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Interessante come documentazione sulla vera ragione del ruolo di parlamentare europeo di Magdi Allam l’intervista presente su Youtube all’indirizzo http://www.youtube.com/watch?v=rOZl6zJNuLo. Intervistatore: “…da molti lei è stato criticato per essere il parlamentare europeo col più alto tasso di assenteismo tra i colleghi italiani, è al 727° posto su 733° nella classifica complessiva. Come mai questo?”. Magdi Allam: “Non è un qualcosa di cui mi vergogno di esser tra i più assenteisti nel Parlamento europeo. È un’esperienza che sto facendo, non ho la minima intenzione di ricandidarmi. Io non mi riconosco in quest’Europa, un’Europa che è un colosso di materialità senz’anima, un’Europa che si vergogna delle proprie radici giudaico-cristiane, un’Europa che vende i valori non negoziabili. Aggiungo che il Parlamento europeo pure essendo l’unica istituzione eletta dai cittadini europei è l’istituzione che conta poco o niente. In Europa il potere esecutivo e il potere legislativo sono nelle mani della Commissione europea e del Consiglio dell’Unione europea; il fatto che il potere esecutivo e legislativo siano nelle mani di una medesima istituzione è un qualcosa che appartiene più a una dittatura che a una democrazia”. Intervistatore: “Ma rimane parlamentare europeo in ogni caso?”. Magdi Allam: “Lo sono, è, come dire, è il mestiere che mi permette di mangiare quindi continuo a farlo, sicuramente”.
(Anna Maria Gualandri)
Questa è la qualità e la mentalità dei politici che il nostro paese produce. Come tanti altri come lui, si è riciclato in varie compagini politiche tanto per poter continuare a conservare una poltrona, anche se come abbiamo visto questa poltrona spesso e volentieri non accoglie le nobili natiche del suo assegnatario. Non meravigliamoci se l’attuale centrodestra è allo sfascio. Non ci sono elementi politicamente presentabili che lo tengano insieme. Su una cosa comunque concordo con il soggetto in questione: l’impostazione attuale di Europa è essenzialmente utile al solo potere economico delle banche e dei grandi capitali che la manovrano esclusivamente a loro beneficio. Un’Europa che non sia una confederazione di stati con un potere legislativo unicoO, con un unico esercito, con una unica politica comune sarà sempre e solo una bolla di sapone che qualcuno tiene sempre piena d’aria ma che prima o poi scoppierà. E forse questa sarà la nostra fortuna. Forse riusciremo realmente a unificare gli interessi dei cittadini che compongono l’Europa e non solo quello dei suoi oligarchi.
(Fabio Mammi)
Lo storico pellegrinaggio di Papa Francesco a Lampedusa, del quale avremo modo di parlare a lungo, ha avuto un’appendice a dir poco “vergognosa”, concretizzata in un articolo di critica dell’apostata Magdi Allam pubblicato sul suo foglio “Io amo l’Italia”. Il termine “lavoro nero” ha assunto il significato di lavoro nascosto, invisibile, per mimetizzarsi nelle cantine delle evasioni fiscali; ma è nel lavoro nero che si verifica ma maggior quantità di “morti bianche” il tutto con un utilizzo della scala cromatica, a dir poco paradossale. Ma lavoro nero dovrebbe poter identificare anche un lavoro non chiaro, non identificabile nel suo realizzarsi; un lavoro poco onorevole e in quanto tale eseguito nascondendosi o elevando intorno a sé una barriera protettiva. Chiamerei “lavoro nero”, in quest’ultimo senso, quello svolto da Magdi Allam ed esaltato a fini elettorali. Ci fanno vivere nella costanza del paradosso, dell’improbabile e dell’improponibile; Magdi Allam, egiziano, musulmano, si è fatto cattolico, cristiano mentre dichiara di “amare l’Italia”, e organizza manifestazioni in difesa dei cattolici e del cattolicesimo, indicando la religione alla quale apparteneva, almeno sulla carta, come il pericolo maggiore per la sopravvivenza stessa del cristianesimo; incassò l’appoggio incondizionato del pontefice Benedetto XVI che lo ha battezzato in mondovisione, incassando anche la candidatura al Parlamento europeo che gli offrì Casini e l’UDC; nessuno lo identifica per quello che è: un apostata opportunista. La strategia di Magdi Allam appare sempre più sconcertante; mentre l’intero pianeta tenta di scongiurare l’acuirsi delle guerre e la loro trasformazione in una reciproca “guerra santa”, il musulmano egiziano neo-cattolico con scorta e autista, getta benzina sul fuoco al solo fine di inasprire gli animi. C’è chi lo manovra per documentare le sue aberranti tesi? C’è chi è interessato acchè le guerre preventive possano ricevere l’unzione della legittimità e della santità? Così si materializza il paradosso: la Chiesa è stata difesa da un ex musulmano, il quale, proprio in tale veste accusa i suoi ex-confratelli nella fede di nutrire programmi di distruzione di massa del mondo cattolico e cristiano. Sono ben pochi i lettori che hanno seguito le evoluzioni di Magdi, transitato dall’estrema sinistra radicale ad una posizione opportunista. Il governo Berlusconi lo dotò di scorta protettiva per una fatwa che sarebbe stata pronunciata contro di lui per le affermazioni contro l’Islam; così è diventato il più protetto nemico del mondo islamico e non perde occasione per identificare nell’Islam il più grande pericolo per questo occidente, trascurando le aggressioni che l’Occidente organizza, ma esaltando l’efferatezza di quanti reagiscono alle aggressioni. Non l’ho mai sentito intervenire con toni di condanna, quando dalla stampa apprendiamo, con notizie veloci, da dimenticare, di bombardamenti nei quali centinaia di bambini perdono la vita. Ha avuto anche parole durissime contro il più grande teologo e storico dell’Islam Tariq Ramadan, colpevole di aver tracciato l’itinerario di integrazione della cultura e della religione islamica in Europa. E’ stato Tariq Ramadan a chiarire che l’interpretazione della Jhiad come guerra santa è di tre o quattro secoli successiva al Profeta e alla nascita dell’Islam, con versetti che non fanno parte del Corano e che sono conosciuti più in Europa che nel mondo islamico; per queste ragioni il Magdi Allam, facendosi forte dell’autorità mediatica che gli viene concessa, stravolge anche l’evidenza per farsi portatore delle ideologie aggressive, fornendo loro una motivazione difensiva. L’ideale di pace, di solidarietà, di integrazione non appartiene al linguaggio di Allam, perché deve dare corpo alle esigenze violente, alle aggressioni, trovando motivazioni costruite a tavolino, ma propagandate con scientifica attenzione. Tramite Magdi Allam il cattolicesimo e il cristianesimo tornano nelle piazze per manifestare odio e propagandare l’esigenza di prosecuzione di quelle guerre che si vogliono far diventare nuove crociate; così un Magdi Allam, egiziano e musulmano, esalta il Dio degli eserciti, che sconfigge il Dio dell’Amore predicato da Cristo.
(Rosario Amico Roxas)
L’uso del termine infamante “apostata” basta a qualificare un intervento come inqualificabile ancora prima di leggerlo. Me lo ricordo affibbiato ingiustamente dalla tradizione intollerante chiesastica a Giuliano, valido imperatore romano del quarto secolo, con il quale Allam si sentirà onorato di condividerlo. Tutto il successivo sproloquio viene di conseguenza e sarebbe troppo facile controbatterlo: io invece vorrei tanti “apostati” dall’Islam qui, a coprire ingiustamente di ingiurie gli agnelli fondamentalisti islamici.
(Likud)