PARCO NAZIONALE APPENNINO TOSCO-EMILIANO (15 dicembre 2009) – Il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano presto allargherà i suoi confini. Giovedì 17 dicembre si terrà la parte politica della Conferenza Stato-Regione che permetterà di far arrivare l’allargamento sul tavolo del Capo dello Stato per l’approvazione definitiva. Al territorio del Parco verranno aggiunti 2.000 ettari, che rappresentano circa il 10% della superficie complessiva del Parco e entreranno a farne parte due nuovi comuni, Monchio delle Corti, in provincia di Parma, e Bagnone, in provincia di Massa-Carrara. In questo modo passeranno da 14 a 16 i comini compresi nel perimetro del Parco. Inoltre entreranno a far parte del Parco la frazione di Sologno, nel comune di Villa Minozzo (Reggio Emilia); la zona di Ligonchio (Reggio Emilia) intorno alla centrale dell’Enel; e le frazioni di Torsana e Camporaghena nel comune di Comano (Massa), dove si è svolta una raccolta di firme per l’ingresso nel Parco.
“Continuano a crescere le potenzialità e le aspettative sul Parco nazionale, nonostante oggi gli investimenti di Governo e Regioni sui parchi siano in drastica riduzione – dice Fausto Giovanelli, presidente del Parco – L’allargamento su base consensuale è anche la prova che non ci sono stati i temuti conflitti con le popolazioni locali. Il Parco è entrato sul territorio quasi in punta di piedi: i famigerati vincoli non si sono visti, si vede invece il grande valore promozionale dell’essere Parco nazionale”
L’iter procedurale per l’annessione del nuovo territorio è lungo, ma l’accordo tra le parte ha aiutato a velocizzare i tempi. Dopo le delibere dei consigli comunali per l’ingresso, si è passati a un’istruttoria tecnica tra il Parco e il Ministero che ha approvato l’allargamento ritenendolo sensato ai fini dell’Ente. Ora si sta tenendo la Conferenza Stato-Regione che ha avuto una sua prima tappa tecnica nei giorni scorsi e giovedì 17 dicembre si svolgerà la parte politica.
“Durante la conferenza tecnica hanno partecipato i rappresentanti delle regioni Emilia-Romagna e Toscana, la provincia di Reggio Emilia e una parte dei comuni interessati dall’allargamento – dice Giuseppe Vignali, direttore del Parco – Dal Ministero sono rimasti tutti stupefatti nel vedere il clima di consenso in cui si è svolta la Conferenza: tutti i partecipanti sono contenti di aderire perché abbiamo lasciato a loro la scelta di farlo”.
Dopo la conferenza politica, l’allargamento dovrà essere approvato con decreto del Presidente della Repubblica. “Nel giro di qualche mese, il Parco avrà nuovi confini –continua Vignali – che permetteranno di connettere al corpo centrale del Parco le aree che erano rimaste isolate, come i Gessi triassici e la Pietra di Bismantova, e di colmare la discontinuità del crinale parmense intorno a Corniglio”.
Auguri per l’allargamento del Parco nazionale a tutti i nuovi entrati. Un augurio particolare agli amministratori che hanno auspicato tutto ciò; da ora in poi anche voi farete parte dei nuovi montanari, poveri di portafogli come prima. Ed ora anche la dimostrazione della povertà di idee per un futuro migliore, avanti così!! La montagna ai caprioli, i giovani se ne vanno, ed i lupi sorridono.
(Romano Albertini, consigliere provinciale Lega Nord)
Complimenti, ancora tanti complimenti! Questo sta a significare che attorno al “Parco” ci sono persone che lavorano per il bene del territorio, della natura e a poco a poco ottengono i risultati
e le soddisfazioni tanto attese.
Rinnovo i miei più fervidi complimenti.
(Nedda Zambonini)
Fa sorridere il commento di Albertini, che evidentemente riterrebbe l’unica prospettiva di futuro per la montagna… asfaltarla completamente.
(Commento firmato)
Perché
Scusa Albertini perché non proponi di abolire i Parchi in Lombardia e nel Veneto dove governa la Lega?E dove le regioni danno più soldi ai parchi di quanti non ne dia l’Emilia? E perché non proponi ad Alessandri di chiedere meno soldi per le regioni a statuto speciale e più soldi per l Appennino? Grazie per l’attenzione
Fausto Giovanelli