Home Cronaca “Uffici postali in montagna, tutto tace”

“Uffici postali in montagna, tutto tace”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Sugli uffici postali sembra non si muova nulla nonostante i tanti interventi susseguiti in queste settimane sulla stampa, a cominciare dai sindaci del crinale, Comunità montana compresa. Direi proprio sia giunto il momento di cambiare sistema. Privatizzazione o no, ci stiamo attivando per ottenere l’attenzione che i cittadini meritano dall’ente Poste Italiane.

Tramite il passaparola, ufficio per ufficio, si chiederà ai cittadini penalizzati dalle chiusure a singhiozzo di firmare un documento unitario in cui sia attivata la revoca, tramite chiusura di tutti i conti correnti, depositi e quant'altro per la mancanza di rispetto nei rapporti intercorsi tra cliente ed istituto. Riteniamo che sia l’unico modo per ottenere attenzione e risposte adeguate ad un sistema che per troppo tempo Poste Italiane ha sottaciuto, dimostrando mancanza di quel minimo di rispetto dovuto, a cominciare dagli anziani, che per tanti anni hanno contribuito coi lori risparmi a portare questo ente al livello in cui si trova, ricevendo in cambio solo silenzio a seguito dei disguidi causati.

Sono certo che quando arriveranno centinaia di richieste per ritirare il denaro depositato nelle poste, qualcuno di certo degnerà di spiegazioni riguardanti il futuro degli sportelli in discussione. Come detto in molte occasioni, dobbiamo lottare e far sì che i montanari non si sentano come sempre figli di un dio minore e ci si ricordi di loro solo per l’aria buona o, peggio ancora, in campagna elettorale.

(Romano Albertini, consigliere provinciale Lega Nord)

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2 COMMENTS

  1. Semplice ed efficace
    Non mi trovo sempre in accordo con Albertini, anzi direi quasi mai, ma questa volta il pieno appoggio alla sua iniziativa. Chiudere i conti non solo negli uffici penalizzati, ma, per solidarietà, in tutti gli uffici della montagna. O la capiscono o la capiranno.
    Cordiali saluti.

    (Enzo Fiorini)

  2. Protestiamo insieme
    Aspettiamo i risultati ottenuti dall’odg votato all’unanimità dal Comune di Busana per prendere le eventuali, necessarie, conseguenti iniziative di protesta al fine di rimuovere le decisioni di riduzione dell’orario dei 5 uffici postali della montagna. Bisogna protestare uniti, alzare la voce, così potremo infrangere la sordità di chi vuole affossare anche nei servizi il nostro meraviglioso Appennino.

    (Bruno Tozzi, capogruppo Pdl Comunità montana)