Home Cultura A Bergogno si “sforna” la storia. Col sapore del Pane di Matilde

A Bergogno si “sforna” la storia. Col sapore del Pane di Matilde

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Chiara Magnani posa per il pane di Matilde
Chiara Magnani posa per il pane di Matilde


BERGOGNO (Casina, Reggio Emilia, 10 giungo 2014) – Grandi novità e ritorni quest’anno alla V^ edizione della festa medievale Il Pane Di Matilde che si svolgerà a Bergogno - Paullo di Casina (RE) nei giorni 14 e 15 giugno 2014.
L’Associazione Culturale “Bergogno Medievale”, che raccoglie un piccolo ma motivato gruppo di persone che hanno fortemente a cuore la storia e la vita di questo seminascosto e suggestivo borgo montano, posto ad un tiro di voce da Canossa, si ripropone al pubblico con l’intento di far rivivere e riassaporare paesaggi, borghi, genti, fede, lavoro, suggestioni, saperi e sapori d’altri tempi, come si legge nella locandina promozionale. Il visitatore, per la prima volta o come negli anni scorsi, potrà trascorrere una piacevole due giorni all’insegna della migliore tradizione medievale canossana. Si inizierà sabato 14 giugno dalle ore 18.00 con musiche, danze, suggestioni e atmosfere nel borgo presso la locanda medievale allestita sotto l’antica volta, ora completamente recuperata. Degustazioni di prodotti tipici locali con grigliata e abbondanti libagioni. Per chi ama un interno d’altri tempi potrà invece partecipare alle ore 20.00 (obbligatoria la prenotazione a Lucia tel 3355782067 o a Gabriella tel 3355387383) alla Cena del Conte con la presenza di Matilde di Canossa e la sua Corte.
Domenica 15 giugno il borgo si animerà dalle ore 15.00 con il Mercato Medievale e prodotti di nicchia di piccoli produttori locali aderenti al Con.V.A. (il Consorzio per la Valorizzazione delle attività d’impresa). Alle ore 16.00 inizierà il “II Torneo di Tiro con l’arco storico” organizzato dalla Compagnia di Ventura I Falchi del Secchia. Si proseguirà alle 17.00 con l’arrivo del grande corteo storico animato dal Gruppo Sbandieratori Contrada della Corte di Quattrocastella, con antichi mestieri, musici e falconieri, ma non solo; saranno quest’anno proposte al pubblico presente anche Scene di Vita matildica. Saranno rievocate dalla collaudata regia di Ubaldo Montruccoli, dopo un anno di assenza, nuovamente chiamato al coordinamento storico-artistico della due giorni medievale di Bergogno che così si esprime: “Con il nostro gruppo di rievocazione storica abbiamo sempre cercato il riferimento ad episodi storici reali. Una scelta appagante. Una sorta di “lezione storica all’aperto” per grandi e piccoli, coinvolti già nella scuola. Un modo per riappropriarci della nostra storia migliore e spendibile anche a livello europeo, come insegnano in Germania dove amano insegnare la Storia giocando e divertendosi.”
“La gente arriva, visita il borgo e assaggia e si porta via i prodotti tipici della migliore Civiltà Contadina – afferma la neo Presidente dell’Associazione Culturale “Bergogno Medievale” Lucia Barbieri -. Ci sono, certo, il gnocco, l’erbazzone, il Pane di Matilde e altro ancora, come le torte di vario tipo che si preparavano e ancora si preparano, con le antiche ricette: numeri in crescita che ci incentivano ad andare avanti”
Per la due giorni medievale, possibilità di parcheggio auto in ampi spazi all’aperto, anche se il borgo sarà tutto riservato ai figuranti in costumi d’epoca e ai visitatori. 


BERGOGNO PERCHE’

Borgo sussidiario del Castello di Canossa

Perché Bergogno? Qui il verde lussureggiante evidenzia un paesaggio pressoché incontaminato nella valle del torrente Campola. In un tempo ormai lontano qui erano situati alcuni dei più antichi mulini ad acqua delle Terre di Canossa. A detta degli storici locali, Bergogno era, in epoca medievale, come del resto altri del circondario, borgo sussidiario del castello di Canossa. Una sorta di importante punto logistico, soprattutto per il rifornimento alimentare e militare. Al vicino centro di potere della Grancontessa forniva infatti derrate alimentari, foraggi, carni, cavalli e uomini in arme, ma soprattutto, data la fertilità del luogo che ben si prestava alla coltivazione del grano e i numerosi forni di cottura, antichi e molto numerosi ancor oggi nel borgo, il pane bianco dei nobili. Il pane di Matilde appunto.