul pavimento la cesta del bucato appena raccolto e Dino Meglioli e Giglio Cassinadri riuscirono a sfuggire. Dino Meglioli –Giuda, come è stato ricordato sabato scorso- venne poi catturato dai tedeschi durante lo scontro de Le Tane, tenuto prigioniero a Pantano, torturato e ucciso il 15 settembre 1944. Analoga sorte toccò al più giovane partigiano del distaccamento, il sedicenne Domenico Casali di Migliara.
Nella foto la sorella Elda Casali, davanti al monumento del Le Tane racconta come il fratello si fece partigiano.