Il seguente documento è stato discusso e approvato dal Collegio dei docenti dell’Istituto comprensivo di Castelnovo ne’ Monti, che comprende la scuola media "Bismantova" del capoluogo, la scuola media di Felina, le scuole materne, elementari e medie di Vetto. Il documento fa seguito alla situazione di grave disagio che stanno attraversando tutti gli istituti montani e sulla quale anche molti genitori e gli stessi enti locali stanno intervenendo e ponendo l’attenzione.
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La situazione economica in cui versa la scuola italiana è tanto critica che nessuno di noi l’avrebbe immaginata tale solo qualche mese fa.
Il ministro Mariastella Gelmini, nel silenzio generale che la circonda, tra scandali sessuali e pandemia influenzale che monopolizzano l’informazione italiana, procede con progetti lesivi per la scuola, l’università e la ricerca, cancella fondi e posti di lavoro.
Oltre all'ormai accertata eliminazione di posti di lavoro (circa 30.000 insegnanti in meno e 15.000 lavoratori tra personale di segreteria e bidelli) solo in questo anno scolastico, molti altri problemi non sono stati risolti: non ci sono i soldi per pagare i supplenti, le scuole aspettano ancora oltre un miliardo di euro che hanno anticipato e, cosa ancora più grave, non sono stati dati i finanziamenti per GARANTIRE IL NORMALE FUNZIONAMENTO DELLE ATTIVITÀ QUOTIDIANE, il cosiddetto “Fondo per il funzionamento”.
Con questa generica definizione si intendono infatti i soldi necessari ad acquistare materie di “prima necessità” come il sapone, i detersivi o la carta igienica. Già, perché i soldi servono per il funzionamento didattico e amministrativo, ma anche per il materiale didattico, i laboratori, le biblioteche e le pulizie.
Considerato che questi fondi non erano mai stati sufficienti per le scuole, (nel nostro comune 5-6.000 euro per le medie e 10-12.000 per le elementari) si sperava che potessero essere aumentati compensando i tagli fatti al personale, invece no! Nonostante le dichiarazioni si è andati nella direzione opposta e in questi ultimi anni sono stati progressivamente tagliati fino al paradosso di essere completamente eliminati in questo anno scolastico!
Il risultato? I tagli effettuati dal governo non solo impediscono una reale programmazione della spesa in relazione al piano dell’offerta formativa, ma minano dal profondo la gestione della quotidianità scolastica. In uno Stato avanzato e sviluppato come quello italiano, la scuola pubblica non dovrebbe essere considerata come una semplice spesa, ma come un investimento. Alunni preparati e competenti saranno lavoratori preparati e competenti che rappresenteranno una grande risorsa per il proprio Paese.
L’Italia è tra gli ultimi Paesi a destinare fondi nel settore della formazione e dell’istruzione rispetto al proprio Pil.
Dal 2001 nella scuola pubblica gli alunni sono aumentati ma i docenti sono diminuiti. I bilanci degli istituti pubblici hanno sempre meno soldi da spendere, ma al contrario le scuole private sono sempre più ricche. Pensiamo che questa rotta vada decisamente invertita.
(La maggioranza del Collegio docenti dell’Istituto comprensivo di Castelnovo ne’ Monti)
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Premesso che condivido gran parte del documento, ho 2 domande per chi ha redatto l’articolo: perchè solo la “maggioranza” dei docenti condivide il documento e quali sono le ragioni di chi (presumo) non le condivide? Si parla di “arricchimento delle scuole private”: quali dati avete a supporto di questa affermazione?
Grazie.
(Domenico Dolci)
Gli autori rispondono
Prima Risposta. Abbiamo firmato l’articolo “a maggioranza” perché 4 colleghi non hanno condiviso il riferimento alle scuole private leggendolo solo in chiave locale (cioè la realtà di Castelnovo). Visto che l’articolo verrà diffuso anche a siti di rilevanza nazionale, il riferimento, invece, era doveroso perché (e questa è la seconda risposta) mentre la scuola pubblica viene privata di fondi quella privata li mantiene.
Citiamo testualmente, solo a titolo di esempio: “ANSA, 21 novembre 2009, 22.21. Fondi per le scuole paritarie saranno inseriti nella Finanziaria. L’assicurazione arriva dal ministro del Welfare Maurizio Sacconi. Il problema delle scuole private è inserito in Finanziaria nella lunga lista di spese non strettamente inderogabili ma importanti, che si cercherà di rifinanziare nel corso dell’esame alla Camera”.
E nel recente passato è sempre avvenuto, tra applausi e contestazioni in Parlamento.
Ricordiamo, inoltre, quanto recita la COSTITUZIONE ITALIANA, art. 33: “Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato”.
(Gli autori)