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“Rio Riccò, rischio frana”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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In località rio Riccò, nei pressi della casa cantoniera dell’Anas, negli anni scorsi è stato realizzato un deposito a cielo aperto per il sale, con scarico dell’acqua piovana resa appunto salata, nel pendio con sottostante il rio Riccò, acque di categoria “D” e non acque marine. Lo scorso inverno il piazzale adiacente al deposito del sale si è abbassato, avviando così un processo franoso. Dopo sopralluoghi dell’Amministrazione comunale ed il servizio per la difesa del suolo, il piazzale è stato transennato.

Nei giorni scorsi si è aperto un nuovo cantiere sulla SS 63 tra Busana e Nismozza, parte del materiale di scavo: sassi, terra, asfalto, cemento sono stati depositati nel piazzale di cui prima. E’ stato avvisato il Comune di Busana, il Corpo forestale, ma il materiale è ancora lì. Cosa succederà se nevicherà o se pioverà, visto che a dicembre può anche accadere? Era così complicato depositare il materiale di scavo in altro sito più idoneo?

Se la frana si avvia, cosa succederà? La SS 63 è lì adiacente, la frana potrebbe deviare il rio e quindi dirottarlo direttamente sulla struttura agrituristica presente. Chi ha autorizzato tale deposito? Dove sono finite le transenne? Proprio ora dovevano avviare il cantiere tra Busana e Nismozza, con tanto di semaforo? Come verranno i getti in calcestruzzo con le temperature attuali?

Importa a qualcuno tutto questo? Chi di dovere non si muove.

(Fabio Leoncelli)