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Tra gas e Ucraina

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Questi giorni di tensione fra Russia e Stati Uniti ci fanno ritornare al passato, agli anni della guerra fredda. Mentre molti commentatori speculano sulle propensioni di destra o sinistra di Putin e Tymoshenko, temo che non siano state colte quelle che potrebbero essere le implicazioni vere post secessione. La Crimea è un lembo di terra poco più esteso della Sicilia, nella quale risiedono circa 2 milioni di persone. La quantità maggiore dell’acqua potabile e dell’elettricità consumata dagli abitanti della Crimea è fornita dall’Ucraina.

In un “risiko” energetico, qualora quest’ultima dovesse sospendere l’erogazione verso la penisola dissidente, potrebbe scattare una reazione russa. I russi infatti forniscono la quasi totalità del gas consumato in Ucraina. L’Ucraina è il quattordicesimo consumatore mondiale di gas. Parliamo di 55 miliardi di metri cubi all’anno. Si noti che ad inizio anni ‘90 l’Ucraina consumava ben 118 miliardi di metri cubi all’anno. Nonostante il successo nel favorire la diversificazione energetica, Kiev è ancora fortemente dipendente da Mosca.

Non più tardi del 2009, l’allora primo ministro ucraino, la stessa Yulia Tymoshenko che in questi giorni chiede di eliminare Vladimir Putin, posava al fianco dello stesso presidente russo per i fotografi impegnati a documentare l’accordo siglato per riprendere l’erogazione del gas in Ucraina.

Negli ultimi 10 anni la Russia ha sospeso due volte l’erogazione di gas verso Kiev, dopo avere prima sospettato e poi scoperto che il gas in transito verso l’Europa veniva sottratto ed utilizzato sul territorio ucraino.

Quasi il 40% del gas consumato in Ucraina serve ad alimentarne l’industria e circa il 30% è per uso residenziale. L’equilibrio acqua-elettricità da una parte e gas dall’altra non presenterà forse grandi problemi nell’immediato, ma se guardiamo al futuro prossimo esiste la possibilità di serie ripercussioni già a partire dall’inverno.

(Fabio Filippi, consigliere regionale di Forza Italia)

 

1 COMMENT

  1. La terribile prospettiva che l’Ucraina possa rimanere in un prossimo futuro senza energia per le proprie industrie e per il riscaldamento delle abitazioni suscita un allarme terrificante. Proprio oggi il presidente Obama ha annunciato che gli Stati Uniti hanno il gas, quello di ultima generazione, se così si può dire, cioè il gas ottenuto frantumando le rocce, da vendere e il presidente Renzi ha sottolineato che anche noi abbiamo riserve sufficienti. fino a quando? E se noi avessimo, come per magia, tutta l’energia che ci occorre e occorrerà, nei riguardi dell’Ucraina l’Europa cosa farebbe? Putin ha fatto sapere che una porta aperta con l’Europa e l’Occidente gli interessa ed io pensavo, proprio solo da donna di casa che amministra la sua economia personale, che bisognerebbe cercare di tutelare la volontà della Ucraina che vuole la democrazie, senza minacciare oltremodo il gelido dittatore russo e senza esagerare con le sanzioni che potrebbero anche danneggiare i contratti miliardari stipulati con la Russia. Non mi sembra il mio un bel modo di considerare le cose, piuttosto un modo di comodo, ma noi italiani ci siamo spesso lasciati trasportare dal buonismo che, in definitiva, non serve a nessuno. Poche considerazioni le mie, i grandi della terra decideranno il da farsi e il momento, con un massiccio spiegamento di truppe russe ai confini dell’est Ucraina, non è certo tranquillizzante.

    (Paola Agostini)

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