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“Frana estesa ed impegnativa…”

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Frana Cantoniera 7 (11.6.2014)

“La Sp 513, una delle tante strade che la Provincia di Reggio Emilia ha ereditato dal 2001 dall’Anas, è una via di collegamento fondamentale per Vetto, Ramiseto e per l’intera Val d’Enza e deve pertanto essere al più presto riaperta. Ma l’ennesima frana che si è prodotta è particolarmente estesa e impegnativa, perché sono circa 20.000 i metri cubi di terra messisi in movimento provocando anche il distacco di massi di considerevoli dimensioni. Come Provincia siamo immediatamente intervenuti, con risorse nostre e con l’aiuto della Regione, ma assicurare in tempi rapidi la riapertura in sicurezza non sarà semplice”.

E’ quanto ha detto la presidente della Provincia di Reggio Emilia, Sonia Masini, nel corso di un sopralluogo compiuto ieri pomeriggio in località Cantoniera di Vetto, dove alcuni giorni fa  la Sp 513 è stata di nuovo chiusa al transito dopo l’ennesima frana.

“La Provincia è intervenuta con la consueta tempestività per fronteggiare questa emergenza, ma l’indispensabile opera di disgaggio che si sta attuando ancora non è chiaro a quale tipo di frana ci metterà di fronte", ha aggiunto. "Una cosa è comunque certa: questo è appunto un intervento di emergenza, ma la percorribilità della Sp 513 dovrà essere assicurata da un intervento risolutivo. Il vettese, ma in generale tutto l’Appennino, sono tormentati da alcuni anni da frane e smottamenti dovuti ai cambiamenti climatici e all’abbandono della nostra montagna anche a causa di mancate politiche a difesa del suolo, quindi con interventi-tampone rischiamo di risolvere poco o nulla, specie quando arriveranno nuove precipitazioni, purtroppo sempre più intense”.

Quale intervento risolutivo c’è anche l’ipotesi di una galleria, “un intervento che costerebbe tra i 3 e i 4 milioni e che la Provincia, da sola, non può ovviamente sostenere; per questo siamo decisi a chiedere a Regione, Protezione civile e Ministero i necessari finanziamenti”.

Nel breve periodo una valida soluzione sarebbe rappresentata dalla riapertura sul versante parmense della Sp 17 per Neviano: “Ne ho parlato con il presidente della Provincia di Parma e lì, con circa 250.000 euro, la strada potrebbe essere messa in sicurezza e riaperta al traffico, insieme solleciteremo dunque la Regione perché stanzi la somma necessaria”.

Al sopralluogo di oggi hanno partecipato diversi amministratori e tecnici tra cui vicesindaci di Vetto (Aronne Ruffini), Ramiseto (Marco Leonardi) e Canossa (Fernando Cavandoli), il geologo del Servizio tecnico di bacino della Regione, Giovanni Bertolini e, per la Provincia, l’assessore alle infrastrutture Alfredo Gennari con il dirigente Valerio Bussei e il geometra Paolo Mattioli, la responsabile della Protezione civile Federica Manenti con il geologo Alessio Campisi.

“Con le sempre più scarse risorse di cui possiamo disporre, la Provincia sta veramente facendo l’impossibile per risolvere il problema di questo disastrato tratto di strada un tempo statale – spiega l’assessore Alfredo Gennari -  Comprendiamo i disagi dei cittadini per questa interruzione, ma l’intervento è particolarmente complesso e delicato, anche per quanto riguarda la sicurezza dei lavoratori che sono subito intervenuti. La Sp 513 rappresenta per la Provincia una priorità e, finché potremo, continueremo a impegnarci perché venga trovata una soluzione definitiva a questo problema”.

 

3 COMMENTS

  1. Per risolvere il problema basterebbe che la presidente e la giunta provinciale chiedessero un trasferimento fondi per urgenza dell’importo di 4 milioni di euro dal fondo destinato al nuovo ente di gestione per le fiere di Reggio a cui la Provincia ha già destinato 18 milioni di euro.

    (Isabella Vaccari)

    • Firma - IsabellaVaccari
  2. C’è francamente da strabuzzare gli occhi nel leggere le dichiarazioni della Provincia, che oggi scopre che a Cantoniera di Vetto siamo di fronte ad un movimento franoso particolarmente esteso e impegnativo, dove si sono messi in moto 20.000 metri cubi di terra con relativo distacco di massi, anche di grosse dimensioni, al punto che ora, e solo ora, per giungere ad una soluzione definitiva al riguardo, spunta anche l’ipotesi di una galleria, dal costo aggirantesi tra i tre e quattro milioni di euro, mentre i lavori fin qui svolti assumono adesso, e solo adesso, carattere emergenziale, sempre per bocca della Provincia. Ma se la Provincia sapeva che l’intervento che stava facendo non era risolutivo ma solo un tamponamento emergenziale, valeva proprio la pena di spendervi i circa 600.000 euro di cui ha parlato nei mesi scorsi la stampa, una cifra non indifferente che in tutto a in parte poteva essere destinata a impinguare i fondi necessari per costruirvi una galleria o semi-galleria? E perché mai il materiale di risulta dei diversi e successivi disgaggi operati sulla frana (specie gli ultimi, quando dovevano ormai capirsi i limiti di questi interventi nel caso in parola) non è stato impiegato per ottenere una pista a valle della frana, della quale si va parlando in questi giorni quale percorso alternativo in attesa di vedere riaperta la strada provinciale? E come si spiega il fatto che poco prima delle elezioni il tratto di Cantoniera è stato chiuso per soli tre giorni, dal 20 al 23 maggio, mentre ora il transito è interrotto dal 2 giugno, cioè da 10 giorni, e non sappiamo quando potrà riattivarsi, dovendoci solo augurare che i tempi siano quanto più brevi possibili? Sono domande che vengono spontanee di fronte alle odierne parole della Provincia, che ci sembrano un tardivo arrampicarsi sugli specchi. A noi resta comunque l’impressione che la Provincia e il Comune di Vetto – il quale, pur non essendo il titolare della strada, doveva comunque interessarsi alla cosa vistane la portata e le ricadute – abbiano sottovalutato il problema, arrivando così alla situazione attuale che mette in grande difficoltà moltissime persone. A noi pare invece che gli strumenti tecnologici oggi utilizzabili avrebbero permesso di inquadrare fin da subito la questione, così da agire di conseguenza, e per tempo.

    (Robertino Ugolotti, Castelnovo ne’ Monti, 12.6.2014)