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Regione Emilia-Romagna: si torna al voto, Errani condannato!

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Il presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani è stato condannato. E' accaduto a seguito della decisione della Corte d'Appello di Bologna che ha inflitto al presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani, imputato per falso ideologico nel processo 'Terremerse', una pesante condanna a un anno anni. Il nuovo processo fa riferimento alla truffa sul finanziamento da un milione di euro alla coop agricola Terremerse che, nel 2006, era guidata dal fratello di Errani, Giovanni.

Per quanto la Corte abbia disposto la sospensione condizionale della pena, la procura generale aveva chiesto condanne di due anni per Errani, due anni e due mesi per i dirigenti regionali Filomena Terzini e Valtiero Mazzotti, accusati questi due di concorso nel falso e favoreggiamento e tutti e tre assolti in primo grado. La condanna è minore, ma non meno pesante. Lo stesso fratello, Giovanni Errani è attualmente a processo in primo grado per truffa ai danni della stessa Regione. A seguito della condanna, il presidente della nostra Regione ha contemporaneamente annunciato le sue dimissioni e il ricorso in Cassazione.

Per la nostra Regione, pertanto, ci si avvia verso nuove elezioni - anche se in queste ore la segreteria Pd ha chiesto al presidente di ritirare le dimissioni -. E' quanto prevede l'articolo 126, comma 3, della Costituzione. Secondo questo comma le dimissioni volontarie del presidente della Regione "comportano le dimissioni della Giunta e lo scioglimento del Consiglio".

Sulla questione interviene il consigliere regionale forzista Fabio Filippi che, da queste colonne, si era già espresso duramente sulla vicenda: "Attendavamo il giudizio della Magistratura - spiega Filippi - . La sentenza pronunciata dalla Corte d’appello di Bologna, deliberando la condanna ad anno per il presidente Vasco Errani e a un anno e due mesi per i due funzionari regionali che si occuparono della relazione della Regione per il caso Terremerse, Filomena Terzini e Valtero Mazzotti, accusati di concorso nel falso e favoreggiamento, ci fa comprendere la gravità della situazione: la Magistratura ha confermato, al di là di ogni dubbio, la truffa ai danni dell’erario pubblico per il finanziamento da un milione di euro concesso in modo illegittimo dalla Regione alla cooperativa agricola Terremerse, presieduta nel 2006 dal fratello di Errani, Giovanni". "In aula non ho mai fatto sconti al Presidente Errani, intervenendo per primo su questa delicata vicenda. Nonostante avessi ricevuto pressioni in senso contrario, decine sono stati gli atti ispettivi presentati alla Giunta sul caso Terremerse. I responsabili dovranno risarcire i contribuenti per il danno procurato, apprezziamo la scelta dimissionaria del presidente Errani, per noi unica strada percorribile. Conosco Errani da tanti anni, umanamente dispiace che sia finita in questo modo, ma da oggi in Emilia-Romagna si volta pagina".

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Aggiornamento 8 luglio 2014 ore 21

"Esprimio solidarietà a Vasco Errani, persona competente, rigorosa e perbene. Anche oggi, con le sue dimissioni, conferma il senso dello Stato e delle istituzioni che ha sempre dimostrato nel corso degli anni. Chiunque lo conosca sa che questi sono valori che lo hanno sempre contraddistinto e per questo credo nella sua innocenza. Mi auguro, comunque, che si possa fare chiarezza al più presto su una vicenda che ci addolora molto". Lo scrive in una nota la senatrice del Pd Leana Pignedoli.

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Aggiornamento 8 luglio 2014 ore 21,15

Accogliamo con favore e rispetto la notizia delle dimissioni del presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani seguita alla condanna in secondo grado per falso ideologico. Una giustizia più efficace e rapida rappresenterebbe una garanzia per tutti, amministratori e amministrati. Il paradosso è che le commissioni giustizia del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati, invece di contribuire, come potrebbero e dovrebbero, a migliorare la normativa che realizzi finalmente il principio costituzionale del giusto processo, sono paralizzate dallo stesso partito di Errani, con la complicità di Forza Italia. La vicenda del pluri-presidente della Regione Emilia-Romagna dimostra, una volta di più, che l'ipotesi di un Senato dello Stato, privo di rappresentatività, perché composto da nominati, proprio in un momento in cui regioni ed enti locali si dimostrano così vulnerabili, sembra il compimento di un delitto perfetto.

(Maria Mussini, Adele Gambaro, Laura Bignami, Maurizio Romani)

12 COMMENTS

  1. Sono di destra ma non mi rallegro per la condanna di qualcuno. Dico solo che quei sognatori (o illusi?) che credono in certa giustizia, distinta e distante dai condizionamenti dei partiti, hanno necessità periodica di pagine come questa.

    (Umberto G.)

    • Firma - UmbertoG.
  2. Altra caduta di stile del Sig. Filippi. La giustizia faccia il suo corso, ma uno è innocente sino al terzo grado di giudizio! L’unico politico condannato in terzo grado è Berlusconi, ma a Lui è concesso dire che è accanimento della magistratura. Anche su queste “pagine” Filippi difendeva Berlusconi, ma Errani è un’altra cosa, vero… Forse l’unica cosa che non cambia sono il colore dei soldi che il 27 percepisce. Cordialmente.

    (Roberto Malvolti)

    • Firma - RobertoMalvolti
  3. Mi associo: giuste e doverose le dimissioni, tipica squallida vicenda italiota dai toni rossi… Però, Filippi, le faccio notare la differenza tra il Vasco e qualcun’altro che ostenta verginità pur essendo stato condannato per il reato più grave e diffuso in Italia… Le viene in mente nessuno?

    (Serb)

    • Firma - Serb
  4. Vorrei dire al signor Malvolti che le dimissioni del presidente della Regione comportano la caduta di tutto il consiglio regionale, compreso Filippi; quindi credo che a Filippi non importa molto della seggiola e dei soldi che percepisce il 27 ma piuttosto che sia stata fatta giustizia. Bravo Filippi, non tutti avrebbero combattuto per la giustizia sapendo di rischiare la seggiola.

    (Gianni)

    • Firma - gianni
  5. Ricordo al Signor Gianni che se ci si appella al terzo grado di giudizio vale per i Rossi, i Bianchi e gli Azzurri. La mia osservazione è quella, poi per verità non è stato condannato per aver votato a favore del finanziamento alla cooperativa presieduta dal fratello ma per altra cosa. Oltre al fatto che chi conosce Errani potrebbe mettere la mano sul fuoco per la sua integrità. Poi vedremo in Cassazione. Cordialmente.

    (Roberto Malvolti)

    • Firma - RobertoMalvolti
    • Beato lei che è così fiducioso nei suoi rappresentanti, io credo che se si dovessero condannare coloro che hanno favorito, direttamente o indirettamente, i finanziamenti alle cooperative, nella nostra regione se ne vedrebbero delle belle, resteremmo senza rappresentati politici; se poi mettessimo pure la mano sul fuoco, certi della loro integrità morale, i centri grandi ustionati sarebbero tutti pieni e con lunghe liste di attesa e saremmo un popolo di monchi.

      (Antonio Manini)

      • Firma - AntonioManini
  6. Un ringraziamento a Vasco Errani, lui almeno ha dimostrato cosa vuole dire dignità! Per i commenti sopra, mi meraviglio, ma da che pulpito uno è condannato al 2° giudizio! Spero vivamente che nel processo seguente faccia risultare la sua innocenza, dopo ne riparleremo!

    (CL)

    • Firma - (CL)
  7. Esprimo solidarietà a Vasco Errani, persona competente, rigorosa e perbene. Anche oggi con le sue dimissioni conferma il senso dello Stato e delle istituzioni che ha sempre dimostrato nel corso degli anni. “Se il senso dello Stato e delle istituzioni porta a tutto ciò, posso affermare di non avere senso dello Stato e non credo alle istituzioni”. Detto da una senatrice Pd fa ancora più ridere dato che, a detta loro, il vero problema dell’Italia era Berlusconi.

    (M. Beretti)

    • Firma - M.Beretti
  8. Io mi sento disarmato e impotente di fronte a queste situazioni. La Sen. Pignedoli definisce l’ex presidente persona “…rigorosa e perbene…”, è naturale, visto che è all’interno di una maggioranza che va a nozze con un pregiudicato, giudicato in via definitiva. Siamo al collasso etico ed istituzionale, anche qui nella “virtuosa Emilia-Romagna”; poco importa cavillare su questioni di merito, sull’entità del reato, se siamo o no giunti al terzo grado di giudizio. E’ il principio, la radice concettuale della situazione che deve farci tremare e soprattutto la leggerezza con la quale viene vista dalla classe politica. La questione è che questo sistema amministrativo e politico fagocita tutto e fagocita tutti: ma la vogliamo capire o no che ogni “euro” speso male, ogni “euro sparito” è una risorsa tolta alla comunità? Alle aziende, alle infrastrutture, a noi, ma sopratutto a chi verrà? Crediamo davvero che se ad ogni livello della politica c’è una zona d’ombra sia sufficiente fare qualche proclamo e “regalare” qualche euro per risolvere i problemi? Siamo ancora qui a scannarci tra “destra e sinistra”; noi assopiti, assuefatti, pronti ad accettare tutto. E’ aberrante credere che questa classe politica che ha letteralmente rovinato un Paese sia quella che risolverà, anzi che metterà a disposizione gli strumenti per ritrovare una dimensione etica reale e di stato comunitario. Continuiamo a parlare di Europa e non vediamo neppure quello che ci capita sotto il naso. Avanti così.

    (Andrea Ganapini)

    • Firma - AndreaGanapini