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Squillano i cellulari a Sassalbo grazie al Parco. E presto anche a Civago

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SASSALBO (Fivizzano, 10 dicembre 2009) – Giovedì 10 dicembre 2009: per la prima volta a Sassalbo si sentono i cellulari squillare grazie all’intervento del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano. Fino a ieri, infatti, il paese era completamente privo di copertura per la telefonia mobile. “Una situazione assurda al giorno d’oggi che il Parco nazionale, con sede proprio a Sassalbo, si è sentito in dovere di colmare, nonostante sia una questione estranea alle sue competenze”, spiega il presidente del Parco Fausto Giovanelli.

La presenza di almeno un operatore di telefonia mobile a Sassalbo (in questo caso la Tim) è stata garantita grazie a un intervento finanziato dal Parco, per un costo complessivo di 50 mila euro. “Abbiamo deciso di farlo – dice Giovanelli - perché non potevamo accettare una situazione del genere, che rendeva meno vivibile il crinale dell’Appennino, ma anche perché è attraverso la messa in rete di chi vive in montagna col resto del mondo che è possibile mantenere l’uomo sul territorio”.

La copertura della rete di telefonia mobile ha un valore emblematico per il Parco e per Sassalbo: rappresenta il rovesciamento di un trand che portava il paese del crinale a essere sempre più isolato.
“Il Parco – puntualizza il direttore Giuseppe Vignali - non dispone di risorse per costruire infrastrutture materiali, ma è sempre molto attento allo sviluppo e alla valorizzazione del territorio che passano anche per l’abbattimento del cosiddetto ‘digital divide’, le barriere tecnologiche che aumentano la distanza del crinale dai servizi”.

“Sono investimenti piccoli e mirati ma, fatti con puntualità, possono valere moltissimo – riprende Giovanelli – Noi abbiamo scommesso sul crinale e oggi la telefonia è una condizione irrinunciabile per la vita e il lavoro”. Il Parco, rispettando un preciso accordo con gli enti locali , ha portato la propria sede legale nella ex scuola elementare sassalbina, recentemente ristrutturata, affiancandola alla sede operativa di Cervarezza già dotata di Internet veloce e di telefonia mobile, a differenza della località toscana. Un progetto svolto per quasi un milione di euro, finanziato dal Parco, che ha riqualificato il borgo (pavimentazioni, fognature, ex scuola) che ora ospita la sede legale. Non ultimo il progetto Sassalbo provincia di Sidney emblema di come, con opportune tecnologie, il Parco possa sviluppare una vera e propria rete oltre le barriere fisiche e lo spopolamento.

Altro versante, Civago, nell’Appennino reggiano: anche qui si sta intervenendo con un percorso simile per la telefonia mobile.