"Forse oggi è un giorno strano e vedo tutto nero, ma vorrei chiedere un parere ai miei concittadini sullo stato del nostro paese". Così inizia una lettera che abbiamo ricevuto oggi da un residente a Castelnovo ne' Monti. Ve la proponiamo di seguito.
-----
Mi sono sempre prodigato per cercare di fare qualcosa di utile per me e gli altri, nelle piccole cose che mi erano possibili, dal raccogliere una carta in terra al pagare diligentemente le tasse senza lamentarmi troppo, sperando che ogni centesimo venisse speso con intelligenza per il bene mio e della comunità.
Abito nella parte vecchia di Castelnovo e purtroppo ormai la vedo trasformata in un’immensa latrina (purtroppo non in senso figurato), vedo tanti ragazzini, e non solo, permettersi il sabato sera di imbrattare, devastare e lordare ogni angolo del paese vecchio.
So che è difficile ammetterlo e anche dirlo, ma a farlo sono tanti ragazzini o adulti insospettabili che magari vanno nei locali vestiti all’ultimo grido e poi non riescono a capire che il gesto becero legato al puro atto di vandalismo o all’orinata davanti alla porta di casa vostra danneggia anche loro.
Vorrei che tanti si chiedessero se sono così sicuri che i loro figli non ne siano capaci, come vorrei che tanti pronti a puntare il dito verso gli altri, magari lo straniero, si chiedessero quanto rispetto hanno loro per il loro paese e quanto sanno dei loro figli quando sono fuori di casa.
Vedo strade devastate e quasi inagibili, illuminazioni pubbliche lasciate a marcire senza manutenzione per mesi, gente che non ha più il coraggio di lasciare incustodita la casa tanta è la paura di vederla svuotata al ritorno.
Mi sento triste e scoraggiato, avvilito nel vedere il poco rispetto che noi stessi prima delle nostre istituzioni abbiamo per quello che ci circonda e per il luogo dove abitiamo. Sono terrorizzato dal menefreghismo con il quale le nostre amministrazioni e le nostre forze dell’ordine permettono l’usura e il degrado di tanti angoli del nostro paese.
Forse lo vedo solo io e forse succede solo in “via della scimmia” ed è per questo che vorrei essere rassicurato da chi leggerà queste righe sul fatto che almeno il resto del paese è al sicuro da ignoranti e maleducati e valorizzato dalla nostra amministrazione.
Scusate lo sfogo… Magari fra qualche giorno con il sole in cielo andrà meglio.
(Uno scoraggiato)
Ormai Castelnovo è così ovunque, non c’è più sicurezza e il degrado è in ogni angolo.
(S.D)
Al povero signore smarrito e confuso, posso purtroppo solo dire che Castelnovo ne’ Monti rispetto ad altre realtà è ancora un’oasi felice! Esistono situazioni di degrado decisamente peggiori, sfortunatamente. Non posso che consigliargli, per il futuro, di valutare con attenzione a chi deciderà di dare il proprio voto, per cambiare questa classe politica che da decenni taglia su educazione e cultura, le uniche armi efficaci contro il degrado. Saluti.
(Leonardo)
Rispondo allo “scoraggiato” perché una risposta se la merita, non solo perché da come descrive la situazione e dalle sue parole si evince che è una brava persona che ci tiene al suo paese, alla sua strada e a pagare “diligentemente le tasse senza lamentarsi troppo”, ma perché è un nostro compaesano che ci chiede aiuto e ci chiede spiegazioni. Le dico innanzitutto che ancora molti dei suoi compaesani sono come lei, ci tengono e “soffrono” nel vedere tanto abbandono e tanta inciviltà. Il suo “sfogo” apre due filoni di ragionamento molto importanti: il primo è quello sul livello di civiltà dei “fruitori di servizi” del nostro paese che però non mi sento in grado di affrontare, se non rischiando di dire tutto e niente; il secondo, più affrontabile in questa sede, sullo stato di degrado in cui versano alcune zone del paese stesso. Castelnovo vecchio è un borgo molto carino ma quasi del tutto abbandonato; “poco sentito” dai castelnovesi, se non da chi ci abita o ne è legato affettivamente, e “problematico” per chi amministra siccome ormai si è tramutato in una “scommessa persa” da molte amministrazioni. La rassicuro dicendole che in tutti i paesi ed ancora di più in tutte le città ci sono zone degradate ma ritengo che, fortunatamente, il problema di Castelnovo vecchio non sia ancora il degrado ma piuttosto l’abbandono; ovvio che stiamo parlando soltanto della fase che si antepone al degrado se si sta a guardare senza fare nulla. Abitanti di Castelnovo vecchio, amministratori, compaesani, la situazione descritta dallo “Scoraggiato” è purtroppo molto vicina alla realtà e con il sole forse cambierà il suo umore ma non lo stato dei fatti; se avete idee, proposte, sfoghi, condivideteli. E’ il nostro unico modo per non stare fermi ad aspettare che vada “tutto a rotoli”.
(Daniele)
P.S. – Se possibile pregherei la redazione di correlare gli articoli più vecchi (anche molto) riguardanti il degrado e l’abbandono dei castelnovo vecchio, per ricordare che siamo arrivati a questo punto dopo molto tempo che “tutti stiamo alla finestra”. Allo stesso modo, sarebbero da condividere anche tutti gli articoli che parlano di belle iniziative ma forse soltanto in un secondo momento, per non ricevere sempre le stesse proposte e per fare “lavorare i cervelli”.
Un aiutino:
Il centro storico abbassa le serrande (18 agosto 2009)
Serrande abbassate in centro storico a Castelnovo ne’ Monti (9 ottobre 2011)
Via della Scimmia a Castelnovo ne’ Monti (22 febbraio 2012)
—–
Ringraziamo il lettore. Purtroppo a suggerimenti di questo genere, validi, non si riesce sempre a stare dietro, per ovvi motivi di tempo e forze disponibili.
(red)
Condivido. Penso che la cosa sia ben distribuita, a Casina non ce la passiamo meglio, qualche esempio a “spot”: abbiamo strade penose, illuminazione fatiscente, poco efficace, non distribuita sui vari quartieri: e questo quando funziona. Anche da noi la sicurezza, quella domestica per fare un esempio, è un bel ricordo. Per fortuna di neve se ne vede poca o le strade sarebbero come bombardate, per non parlare di segnaletica ormai allo stato di abbandono. Ogni anno si perde un pezzo di “qualità”, che sia visiva, di servizi, o altro, poco importa, il degrado è lampante e galoppante, ovunque. Gli amministratori locali fanno quello che possono, certo a volte le scelte sarebbero molto discutibili, ma in realtà manca, o è venuta a mancare la capacità di guardare avanti e di programmare da parte dei “politici di alto livello”, dalle Province in su. Li vedi assiepati sui loro scranni dorati, continuano a mangiare ed ingozzarsi, non hanno intenzione di mollare una centesima parte dei loro infiniti privilegi, non hanno voglia di metterci la faccia, di impegnarsi, di mettersi alla critica delle persone, se rispondono è con arroganza e spocchia, loro sono grandi e noi piccoli. Si sono impegnati con ogni forza per digerire il futuro di quelli che verranno; se verranno, a questo punto. Dobbiamo tornare a criticare e mettere un po’ di sale sulla coda a queste persone, che biologicamente sono “normali”, uguali a noi, e non un organismo superiore; lo hanno scelto loro di fare una vita pubblica ed è ora che si ritorni a lavorare in questo senso. Guardiamoci attorno, in casa, in tasca, in famiglia e capiremo subito quello che hanno fatto in diversi anni. L’errore è darli per scontati.
(Andrea Ganapini)
Quindi è così, anche la nostra maleducazione è colpa della politica. Davvero è così?
(Il Deluso)
Sono d’accordo Andrea. Prima grande perdita è quella dei valori e dietro ad essa tutto il resto. Il menefreghismo è alle stelle per non parlare poi della nostra classe dirigente che ha messo il Super Attak alla poltrona. Sono lontani dalla realtà, troppo lontani per capire cosa significa vivere in certe condizioni. Domanda, avete mai sentito qualcuno di loro dire: “Scusate, ho sbagliato”?
(Matteo Casina)
Credo che il problema lamentato dal signore che abita in via della Scimmia non sia solo un problema di ordine pubblico, ma sia sopratutto un problema di ordine morale e di educazione. Questo non per alleggerire le colpe degli amministratori, che le hanno tutte, ma perchè se diamo un’occhiata ai nostri giovani, ed ai loro comportamenti in generale, ci accorgiamo subito che c’è qualche cosa che manco loro, ed è il rispetto per le cose e più ancora per le persone. Forse non hanno colpa neanche loro, perchè, siamo noi a non immettere in loro quei principi che sono alla base del vivere civile, se guardiamo la scuola, una volta centro di educazione e di indirizzo fin da piccoli, guardiamo ora in che condizioni è stata ridotta, a forza di riforme e controriforme, è diventata un semplice parcheggio al quale ogni genitore delega il compito di educare i propri figli; basta che non ecceda troppo nella disciplina, convinto che il proprio figlio non ne abbia bisogno. Così ci ritroviamo con ragazzini che appena terminate le medie cominciano a bere e ubriacarsi fin dal mattino, pensate un poco con che lucidità mentale si possono accingere ad assistere alle lezioni, e se un insegnante si azzarda a mandarlo a casa con una nota bene che gli vada si ritrova una lamentela da parte del genitore. Saranno cambiati i tempi, ma se mi fossi azzardato a dire a casa che la maestra mi aveva messo in castigo, dovevo essere svelto a darmela a gambe, altrimenti mi arrivavano delle cinghiate nelle gambe, dai miei. La libertà è bella, ma dovremmo imparare che la nostra libertà finisce là dove comincia quella degli altri, se vogliamo vivere in un mondo un poco più civile e rispettoso dei diritti altrui.
(Beppe Bonicelli)
Stavolta penso sia colpa della maleducazione impartita fin da piccoli. SA, COSA VUOLE CHE SIA SE LE HA ROTTO IL VETRO, SONO BAMBINI! Col piffero! Il carattere si forma circa dai tre ai sei anni, dopo bisogna mettercela tutta perchè non devino, anche se fare i genitori è sempre stato il mestiere più difficile del mondo. Eppoi un po’ di fortuna ci vuole per ‘sti ragazzi. A volte mi faccio la domanda: ma dove ho sbagliato??? Comunque, per fare l’avvocato del diavolo, stavolta SECONDO ME non si può dire “Piove,GOVERNO LADRO”!!!
([email protected])
Abitare in centro, di qualsiasi paese, ha sempre il rovescio della medaglia. Si è più vicini alle comodità ma anche alla confusione e a volte anche a gesti vandalici. La colpa di tali comportamenti comunque è di chi li compie non certo dei politici. Vado controcorrente, se le piazze e i locali in alcune sere della settimana sono piene di giovani ben venga: magari fosse sempre così, speriamo solo imparino a divertirsi nel modo corretto senza ledere la proprietà altrui.
(Gc)
Purtroppo tutto dipende da chi e come ci amministra, pure l’educazione. Perchè se chi commette un reato, grave, giudicato colpevole nei vari gradi di giudizio, non viene punito, anzi si permette di continuare la propria vita come se nulla fosse (e di politicanti in questa situazione ne abbiamo fin troppi), vuole dire che si è rotto un ingranaggio importante nel concetto di società e stato civile che a cascata arriva fino ai nostri viottoli e alle nostre stradine. Non si tratta di fare del qualunquismo o del populismo perchè tanto ora va di moda dare sempre e comunque la colpa al politico, è solo fare una constatazione netta e limpida. Coloro che hanno il potere di legiferare, che vengono (in teoria) autorizzati da noi cittadini a farlo, e che pur potendo non legiferano, o lo fanno contro un’etica giusta, autorizzano l’abbassamento morale e civico del paese. Ad esempio questo “governo delle larghe intese” era nato con l’ormai caduta prerogativa di mettere mano al ddl anticorruzione: qualcuno ne ha sentito parlare? Siamo stati e continuiamo ad essere in mano a persone che hanno coltivato il loro interesse personale a discapito del futuro, che hanno coltivato solo i galoppini pronti a chinare il capo ma che di muovere le redini non sono capaci.
(Andrea Ganapini)
Diversi segnali, anche molto semplici, stanno a dirci che nel corso degli anni parecchi nostri comportamenti hanno subito un progressivo scadimento, o degrado come taluni preferiscono chiamarlo. Basti pensare ai cigli delle strade, quasi sempre disseminati di rifiuti – carte, lattine, bottigliette e robe varie – quando costerebbe ben poca fatica il disfarsene negli appositi contenitori. Anche un tempo i ragazzi commettevano le loro birichinate, ma accettavano la disapprovazione e i rimproveri di chi li avesse “colti sul fatto” e per solito le rispettive famiglie, soprattutto quelle dei giovani più indocili e ribelli, non si dispiacevano affatto di quegli ammonimenti “esterni”. Posso naturalmente sbagliarmi, vista la complessità dell’argomento, ma ritengo che gli investimenti economici in educazione e cultura, cui accenna uno dei commenti, non siano in proposito l’elemento determinante – pur nella loro indubbia importanza – almeno pensando alle scolaresche di allora, quasi sempre numerose ma nondimeno disciplinate. Penso piuttosto che quel modo d’essere, dove la maleducazione era vista e giudicata come tale, dipendesse sia dai principi e valori di riferimento, sia dalla buone dose di saggezza, o buon senso, anche senso civico, che accumunava diverse classi sociali, pur con tante differenze e con le ovvie e scontate eccezioni, e le imperfezioni del sistema. Potremmo definirlo un sentire comune, una bussola per il nostro agire, che del resto poteva aiutare non poco l’impegnativo mestiere del genitore. Nel paragone con l’oggi ci sarebbe francamente da essere pessimisti, ed è quindi del tutto comprensibile lo stato d’animo dello “scoraggiato che vede nero”, ma capita anche che le società sappiano avvertire per tempo gli effetti dei propri errori, così da reagire e correggersi prima di arrivare a un punto di declino irreversibile.
(P.B.)
Sono un abitante del centro storico, precisamente vivo da più di 40 anni in via Vittorio Veneto, la strada sottostante a via al Castello “vulgo via della scimmia”, direi che noi montanari facciamo parte di quelle isole felici, se guardiamo al resto del Paese, ma purtroppo ciò non ci rende inataccabili dalle ruggini prodotte dal sistema di vita sociale attuale. Anche se condivido che si sia accentuato il senso di non rispetto dell’ambiente e della Cosa pubblica, non lo caricherei solo sui giovani, ma questa sensazione, che ciò che è pubblico non è di nessuno e che tutto ci è dovuto, è dilagata in tutte le fascie d’età. Ognuno di noi, chi più chi meno, non crede che ciò che abbiamo non è nostro ma di coloro che verranno dopo di noi, in quanto ci è stato lasciato in eredità e, per ultimo ma non per importanza, come noi fa parte del creato, di cui Dio ci ha messo custodi. Una risposta a tutto ciò viene dalle parole di Papa Benedetto: “Non c’è un futuro buono per l’umanità sulla terra se non ci educhiamo tutti ad uno stile di vita più responsabile nei confronti del creato. E questo stile si impara prima di tutto in famiglia e nella scuola. E’ indispensabile che questo lavoro delle famiglie e delle scuole sia sostenuto dalle istituzioni preposte”. Quindi, impariamo a non caricarci e caricare a nostra volta di negatività tutto, perchè veramente dopo non si esce dal tunnel, non si vede l’uscita, si vede tutto nero, ma cerchiamo di cogliere la cosa in positivo perchè non è che questa condizione deve essere per forza statica o peggiorare, ma dipende da ognuno di noi; ognuno ha tanto da fare, sicuramente parlarne è un fatto positivo, non negativo, perchè sapere ci dà la possibilità di rimediare e, con la buona volontà e l’aiuto di Dio, c’e la possiamo fare. L’uomo è uscito dal medioevo, dalle guerre, il bene risorge sempre ed è in ognuno di noi, sta a noi decidere cosa vogliamo fare da “grandi” e cosa lasciare alle generazioni future. La scelta è nostra.
(Vincenzo Costetti)