Riceviamo e pubblichiamo.
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Nel tardo pomeriggio di giovedì 20 febbraio i ladri hanno ripreso le loro scorribande nelle abitazioni vettesi, e questa volta non hanno risparmiato nemmeno la casa comunale, cioè il Municipio.
Per quello che ci è dato sapere, i malviventi sono entrati nelle dimore private quando i rispettivi proprietari erano assenti per i consueti impegni fuori casa, il che fa pensare che possa esservi qualcuno che controlla e spia le nostre abitudini, per poi agire di conseguenza, ipotesi questa che provoca in tutti noi una sensazione molto sgradevole e fastidiosa, per non dire inquietante.
C’è in paese una forte e crescente preoccupazione, mista anche a rabbia, e pure ad un senso di sconfortante impotenza visto che, da quanto almeno ci risulta, fino ad oggi non si è mai venuti a capo dei numerosi furti già perpetuati a danno dei vettesi, e visto che molti nostri concittadini, residenti nel capoluogo e nelle tante frazioni comunali, si vedono ogni giorno costretti a lasciar incustodite le proprie case per ragioni di lavoro e incombenze varie.
A tutto ciò si aggiunge oggi l’aggravante della incursione in Municipio, vale a dire nel posto simbolo di una comunità, dove sono custoditi gli atti e i documenti che riguardano la vita civica di una comunità, e anche la sua storia. Noi non sappiamo se e cosa sia stato sottratto dai ladri nella nostra “casa comunale”, ma è già molto grave il fatto che sia stata “profanata”, vuoi perché custodisce materiale delicato e importante per tutti noi, vuoi perché significa che a questo punto nessun luogo può ritenersi sicuro, considerato anche che il Municipio vettese si trova in pieno centro del paese.
La nostra montagna ha sicuramente molti svantaggi rispetto ad altri territori provinciali, ma conserva ancora una immensa “dote”, di grande portata sociale, vale a dire l’insieme delle sue tradizioni e delle sue capacità relazionali, che fino a non molto tempo fa ci consentivano di lasciare aperta la porta di casa, senza timore di ruberie o vandalismi. Una mentalità che idealmente è rimasta intatta anche se ora dobbiamo chiudere la porta a doppio mandato - per non essere derubati, o trovarci intrusi indesiderabili tra le mura domestiche - ma vorremmo in ogni caso che il nostro patrimonio di valori non andasse del tutto perduto e disperso causa la paura che ci spinge a stare sempre “sulle difensive”.
Qui c’è tanta gente operosa e onesta che non merita di essere derubata dei propri averi, materiali e valoriali, e pertanto non comprendiamo affatto chi intende minimizzare la questione furti, mentre invece da parte nostra andiamo da tempo caldeggiando il ricorso a tutti quei mezzi, telecamere comprese, che possono in qualche modo aiutare le forze dell’ordine nel far fronte a questo persistente e insidioso fenomeno.
Un fenomeno che le Amministrazioni locali, se non tutte, hanno verosimilmente sottovalutato, e c’è dunque da sperare che rivedano il loro atteggiamento al riguardo; per quella di Vetto, in particolare, dobbiamo quantomeno augurarci che il Municipio venga dotato di un sistema di allarme e di videosorveglianza, così che il fatto non abbia a ripetersi.
Sappiamo bene che questi strumenti tecnologici non daranno effetti clamorosi e risolutivi, come abbiamo già ribadito in altre occasioni, ma sono sicuramente utili a supportare ed integrare l’azione investigativa di Carabinieri e Polizia, e ci sembra comunque il modo per attestare una decisa e comune volontà di reazione, e per dimostrare in concreto che le istituzioni sono a fianco delle forze dell’ordine, il che potrebbe diventare in qualche modo un fattore deterrente e dissuasivo per quella inqualificabile delinquenza che minaccia le nostre case.
(Giovanni Ferrari)