Home Cronaca Caso Berlusconi / “Lo spazio web sia usato con intelligenza e correttezza”

Caso Berlusconi / “Lo spazio web sia usato con intelligenza e correttezza”

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TOANO (15 dicembre 2009) - Con i suoi 22 anni Francesca Ceresoli è uno dei volti femminili più giovani presenti nei consigli comunali dell’Appennino. Dottoressa in economia aziendale ora continua gli studi all’Università di Modena e Reggio Emilia in economia e diritto, è membro coordinamento provinciale Pdl ed è stata eletta nell’ultima tornata consigliere comunale (di minoranza) a Toano.

Berlusconi violentemente colpito al volto al termine di una manifestazione. Un episodio del genere cosa incute nello stato d’animo di chi da poco si è avvicinato alla politica?
“Una reazione molto semplice e penso condivisa da molti. Che ciò che è successo al premier non sarebbe dovuto accadere. E' stato un grave atto di violenza”.

Che idea si è fatta di quanto accaduto?
“Ritengo che non c'entra il colore politico a cui si appartiene o la carica politica che si riveste, prima di tutto bisogna rispettare l'individuo e la sua persona. L'attacco subito da Berlusconi è un atto indegno in un Paese civile come l'Italia, che desta in molti di noi una grande preoccupazione”.

C’è chi su internet solidarizza con l’aggressore, chi già ipotizza complotti berlusconiani per aumentare i consensi. Il suo parere?
“In Italia, da tempo, anche internet è diventato uno dei principali ‘luoghi’ dove si fa politica. Lo spazio web dovrebbe essere usato con intelligenza e correttezza, ma purtroppo c'è chi lo usa per seminare odio e istigare alla violenza, nascondendosi dietro un monitor o una tastiera. Certo, mi sono meravigliata dal fatto che siano nati gruppi su Facebook, a favore e a sostegno di Tartaglia, colui che ha commesso questo spregevole ed inqualificabile atto”.

Penserebbe a qualche proposta?
“Sì. E' giunto il momento di interrogarsi su cosa sia accaduto ed è doveroso riflettere su come sia possibile intervenire per trovare la giusta soluzione, affinché episodi come questo non si ripetano mai più. Ritengo sia necessario, in proposito, applicare i giusti provvedimenti per porre fine al clima teso che si è venuto a creare, con lo scopo di riportare equilibrio (e soprattutto civiltà) che ormai da tempo è venuto meno”.

Dove ad esempio?
“Ho notato che sono alcuni mesi che i politici di altre coalizioni, i media e la stampa stanno incitando l'opinione pubblica contro Berlusconi. Bisogna smetterla di istigare livore contro il premier, perché va poi a finire che accadono fatti come questo che oggi commentiamo indotti, magari, da altri. Questa volta ad essere colpito è stato il presidente del Consiglio, ma in futuro potrebbe succedere ad altri. La violenza va evitata e punita. Sempre”.

(Gabriele Arlotti)

29 COMMENTS

  1. Riflessione
    Questo deve essere il momento della solidarietà e della riflessione indipendentemente dal colore politico senza se e senza ma. Qualunque eccesso nella comunicazione troverà sempre qualche psicolabile o qualche “testa calda” pronta a raccogliere i messaggi sbagliati e a tradurli in modo sbagliato e di questi episodi la storia è piena. Mi piace, indipendentemente dall’appartenenza politica, l’intervista alla signorina Ceresoli, pacata e con i toni giusti, opinabile forse l’ultima parte ma che in un discorso più ampio può anche starci. La strumentalizzazione politica di questi episodi non fa altro che aumentare la tensione sociale; nonostante la giovane età ha dimostrato di essere più saggia di tanti veterani della politica.
    Internet: dal mio punto di vista utile sotto certi aspetti (lavoro, ricerche, confronti culturali, ecc.); distruttiva, soprattutto per la formazione delle giovani generazioni, sotto altri aspetti e tra questi l’istigazione alla violenza: per questi e per i “perditempo” chiusura immediata!
    Cordiali saluti.

    (Lollo Mariani)

  2. Tempi & spazi… moderni
    Dimensioni spazio-temporali che abbiamo scoperto di recente. Spazi di grande valore ponderale, pur essendo impalpabili. Allo spazio WEB aggiungerei lo spazio ETEREO (satellitare e non) che ritengo simile per molti versi, perchè anche quello televisivo è relativamente nuovo. Entrambi potenziali veicoli di istigazione alla violenza. Entrambi da gestire con grande cautela, come a dire: MANEGGIARE CON CURA…

    (Umberto Gianferrari)

  3. Servire il piatto freddo… per riflettere
    Forse è l’impostazione che tende a guardare al sociale, e quindi centrista ma a sinistra, però se volete il mio parere. Parere che dovrebbe rimanere interno, ma che probabilmente condividendolo con gli amici di destra sarà più apprezzato. Io avrei taciuto sul giornale di affrontare il caso Berlusconi. Vedete, mi si contesterà forse, ma non siamo un giornale esente da polemiche e questa mi sembra proprio la mosca al naso. Con questo non voglio affermare che non voglio che se ne parli, ma penso sia il caso di servire il piatto freddo. Da entrambe le parti.

    (mn)

  4. Povero Silvio
    Partendo dal presupposto che la violenza non risolve nulla, anzi rafforza chi la subisce, soprattutto in un momento di calo del consenso a livello nazionale, su questo punto condivido l’articolo. In altri proprio no. Come ad esempio quando si dice che media e giornali hanno peccato di istigazione verso il premier…
    Ricordiamoci che l’infortunato Silvio “tessera P2 n°1816” ha il maggior conflitto di interessi di qualsiasi altro capo di Stato:
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    ZIO PAPERONE EDITORIA.
    Praticamente ha in mano l’85% dell’informazione. C’è una cosa che in questa vicenda mi fa pensare… A differenza di Silvio l’aggressore verrà processato per direttissima e difficilmente sarà salvato da prescrizioni o lodi alfanici futuri.

    (Mattia Rontevroli)


  5. Io credo che, mai come in questo frangente, si debba fare una netta distinzione tra l’episodio di cronaca e la situazione politica.
    Episodio di cronaca: deprecabile, gravissimo, indegno di un paese civile. Per me questo è tutto, senza se e senza ma.
    Quadro politico: stiamo molto, ma molto attenti a non accettare che venga strumentalizzato l’episodio in sè per minimizzare ulteriormente il fragile tentativo di creare un’opposizione credibile che si stava facendo strada tra le forze cosiddette “moderate” (definizione che non condivido).
    In Italia a mio avviso siamo in una situazione paradossale. Riporto solo alcuni fatti recenti e a mio avviso sconvolgenti: il premier tuona al Parlamento europeo contro gli ultimi tre presidenti, contro la Corte di cassazione, contro la stampa, contro la magistratura. Tutti comunisti pronti a delegittimare il risultato del voto.
    Feltri e Cicchitto definiscono Travaglio e Santoro i “mandanti morali” dell’attentato a Berlusconi (già citati dai suddetti per diffamazione).
    Lupi oggi a Radio 1 definisce inqualificabili le manifestazioni di protesta di certe piazze, accenna alle contestazione alla Moratti nell’anniversaruio di piazza Fontana, alle contestazioni al premier poco prima del fattaccio, allude al No-B-Day.
    Ieri leggo sbigottito l’editoriale del @CResto del Carlino#C (che consiglio caldamente a chiunque voglia adddentrarsi in considerazioni sull’imparzialità del quotidiano) a firma di Franco Cangini. Riporto a memoria alcune considerazioni sostanziali: “Casini, perso nell’enfasi delle minacce in chiave elettorale, ritrovi il suo consueto aplomb, Di Pietro smetta di cavalcare la sua tigre lanciando spropositi, Fini si è già spinto troppo in là sul ramo dell’ANTIBERLUSCONISMO MILITANTE (!), il suo rancore verso Berlusconi (!!) può essere comprensibile, ma non fino all’autolesionismo”.
    Oggi vedo al Tg1 il portavoce Bonaiuti che sorridendo descrive al cronista che impresa titanica sarà privare al premier, per le prossime due settimane di riposo, le sue due grandi passioni: la politica… la seconda non la saprò mai, ho cambiato canale appena in tempo.
    Entrando nel merito delle considerazioni della Ceresoli, mi vedo d’accordo sull’imporre per legge la riconducibilità anagrafica di chiunque scriva su social network, forum e quant’altro; ma non credo che possa fare bene alla democrazia nessun organo di vigilanza (che naturalmente finirebbe in mano alla politica), sui siti talvolta volgari (e sono sicuro che Capezzone e Cicchitto aggiungerebbero “violenti”), come beppegrillo.it e antefatto.it, gli unici dove puoi trovare ad esempio l’intervista ai giornalisti francesi in cui Paolo Borsellino riferiva sulle indagini contro Dell’Utri e Berlusconi.
    Aiutatemi a capire, vi prego: provo sincera pietà per un settantenne colpito al volto, ma nonostante questo vorrei che il premier, seppur vittima di un attentato riprovevole, legittimasse l’opposizione e sottostasse alla legge come tutti gli italiani.
    Ma Dio mio, quand’è che sono diventato un comunista militante fomentatore d’odio?

    (Davide Marazzi)

  6. L’odio e l’ipocrisia
    Le parole sono come pietre che, nel caso dell’aggressione al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, si sono materializzate sotto forma di statuina del Duomo di Milano. Così come le parole d’ordine violente e le campagne politico-mediatiche si sono scagliate contro il “Grande Nemico da abbattere”. In fondo, per gli odiatori professionisti (o i professionisti dell’odio) da un certo momento in poi qualunque mezzo è buono… Basta riflettere sulle migliaia di adesioni di apprezzamento per “l’eroe” Tartaglia su Facebook che fanno il paio con quelle messe in piedi di recente (e poi chiuse) da chi voleva semplicemente “far fuori” il premier. Le parole d’ordine violente generano violenza. E’ una tragica “banalità” su cui c’è poco da dire. Ripetute come un mantra travalicano e annullano il sottile confine che separa lo scontro politico da un altro tipo di scontro. La politica dovrebbe davvero fare un passo indietro dimostrando “responsabilità” perché non è più tempo di “se”, “ma” e “distinguo” che a dire il vero suonano alquanto ipocriti. Ma poi tutti buoni propositi vengono vanificati da dichiarazioni che si commentano da sole: «Il premier è un istigatore, chi semina vento raccoglie tempesta» (Antonio Di Pietro); e poi c’è Marco Travaglio che tenta di abbassare i toni allo stesso modo di come lo fece Hitler alla notizia che Berlino era ormai accerchiata: «Chi l’ha detto che non posso odiare un politico? Chi l’ha detto che non posso augurarmi che se ne vada al più presto? E che il Creatore se lo porti via al più presto?». Se le parole a volte sono pietre, le sue sono macigni: il giorno in cui scoppia la bufera su Rosy Bindi e Antonio Di Pietro per aver accusato Berlusconi di istigare alla violenza, Travaglio li incita, li sprona: «Cosa hanno detto di così strano i due? La verità è che Berlusconi se le va a cercare, è un noto provocatore e anche lui lo sa». Alla fine ben gli sta, insomma. Berlusconi ha seminato violenza in questi anni, è l’uomo più violento che ci sia nella storia repubblicana. L’impressione è che il monito auspicato dal capo dello Stato (riguardo alla fiducia e rispetto verso le istituzioni, al clima di concordia politico, al senso di responsabilità che l’interesse comune richiede), rimanga tale.

    (Damiano Ferretti)

  7. Solidarizzare
    Solidarizzare con le persone più deboli è normale e giusto oltre che doveroso. La persona che purtroppo ha tirato la statuetta in faccia a Berlusconi è una persona debole ed è giusto che venga trattata per quella che è. Naturalmente, indipendente dal colore politico, bisogna solidarizzare anche con il nostro premier, sperando che non sfrutti la cosa in modo politico o per non presentarsi nelle aule dei tribunali. Rimettiti presto, Silvio, e fatti processare.

    (Commento firmato)

  8. A grandi onori pari oneri
    Condannare la violenza, sempre. Detto questo, occorre anche dire che a grandi onori corrispondono pari oneri. Cioè: solo una visione distorta e al limite del fanatismo può negare che l’interessato (l’attuale capo del governo) mantenga normalmente un tono politico adeguato nei confronti delle opposizioni e degli altri poteri costituzionali. Oppure le colpe sono solo e sempre da una parte sola? Questa è responsabilità? Basta poco ad incendiare le folle, la storia insegna. E noi abbiamo bisogno di statisti (di sinistra o di destra, ma statisti) e non di arruffapopolo…
    Sono giorni tristi per il nostro Paese. Per l’aggressione avvenuta, certo; ma anche per le reazioni alla medesima, che obiettivamente ormai… ridondano e appaiono via via più… realiste del re. Che il Silvione nazionale si rimetta e che l’Italia non ci rimetta: speriamo infatti si possa mantenere, tutti, sufficiente lume della ragione. Che qua e là molti sembrano aver smarrito. Non solo Tartaglia.

    (Commento firmato)

  9. Solidarietà
    Esprimo solidarietà al premier e gli auguro di ristabilirsi in fretta e depreco ogni gesto violento in qualsiasi frangente. Detto questo vorrei però ricordare a chi asserisce che la sinistra fomenta l’odio che nelle ultime due competizioni elettorali è stato il sig. Berlusconi a sostenere l’imbecillità e la coglionaggine dell’elettorato avverso e sempre lui ha offeso ripetutamente le donne, non ultima Rosy Bindi, e non devo certo ricordare infiniti altri episodi… Perciò voglio concludere dicendo: “Chi semina vento raccoglie tempesta”.

    (Andrea Zini)

  10. Francesca, condivido e rafforzo le tue opinioni
    “Chi semina vento, raccoglie tempesta”. Questo è capitato ad alcuni politici di sinistra che invece di fare la politica delle cose fanno la politica dell’odio. Riportiamo la dinamica politica sui problemi da risolvere e allontaniamola dalle persone. La stessa tv la smetta di parlare di pettegolezzi che interessano pochi; punti piuttosto sulle necessità sociali e su come vengono affrontate e risolte. E’ ora di dialogare e riportare il confronto in modo civile nelle giuste sedi. Il Parlamento è l’istituzione adatta, non lo domentichino gli stessi attori che lì abbiamo mandato a rappresentarci. Auguriamo a Berlusconi una pronta guarigione fisica e psicologica affinchè riprenda la sua attività di presidente del Consiglio.

    (Bruno Tozzi, capogruppo Pdl Comunità montana)

  11. Precisazione
    Precisazione per Ferretti e per chi ha letto il suo intervento: il discorso che ha citato è facilmente reperibile all’indirizzo http://www.youtube.com/watch?v=rQxiQMw9mqY, oppure con un rapido search su Youtube delle parole “il più amato dagli italiani”. Citare i discorsi a pezzettini sparsi, estrapolandoli dalla loro collocazione, è maledettamente facile ma… tende a mistificare le affermazioni! Nel suddetto video, infatti, qualsiasi persona priva di paraocchi ideologici di ogni tipo può tranquillamente constatare come Travaglio condanni a più riprese l’atto violento, la persona violenta e come affermi di non odiare il presidente del Consiglio (contrariamente a quanto Ferretti sembra voler far intendere con la citazione).
    Ed ora, perdonatemi!, trascrivo nella sua completezza il passo incriminato per chi non avesse voglia di sorbirsi 35 minuti di informazione: “Il fatto che sia tornata la categoria dell’odio e quindi dell’amore nei commenti dei giornali – leggete le stupidaggini che scrive oggi Battista su @CIl Corriere della Sera#C sul clima di odio etc. etc. – bisognerebbe rispondere, come fa Massimo Fini, “e ‘mbe? Chi l’ha detto che non posso odiare un uomo politico? Chi l’ha detto che non posso augurarmi che se ne vada al più presto? Chi l’ha detto che non posso augurarmi che il Creatore se lo porti via al più presto?”; guardate che questa cosa qua, che sembra orrenda, dice “Oddio, c’è qualcuno che lo odia!”, è assolutamente normale: ognuno a casa sua, nel suo intimo, è libero di odiare e di amare chi gli pare e non esiste in democrazia che i cittadini siano obbligati a amare coloro che li governano, anche perché se tu ami una persona perdi lo spirito critico e il cittadino elettore deve sempre mantenere uno spirito critico. Per cui leviamoci dalla testa questo ricatto, che non bisogna odiare e che bisogna amare coloro che ci governano, o che bisogna rispettarli: ma per quale motivo dovrei rispettare uno che insulta tutti quanti, compreso me tra l’altro, in continuazione da quindici anni? E’ importante questo: la condanna ferma, fermissima dell’attentato, e il dire che queste cose non si devono fare e che chi le fa deve essere punito e, nello stesso tempo, dire “io quello lì non lo voglio più vedere, io quello lì non lo voglio come presidente del Consiglio, quello non mi rappresenta, speriamo che se ne vada presto da Palazzo Chigi”, queste cose sono cose. Oppure “lo detesto, lo odio”; personalmente non lo odio, ma non vedo per quale motivo qualcuno non potrebbe invece odiarlo: l’importante è che si limiti a odiarlo senza fargli niente di male, non esiste il reato di odio, esiste il reato di violenza, di aggressione, di lesioni, di tentato omicidio, di omicidio; quelli sono reati, ma il reato di odio non esiste, dire a una persona “io ti odio” non è un reato, se Dio vuole, altrimenti altro che in un regime, saremmo in Bielorussia, paese per altro da poco indicato come modello di democrazia dal nostro presidente del Consiglio nella visita a Lukashenko, dove ha detto “La gente ti ama e quindi è giusto che tu stia lì”; vedete come nascono le dittature?”.
    Fa decisamente un altro effetto, così. E fa un effetto ancora diverso in video, parlato, pronunciato. Ora, chiedo, è forse sbagliato? Da quando detestare qualcuno/qualcosa è proibito? Nelle menti di certi perbenisti di tornaconto, forse. Io mi sento libero di detestare chi mi pare, all’interno di un sistema che, in modo vicendevolmente democratico, permette a chiunque di odiare me ed ad entrambi di essere tutelati. Se il problema sta nella tutela che ne risponda Maroni allora. Il lancio del duomo è stato un gesto folle, sconsiderato, assurdo, violento. Ciò non toglie che, come ha giustamente scritto Di Pietro, “chi semina vento raccoglie tempesta”.

    (Giuliano Gabrini)

  12. Sinistra antagonista
    Che bel quadro che stiamo cercando di dipingere, ovvero: “E’ stato un atto grave, ora però cerchiamo di mantenere un clima di equilibrio per non peggiorare la situazione”. Siamo in Italia, è utopia pensare di non avere un pregiudicato in Parlamento, immaginatevi di sedare coloro che ce li mandano. L’Italia è divisa, divisa da un uomo e le parti chiamiamole “sinistra e destra” (chiamiamole, dato che queste parti son scomparse da quanto? 20 anni?). Non è come ha detto la protagonista dell’intervista che negli ultimi tempi alcuni fattori (giornali e media televisivi) [qui colgo l’occasione di porle una domanda, quali per cortesia? no, perchè non credo che Bruno Vespa/Floris o De Bortoli portino i forconi in trasmissione o li lascino come allegati nelle testate… per caso è una simpatica maniera per dire “il conflitto d’interessi è un’invenzione trotskista?”.. ;)] hanno influenzato diversi soggetti al punto di compiere gesti simili. E’ Berlusconi stesso che con le cannonate che spara (ogni giorno, ormai ho perso i conti, la calcolatrice è in overflow e non posso fare segni sul muri soltanto per tener conto delle sue barzellette), che si tira la zappa sui piedi, dovrebbe aspettarselo, no? D’altronde hanno già fatto dei test inventandosi lette da parte di fantomatiche brigate rosse o gruppi neo-rivoluzionari marxisti-leninisti.
    Facile incolpare Di Pietro, Travaglio, Santoro, Casini (che poi Casini… no, vabbè, lasciamo stare) o Fini, che fino a quando gli faceva comodo era anche simpatico, vederli assieme a braccetto con Bossi, soltanto perchè sono i pochi che cercano di uscire da questo coro soul abbastanza stonato. Che poi Di Pietro e Travaglio ci riescono benissimo, sul resto della cumpa ho qualche dubbio.
    Ho citato queste persone perchè sono coloro con cui la vena di Emilio Fede ha rischiato un’esplosione ai livelli di una supernova; per non parlare di Gasparri, che se ne è uscito con il voler impedire le manifestazioni durante i comizi (perchè quelli del Pdl non hanno mai disturbato nessuno… sono la Casa delle libertà, loro).
    E’ tutto inutile (così come cercare una risposta alla lettera che ho mandato a Fabio Filippi sul suo profilo di Facebook l’altra sera. La prego, ingegnere, mi risponda, glielo ricordo casomai leggesse codesto post); Belpietro aveva ragione stasera a Ballarò quando se ne è uscito con “la sinistra crede che con la morte di Berlusconi in Italia la destra affonda inesorabilmente”, dato che Berlusconi e la destra sono due linee parallele tra di loro destinate a non incontrarsi mai. Finita l’era Berlusconi (…) la coalizione potrà decidere se scappare ad Hammamet o rivalutare gli ultimi 100 anni della propria storia politica (…questa è fine).
    Ah, naturalmente, non prendetemi per prevenuto, mi bastano video come questi per capire che situazione è riuscito a tirar sù un uomo da solo (così come la sua azienda da come dice lui, ma su questo punto ho seri dubbi): http://www.youtube.com/watch?v=r9jfdG9l42w; http://www.youtube.com/watch?v=NjKN98FKw6s&feature=channel.
    Sì, ok, evitiamo i commenti sul fatto che alcuni sostenitori del Pdl sono anche fascisti (che è un paradosso, ma provateci voi a spiegarglielo che il liberalismo… sì, ecco ci siamo capiti. Sì che poi anche Pdl e liberalismo sono due cose “ideologie” totalmente differenti ma anche qui… ci siamo capiti), che tanto non gli cambia nulla. Mussolini non ha mai ammazzato nessuno, anzi, mandava gli oppositori in vacanza al confino (Silvio Berlusconi nel lontano 2003-2004 mi sembra, definendo il fascismo incomparabile con il regime di Saddam).
    Evitiamo commenti sui leghisti presenti in piazza, che nel 2006 erano pronti a tirar fuori le baionette! I fucili! Presto, IL GOLPEEE!!
    Questa è l’Italia, non bastano le mirabolanti avventure di un forsennato Tartaglia per creare un casino ma le parole di un presidente del Consiglio. Ma tranquilli, risolverà tutto lui appena si riprenderà, menomale che Silvio c’è =).
    Tanti auguri al VOSTRO presidente del Consiglio.

    (Lalic Asmir)

  13. Risposta a Damiano Ferretti
    Bella risposta… per chi vive la realtà come io il mondo della scuola (no, non è un complimento). Di Pietro quindici anni fa tutti lo osannavano, tutti lo volevano (persino Berlusconi, incredibbbbile) e tutti se lo facevano amico. Ora le stesse persone, persino la popolazione (no, l’ignoranza non è una scusante, ma in questo paese è più una giustificazione per votare il partito di moda di turno per poi snobbarlo cinque anni dopo), ora lo vogliono alla forca (eh, già, non ci crederete neanche ma su Facebook sono usciti gruppi anche riguardo la morte di Antonino, che si fa ora? PANICO!!) e lo reputano un povero ignorante caprone imbecille agricoltore del piccolo e dimenticato Molise (che invidio, dato che non rientra nel nobile programma padano), istigatore. C’è chi ha osato definirlo persino mafioso, ma non mi stupisco. Ci hanno provato con Travaglio, non gli è andata poi così tanto bene 🙂
    Comunque il discorso non è soltanto questo e vedo di arrivare al punto. Signor Damiano, ci sono eroi ed eroi. Ci sono gli eroi Tartaglia che lanciano souvenir in faccia alla gente e ci sono gli eroi Mangano che le facce della gente o le deturpano o le rendono polvere. Ad ognuno il suo! Signor Damiano. Ci sono istigatori ed istigatori. Ci sono i vari Travaglio che cercano di far capire in toni più pacati le parole di politici infuriati senza distorcere la realtà dei fatti. E poi ci sono i vari istigatori Gasparri, Feltri, Belpietro, Bossi, Maroni, Calderoli, Borghezio, Lupi, Fede, La Russa, Brunetta che… cosa stavo dicendo? Mi son perso…
    A proposito di Hitler. Anche Adolf fu eletto democraticamente. Ma non per questo se ne usciva con “la maggioranza degli italiani è con me, quindi quello che faccio io va bene anche a loro”; anche perchè non ne aveva bisogno. (Ah, mettiamo i puntini sulle i, in Italia coloro che votano per Berlusconi sono poco meno di 18 milioni. Sì, chiaramente il 75% della popolazione).
    Distinti saluti.

    (Lalic Asmir)

  14. Troppo buonismo verso il centrodestra. Ma condivido la condanna
    Quando ho saputo quel che è successo al premier ho subito pensato: “mancava anche questa…”

    In Italia la realtà supera ormai la fantasia e le battute, purtroppo, si sprecano. Quanto è accaduto è molto grave, la violenza e l’aggressione sono da condannare senza scusanti e chi di competenza dovrà interrogarsi seriamente sulle falle del sistema di sicurezza e su altri aspetti che hanno reso possibile tutto questo.

    Purtroppo, il fatto verrà strumentalizzato da più parti. Dobbiamo cercare di non farci influenzare dal vociferare che sta imperversando e riflettere a mente lucida su quanto sta accadendo nel nostro paese. Ed anche prenderci le nostre responsabilità, come cittadini e non solo come politici, rispetto a un contesto in cui la società si sta disgregando e gli scontri si stanno radicalizzando. Dire tutti insieme no all’attuale atmosfera di intolleranza e individualismo. Dire no all’arroganza, a certi modi di esprimere opinioni politiche e di fare politica. Dire no a visioni della società in bianco e nero, a schemi facili e per questo rigidi e falsi. Noi siamo gente concreta e che ragiona, facciamoci avanti con la nostra capacità di lavorare uniti per superare le difficoltà.

    Io non credo, infine, che “sia colpa di Berlusconi” se è stato aggredito, che “se la sia cercata”. Nessun dissenso può esprimersi con la violenza. Credo però che, se in Italia si sta creando un’atmosfera di tensione, qualcuno abbia qualche responsabilità in più. Ritengo che le parole della Ceresoli, che in parte posso condividere, soprattutto sul fatto che su Internet non possa esistere impunità e che il rispetto delle leggi e dei diritti delle persone debba passare anche da lì, siano in realtà un po’ troppo buoniste ed assolutorie nei confronti di un centro destra che della violenza verbale (la Lega Nord è maestra in questo) fa uno dei propri principali strumenti di confronto politico.

    (Francesca Correggi)

  15. Ricordo
    Ricordo che il gesto del Tartaglia è l’atto di un pazzoide, di uno psicolabile, gesto paragonabile (nel suo piccolo) all’assassinio di Lennon da parte del mitomane squilibrato. Tutti questi ragionamenti politici mi sembrano fuori luogo per un evento fortuito.

    (Alessio Zanni)

  16. A proposito di istigare livore contro Berlusconi
    Domenica sera è stato reclamato a gran voce dal centrodestra un abbassamento del livello dello scontro. Mi pareva il minimo che si potesse fare, a fronte di una inaccettabile violenza contro una persona, per di più una figura istituzionale dello Stato. Per questo sono rimasto stupito da una sequenza di fatti: subito lunedì mattina il “Giornale” (organo di centrodestra) scriveva di una regìa dietro alla violenza riconducibile a Casini e Fini; martedì mattina in Parlamento il capogruppo del Pdl Cicchitto ha incolpato un gruppo editoriale e dei magistrati di essere i mandanti morali dell’aggressione; quando alla Camera Di Pietro ha preso la parola i deputati del centrodestra hanno abbandonato l’aula. Mi sembrano tre fatti che sicuramente non contribuiscono ad abbassare il livello dello scontro. Mi appaiono come tre secchiate di benzina buttate su un incendio. Forse che lo si voglia, nei fatti, alimentare?

    (Claudio Bucci)

  17. I veri mandanti morali
    Al di là della campagna d’odio e d’insulti contro Berlusconi che ha l’alibi di essere reciproca, c’è un motivo preciso e unilaterale che basta da solo a legittimare la violenza contro il premier: è l’accusa, rivolta da Di Pietro, un pezzo di sinistra, varia stampa, tv e intellettuali, di essere un tiranno. D’ora in poi chiunque definisce tirannide o regime fascista il governo di Berlusconi si assume la responsabilità politica e civile di mandante morale delle aggressioni subìte da Berlusconi e di ogni altro eventuale attentato. Perché si sa che per abbattere il tiranno è ammesso anche il tirannicidio. E se si giudica tiranno Berlusconi, se lo si definisce pubblicamente in questo modo, si legittima l’attentato contro di lui e si ritiene lecita ogni violenza pur di eliminare il despota. Dopo aver accusato il premier – oltre che mafioso, buffone, corrotto, erotomane e altro – di essere tiranno e dittatore fascista, e perfino coinvolto nelle stragi di mafia, sia ben chiaro a tutti che ogni atto violento troverà in questa accusa così palesemente falsa e tendenziosa, atta a turbare l’ordine pubblico, la sua origine e il suo mandante, politico, morale e culturale. Questo sia ben chiaro in modo particolare alla sinistra radicale, alla stampa e alla tv giacobina, a coloro che su Facebook inneggiano a Tartaglia, ai dipietristi che parlano di dittatura fascista e a tutti coloro che usano simili espressioni per demonizzare e abbattere Berlusconi. Solo un irresponsabile può parlare di dittatura.

    (Damiano Ferretti)

  18. Per Damiano Ferretti
    Tirannicidio? Accuse false? Non conosco il tuo modo di informarti ma controllando la tua pagina di Facebook noto due cose simpatiche:
    TGcom
    Lode ad eroi come Falcone e Borsellino
    Su TGcom non voglio spendere parole, il silenzio basta ed avanza; sul secondo invece avrei qualcosa da dire. Interessante come uno del centrodestra simpatizzi per due persone che hanno dato la vita per la lotta alla mafia quando c’è di mezzo anche il presidente del Consiglio, ovvero il tuo leader politico. Un po’ di coerenza, per piacere, capisco che chiedo troppo, però un piccolo sforzo potresti ben farlo (il bello è che non è neanche l’unico).

    (Lalic Asmir)

  19. I veri mandanti morali??
    Non penso che in Italia attualmente ci sia la dittatura, ma se proviamo a mettere insieme una serie di tasselli non posso fare a meno di notare che il puzzle che va a ricomporsi sia quantomeno inquietante:
    “Il riordino dello stato in senso istituzionalistico, il ripristino di un’impostazione selettiva (forse classista) dei percorsi sociali, insomma – secondo molti – una svolta autoritaria. Ripulire il paese dai teppisti ordinari e pseudo politici e dalle relative centrali direttive. Portare il Consiglio superiore della magistratura sotto il controllo dell’esecutivo, separare le carriere dei magistrati, rompere l’unità sindacale e abolire il monopolio della Rai”.
    E’ il manifesto della P2 sequestrato alla figlia di Licio Gelli, l’ho preso da Wikipedia, non dal Cremlino. Cercate le 10 piccole differenze con le linee programmatiche dell’attuale governo, se le trovate. Aggiungo, tanto per essere pignoli, che due principali protagonisti degli eventi di questi giorni (il premier e Cicchitto), erano ufficialmente affiliati a questa vergognosa vera e propria loggia sovversiva segreta.
    L’ultima citazione la prendo dal venerabile maestro in persona, sempre copiando da Wikipedia: «Il vero potere risiede nelle mani dei detentori dei mass media». Licio Gelli.
    Ora, io sono certo che in Parlamento, da entrambe le parti, esistano uomini retti, che praticano la democrazia e che non ne accetterebbero varianti; resta il fatto che a definire “coglioni” gli elettori di sinistra, “pletorico e inutile” il Parlamento, “malati mentali” i giudici e chi più ne ha più ne metta, è stato proprio Berlusconi, il personaggio che si sta tentando di “beatificare” perchè vittima di un deplorevole attentato. Io pretendo di poter temere la dittatura ogni volta che vedo qualcuno che cerca di indebolire la democrazia o ne trascura la tutela. E credo anche che sia più che legittimo, tanto più in un paese la cui opinione pubblica è costruita da buone domeniche e grandi fratelli, che quantomeno hanno ben altre preoccupazioni…

    (Davide Marazzi)


  20. A proposito del commento “spiritoso” all’intervento di Ferretti vorrei solo rilevare che: 1) l’educazione impone di parlare in pubblico in italiano; 2) l’accusa di turbe mentali a chi la pensa diversamente era tipica di Stalin e accoliti.

    (Francesco Tondelli)

  21. Risposta a Ferretti
    Solo un’ultima velocissima considerazione sulla “così palesemente falsa” accusa rivolta a Berlusconi di legami con la mafia, a cui accennava Ferretti. Lasciamo perdere Spatuzza, le cui dichiarazioni non sono oggi obiettivamente confermabili (non lo sono nemmeno quelle dei Graviano, sia ben chiaro…): come possiamo trascurare l’ostinata pretesa di candidare Cosentino alla regione Campania? Un indagato da lungo tempo che non ha mai saputo smarcarsi dalle accuse di legami coi casalesi è realmente l’uomo giusto per governare in terra di camorra? E il mancato scioglimento del comune di Fondi? Continuano a girargli attorno, rimpastano la giunta ma nonostante le accuse di infiltrazione mafiosa è ancora lì. E Schifani, ex socio di affiliati a cosa nostra? E Dell’Utri, condannato per concorso esterno? E l’intervista a Borsellino due giorni prima della strage di Capaci, in edicola nella sua versione integrale con il sovversivo “Fatto Quotidiano” da venerdì? Dai, non scherziamo, la nostra preoccupazione principale dovrebbe essere non turbare l’ordine pubblico?

    (Davide Marazzi)

  22. Sempre a proposito dell’ultimo intervento di Ferretti
    Ripensi solamente alla definizione che ha dato il Suo leader dei magistrati. Com’era? “Matti… antropologicamente diversi dal resto della razza umana…”. Ricorda? Oppure c’è chi ha la facoltà di dir su e altri il dovere di prender su e chiusa lì? Non facciamoci ridere dietro. O altrimenti detto: siamo un minimo coerenti. Comunque nessun intento offensivo. Solo mi lascia ogni giorno di più allibito ascoltare qua e là persone che ripetono le stesse frasi che paiono lette in un manualetto. Come Lei. Tutto qui.
    Cordiali saluti.

    (Commento firmato)

  23. Etica, politica e responsabilità si possono coniugare?
    Sono vent’anni che il nostro paese è prigioniero della politica spettacolo, dove è chi è più bello e chi è più ricco e titolato a vincere. Bisogna essere leaders altrimenti non si conta nulla, non si è titolati a fare politica. La tv è diventata il luogo dove si discutono le sorti del nostro paese. Ma conta ancora il Parlamento? Ma a cosa servono i consigli regionali, provinciali e comunali? Da troppo tempo non si affrontano i problemi veri che drammaticamente portano il nostro paese alla deriva socio-economica. Se si prosegue in questa direzione il Parlamento sarà il luogo dove si discute del colore dei lacci delle scarpe del presidente del Consiglio. E la lezione vale per tutti. Tempo fa il medesimo aveva un fotoreporter che lo immortalava da ogni uscita in bici… Ora i mezzi di informazione rendono pubbliche le visite a Palazzo Grazioli e non solo. Io credo che non basti più richiamare alla politica delle responsabilità chi, in modo alterno, ci governa, perchè questi hanno smarrito il senso della responsabilità. Io credo che dentro la nostra società ci sia una forte domanda di cambiamento e che siano tanti coloro che cercano quotidianamente le ragioni vere della politica, di una politica buona, imperniata sui valori forti che debbono guidare il singolo e la vita collettiva.
    Faccio fatica a identificare dei politici che vivono la loro missione avvalorata dal voto, con spirito di servizio verso il paese. Il problema non è solo svelenire il clima di scontro nel paese; il problema è ridisegnare gli spazi della politica e riempire questi spazi di valori, di programmi e forse anche di scelte coraggiose pensando alle future generazioni.
    Don Milani (“Lettera ad una professoressa”) si chiedeva: “Ma quanti sono i figli di operai e di contadini che vengono eletti in Parlamento?”. La domanda e ancora attuale!!! La politica è piena di professionisti che non sanno più porsi la domanda cosa faccio per l’Italia e cosa chiedo all’Italia. Bisogna immediatamente uscire dall’attuale situazione, dove nessuno si può sottrarre alla giusta condanna per l’atto violento contro il presidente del Consiglio, ed iniziare con pazienza e determinazione a ricollocare i giusti valori al posto che meritano.
    Da più parti si sostiene che solo una stagione nuova, che la stagione delle riforme, è l’antidoto alla crisi politica. In parte è vero. Ma il malato non è il come si fa la politica; è la politica stessa che manda segnali di metastasi… Nel frattempo tutti ci auguriamo che nessuno possa viaggiare liberamente in auto contromano perchè fare ciò significa inevitabilmente trovare o un vigile che ti multa opppure un autotreno che non riesce a fermarsi. Ognuno di noi sa bene che se va sempre in cerca di ragioni per lo scontro prima o poi lo scontro lo trova.

    (Gianobifronte)


  24. Qui non si tratta di legittime idee politiche, ma di logica, di elementare buon senso, che evidentemente talvolta si oscura; ovverossia si ragiona col paraocchi.
    Scusi, eh, Ferretti. Io le sfascio l’auto e, siccome sono poco scaltro, vengo subito individuato. Alle sue conseguenti, sostenute rimostranze io le rispondo che lei ce l’ha con me, che mi “odia”…
    Comunque, guardi, tagliamo corto: smentisco tutto, lei ha capito male ciò che intendevo dire, ha frainteso. E’ insomma il solito comunista specializzato nel ribaltamento della verità.

    (Commento firmato)

    P.S. – Si cerca di imparare, come vede, la “maieutica berluschina”…

  25. Per Simone Ruffini
    Spesso le nostre tesi sono diametralmente opposte, ma i tuoi modi di riferirti alla tesi del sig. Ferretti sono al contempo critici ma eleganti. Credo che questo sia ciò che tutti dovrebbero, anzi dovremmo, imparare a fare.

    (Umberto Gianferrari)

  26. Basta con le chiacchiere da bar!
    La contrapposizione a tutti i costi non serve a nulla! Per dimostrarci persone mature che vogliono il bene del nostro paese credo che dovremmo TUTTI imparare a lasciar perdere la contrapposizione a tutti costi. Dovremmo lasciar perdere le antipatie personali… ma anche non dovremmo farci influenzare troppo dalle convenienze o dalle amicizie… Per non parlare poi dello schieramento partitico/politico di tipo sportivo!
    Siete di destra, di centro o di sinistra… Oppure siete della Juve del Milan o dell’Inter?
    Finchè non capiremo questo rimarremo sempre e solo un paese di immaturi capaci solo di lamentarsi e protestare.
    Non sprechiamo energie, usiamole per sfruttare la nostra genialità innata.
    Ricordo che siamo sempre il paese dei Leonardo da Vinci, dei Galileo Galilei, il diritto che hanno inventato i romani è utilizzato tutt’ora, siamo la culla della civiltà moderna, ecc…
    Saluti e soprattutto Buon Natale a TUTTI!

    (Alessandro)