Riceviamo e pubblichiamo.
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I consigli comunali di Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto hanno approvato l’avvio dell’iter del processo di fusione di quattro Comuni ed in data odierna è stata inviata alla Regione l’istanza per l’avvio delle procedure legislative che culmineranno, nell’autunno 2014, con il referendum che darà la parola ai cittadini sulla nascita del nuovo Comune.
Nei quattro Comuni l’avvio del processo di fusione è stato approvato con maggioranza qualificata (ovvero con il voto favorevole dei due terzi dei consiglieri assegnati).
All’unanimità nei consigli comunali di Busana e Collagna, con 11 voti favorevoli e 2 contrari a Ramiseto e 10 voti favorevoli e 2 astenuti a Ligonchio.
Il referendum che si terrà nell’autunno 2014, per consentire la nascita del nuovo Comune, dovrà avere un esito favorevole (maggioranza dei SI tra i partecipanti al voto) in tutti e quattro i Comuni. Inoltre sarà sottoposto alla popolazione un secondo quesito inerente la denominazione del nuovo ente dove gli elettori saranno chiamati ad esprimersi tra le seguenti opzioni:
Comune di VENTASSO
Comune di NASSETA
Comune del CRINALE REGGIANO
Comune del CRINALE DELL’ALTO APPENNINO REGGIANO
Comune dell’ALTO APPENNINO REGGIANO
Comune di NASSETA E VALLE DEI CAVALIERI
Proporremo inoltre all’istituto comprensivo di Busana un percorso che possa coinvolgere i ragazzi delle scuole nella scelta dei nomi proposti ed eventualmente avanzare nuove proposte ed indicazioni.
Di seguito alleghiamo il testo dell’introduzione dell’analisi di fattibilità allegato alle delibere approvate e sottoscritto dai sindaci dei 4 comuni.
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Dall’Unione alla fusione: un progetto per i comuni di Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto
L’esperienza dell’Unione dell’Alto Appennino Reggiano (Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto) ha rappresentato dal 1999 in poi un momento positivo di aggregazione ed un’esperienza di buon governo sui 4 comuni del Crinale .
In questi anni l’Unione ha portato maggiore integrazione tra le strutture dei 4 Comuni, più servizi (micronidi, scuola di musica, servizio sociale accreditato, ecc), maggiori risorse (mediamente circa 500.000,00 €. all’anno) e minor imposizione fiscale ai cittadini (nessuna applicazione dell’addizionale irpef nei 4 Comuni, aliquote IMU e Tarsu tra le più basse dell’intero territorio provinciale).
Tuttavia anche l’esperienza dell’Unione deve confrontarsi con le sfide nuove che attraversano il governo locale e la riforma della pubblica amministrazione.
Crediamo che per i quattro Comuni dell’Unione sia arrivato il tempo di avviare un confronto serio, approfondito e partecipato sulle prospettive della fusione dei comuni di Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto.
Ci rendiamo ben conto di cosa significhi proporre di superare ed aggregare autonomie municipali che esistono da oltre 150 anni e siamo consapevoli che prima di cancellare identità comunali che si sono radicate nel corso dei secoli occorre una riflessione approfondita che faccia perno sul confronto aperto e sull’ascolto di tutte le componenti sociali presenti sul territorio del crinale.
Per questo motivo, ancora prima di adottare i provvedimenti e le delibere che daranno avvio all’iter del processo di fusione, abbiamo svolto diversi incontri preliminari e soprattutto abbiamo svolto 15 pubbliche assemblee in tutti i principali paesi dei quattro Comuni durante le quali abbiamo incontrato oltre 400 cittadini. Ci siamo confrontati, abbiamo illustrato il progetto, valutato le opportunità, ricevuto incoraggiamenti, raccolto le critiche ed oggi siamo in grado di adottare atti più consapevoli e completi.
Il progetto e la prospettiva politica che – avendo come obiettivo la creazione di un solo comune - verranno portati avanti crediamo non debbano avere l’assillo di scadenze ultimative. Non abbiamo fretta ed auspichiamo un processo partecipato, ponderato e che dia il tempo alle nostre comunità di elaborare un’identità comune, un progetto condiviso dall’intero territorio che costituirà il nuovo comune.
Auspichiamo e lavoreremo per un contesto di concertazione, di dialogo e di programmazione con gli altri enti locali della montagna, della Provincia e della Regione. Insieme allo studio del progetto di fusione vogliamo anche partecipare alla definizione degli assetti istituzionali che governeranno in futuro la montagna (grande Unione, Distretto socio-sanitario ecc.). I problemi legati alla comprensorialità di Castelnovo ne’ Monti (ospedale, scuole superiori, viabilità comprensoriale, investimenti sulla cultura, ecc.) sono problemi che ci riguardano e che ci interessano. Vogliamo essere al “tavolo” della discussione ben sapendo che la tutela di quei servizi è un obiettivo della montagna e non solo del suo capoluogo.
Le analisi contenute in questo documento dimostrano l’esistenza di affinità demografiche, sociali, economiche, istituzionali dei comuni di Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto. Sono evidenziati in modo chiaro i risparmi e le potenzialità di auto riforma dei nostri enti (oltre 160 mila euro all’anno). Offrono la possibilità di valutare con consapevolezza le maggiori risorse di cui disporrebbe il nostro territorio in caso esito positivo del progetto di fusione (oltre 8 milioni di euro di contributi in 10 anni).
Pensiamo però che le motivazioni politiche e culturali più autentiche per sostenere il progetto di fusione dei nostri Comuni siano da ricercare nelle potenzialità e nelle risorse umane ed ambientali del nostro territorio.
Il nuovo Comune (di quasi 4.500 abitanti e di 257 Kmq) diventerebbe il più grande Comune, per estensione territoriale, della Provincia di Reggio Emilia ed il sesto Comune più esteso della Regione Emilia Romagna (il più grande dell’intero arco appenninico) e sarebbe il più importante (per territorio) Comune del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano. Il nuovo ente avrebbe innegabilmente una peso ed un’autorevolezza molto maggiore nell’elaborazione dell’agenda politica della montagna, non in un ottica di contrapposizione, ma piuttosto come contributo positivo per dare maggior peso ai bisogni ed alle istanze dei cittadini del crinale.
Pensiamo che su questa identità nuova, più larga, efficiente e competitiva (rappresentata della creazione del nuovo comune) sia possibile costruire progetti ambiziosi incentrati sulle potenzialità ed eccellenze del nostro territorio: turismo, ambiente, sviluppo e sfruttamento delle energie rinnovabili e delle risorse naturali (acqua, neve, boschi, vento), un territorio con grandi possibilità di sfruttamento dei prodotti del sottobosco (funghi, mirtilli, ecc.). Un territorio caratterizzato da un’agricoltura di qualità, da un sistema di piccole e medie imprese artigiane e manifatturiere di qualità.
Siamo determinati ad applicare la norma che consente di mantenere i servizi ed i municipi esattamente dove sono ora.
L’art. 16 del Testo Unico degli Enti locali recita “Nei Comuni istituiti mediante fusione di due o più Comuni contigui lo statuto comunale può prevedere l’istituzione di municipi nei territori delle comunità di origine o di alcune di esse. Lo statuto e il regolamento disciplinano l’organizzazione e le funzioni dei municipi, potendo prevedere anche organi eletti a suffragio universale diretto” Intendiamo applicarlo alla lettera al fine di garantire rappresentanza e voce a tutti i territori e soprattutto di garantire, anche in futuro, l’alto livello di servizio oggi disponibile per i nostri cittadini.
Per realizzare la fusione occorre un referendum consultivo, delibere dei Comuni coinvolti con maggioranze dei due terzi, serve una legge regionale e soprattutto un progetto condiviso dagli attuali e futuri amministratori da sottoporre al giudizio dei cittadini. Riteniamo doveroso rispettare la volontà popolare (in ogni singolo Comune) che gli elettori esprimeranno nel voto al referendum.
Dovremo confrontarci su questo progetto tra noi “addetti ai lavori” ma soprattutto dovremo cercare di parlare e dialogare con i giovani e con il mondo della scuola (lì la “fusione” è già stata realizzata).avremo tempo per riflettere ed approfondire, si può essere favorevoli o contrari ma crediamo che un’identità di montanari che vivono e operano nella parte più bella ed insieme più difficile dell’Appennino esista già e si possa su questa identità costruire un progetto ed una prospettiva di forza invece che di debolezza.
31 ottobre 2013
Alessandro Govi (sindaco di Busana)
Paolo Bargiacchi (sindaco di Collagna)
Giorgio Pregheffi (sindaco di Ligonchio)
Martino Dolci (sindaco di Ramiseto)
Della serie… l’unione fa la forza? Speriamo!
(Marta Alberti)
Esprimo soddisfazone per il percorso intrapreso da Ramiseto.
(Pm)
Circa 40 anni di amministrazioni monocolore hanno prodotto uno sfascio in ogni cosa, invito i suppestiti cittadini a meditare bene prima di affidare il propio destino a coloro che ci hanno lasciato senza strade, che non hanno salvaguardato un solo posto di lavoro. Ricordo la Car macello di Busana che occupava operai dei 4 comuni. Hanno creato enti inutili per le loro poltrone e buttato denari pubblici in lavori che non hanno reso nulla alla comunità. Cordiali saluti.
(Giuseppe Ferrari)
Lei, caro Ferrari, non può permettersi di fare un commento del genere, i cittadini saranno più intelligenti delle sue affermazioni offensive. Si metta il cuore in pace, in 40 anni non ci sono solo state amministrazioni monocolore, forse lei è daltonico. Distinti saluti.
(Luca Cagnoli)
I sindaci hanno mostrato un atteggiamento disponibile al dialogo con la popolazione dei territori coinvolti. E’ importante che tale modalità continui anche nei passaggi successivi del processo di fusione, in modo che la cittadinanza si senta partecipe degli sviluppi della situazione.
(SC)
Caro “SC”, i sindaci hanno mostrato un atteggiamento disponibile al dialogo? Questa è davvero bella. Diciamo che le riunioni che hanno fatto sono state solo una farsa in quanto, non tenendo minimamente conto dell’opinione di chi è contrario dimostrato sia durante le riunioni che in altre circostanze, hanno già deciso in fretta e furia e deliberato l’avvio del procedimento. Auguriamoci che almeno tengano conto dell’esito che darà il referendum, ma visto come vanno le cose ho dei grossi dubbi anche su questo, perchè penso che una volta firmato il procedimento sarà dura tornare indietro, dopo passeranno la palla alla Regione e così loro se ne lavano le mani. Certo che se i loro nonni e bisnonni sapessero di tutto ciò che sta accadendo, dopo aver lottato per anni per avere i comuni e l’indipendenza… Non ho parole, vedremo fino a che punto avremo il coraggio di arrivare, saluti.
(P.F.)
“P.F.” stia tranquillo e sereno, saranno i cittadini a decidere, anche se in un solo comune non si avrà il voto favorevole la fusione non si farà, quindi i suoi atteggiamenti sono solo strumentali, nessuno se ne lava le mani!
(L.C.)
Non riesco a capire cosa ci azzecca con la fusione dei comuni! Signor Ferrari, ha per caso iniziato la campagna elettorale? Per caso a maggio 2014 troveremo il suo nome su qualche lista di presunti luminari salvamontagna alla Fabio Filippi? Cordialmente.
(Antonio)
Quindi lei, signor “PF”, cosa propone? Unione “salvifica” con Castelnovo? Perché, sa, a criticare e a ricordare i bei tempi andati siamo tutti capaci, a proporre e costruire un po’ meno.
(CB)
La storia ed i tempi cambiano, anche i luoghi si trasformano. Ora probabilmente bisogna adeguarsi ai tempi, sentita la vocazione dei montanari. Ci sono comunque corsi e ricorsi storici. Forse fra cento anni si tornerà a vivere più intensamente sui monti, si riprenderà alla grande a coltivare i campi ed i boschi, nonchè ad allevare animali ed allora sarà necessario ritornare alle identità municipali come pretesero i nostri antenati e come pretendono restare i nostalgici delle identità delle nostre piccole comunità. Sempre nel tempo ci sono stati accentramenti e decentramenti.
(Bruno Tozzi)
Caro signor Antonio, la storia delle fusioni di grandi aziende, di grandi e piccole banche è una storia di insuccessi quasi sempre, mentre la sana concorrenza, il campanile, la voglia di fare hanno fatto della nostra terra emiliana un’eccellenza mondiale. Non appiattiamoci su logiche non costruttive, cerchiamo di fare rendere per la comunità i nostri posti, impegniamoci a fare per la montagna e non aspettiamo le risorse promesse dalla eventuale fusione che saranno sempre spese male. Per quello che riguarda l’ing. Fabio Filippi, non vorrei che la sua non fosse una ossessione; sa, anche le ossessioni non portano a tanto. Cordiali saluti.
(Giuseppe Ferrari)
Gentile “CB”, io avrei “già proposto” nelle riunioni fatte nei comuni. Non vedo come lei possa sapere se io ho proposto o meno. Il problema è, come già detto, che della opinione dei cittadini sfavorevoli alla fusione ai nostri politici finora è importato ben poco, procedono per la loro strada e basta; la saluto.
(PF)
Troppi campanilismi, signori; gli amministratori hanno preso, a mio avviso, la decisione migliore per tutti i cittadini.
(Cittadino di Ramiseto)
Nel caso di Villa Minozzo e Toano l’opinione dei cittadini è stata ascoltata, anzi direi che è stata determinante. Perché dovrebbe essere diverso per i Comuni del Crinale?
(Commento firmato)
Bella la rosa dei nomi e il simbolo?
(Ti)
Il simbolo esiste già! Vedere lo stemma dell’Unione!
(Luca Cagnoli)
Mi compiaccio con quanto pubblicato e confido che alla fine delle procedure amministrativo/burocratiche il processo di fusione sarà approvato. Credo che i ragionamenti esposti siano convincenti e i cittadini del territorio li condivideranno. Viviamo in un mondo globalizzato e come nelle aziende che vogliono competere si procede ad accorpamenti e a fusioni anche la pubblica amministrazione per poter erogare servizi più efficienti ed efficaci non può che imboccare questa strada. I campanili, se si renderanno servizi migliori, piano piano si supereranno.
(Ireneo Zanichelli)
La fusione deve creare un progetto di ampio respiro per il Crinale, che lo rilanci e lo faccia uscire dalla situazione di stagnazione socioeconomica in cui si trova. In questo senso sarà cruciale l’utilizzo adeguato delle risorse finanziarie che arriveranno, speriamo che i nostri amministratori si rendano capaci e trasparenti in tale opera. Inoltre, da residente nel comune di Ramiseto, auspico che la maggior parte dei miei concittadini superi il concetto di “valli opposte” a favore di una visione più ampia e globale del territorio e dell’identità montanara.
(Sì alla fusione)
Il testo del comunicato dei sindaci è molto chiaro, sarebbe proprio opportuno che tutti lo leggessero attentamente, non solo per comprendere le motivazioni di una decisione così largamente condivisa dai Consigli comunali, ma anche per poter ricordare ai futuri amministratori gli impegni in esso contenuti. Per poter avviare un vero dibattito sull’argomento, che si concluderà con la consultazione referendaria, era indispensabile avviare il procedimento; chi si sente prevaricato non vuole comprendere che niente è stato per ora sancito e che tutte le opzioni restano aperte. Ora però basta con il qualunquismo, basta con le falsità gettate lì con frasi ad effetto, con le considerazioni basate sul nulla, con gli avi che si rivoltano nelle tombe, con quadri che dipingono amministratori locali demoniaci. Io ho avuto modo di conoscere amministratori di diversi colori sinceramente impegnati a fare onestamente il loro lavoro, anche disinteressati al punto da non pagarsi lo “stipendio” da sindaco. Gli spiriti dei nostri nonni, se ancora non si sono distaccati dalle nostre miserie, da un po’ di tempo a questa parte hanno motivi ben più gravi della fusione/unione per agitarsi. Continuare a dire che “ci sono problemi più importanti”, che fa tutto schifo e che tutto deve essere buttato nel cassonetto non fa bene a nessuno e non produce ricchezza, né economica né intellettuale. Ci sono validi e documentati motivi a favore di entrambi gli schieramenti, ragioniamo su quelli, abbiamo tempo fino al prossimo autunno, poi ci conteremo e la maggioranza, perché in democrazia si usa così, indicherà la strada.
(Lorenzo Franchini)