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Formazione professionale: il progetto “Innovappennino” si presenta martedì 1 ottobre. AGGIORNAMENTO – Il report

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Oltre alle tradizionali attività formative, la Provincia di Reggio Emilia da anni progetta e realizza iniziative volte a sperimentare nuovi e più efficaci modelli formativi in grado di rispondere alle nuove esigenze del mercato del lavoro.

In quest'ottica s'inserisce il progetto pilota, giunto recentemente a conclusione, "Innovappennino".

L'obiettivo è quello di mettere a punto un modello d'intervento che superi inefficienze, sovrapposizioni, analizzando in modo dettagliato i bisogni formativi dell’Appennino reggiano, a partire dal potenziale di sviluppo delle imprese e delle professioni.

“La nostra proposta sulla montagna come luogo di sperimentazione per un nuovo modello formativo è nata all’interno dell’Unità anticrisi della Provincia di Reggio Emilia - spiega la presidente Sonia Masini -. Vogliamo estendere questa iniziativa, come buona pratica, a tutto il territorio provinciale perché crediamo che possa essere utile alle aziende, così da assicurare la loro capacità competitiva e la loro permanenza sul mercato, e ai cittadini, soprattutto quelli più giovani che vogliono ampliare le proprie competenze per lanciarsi in una nuova impresa e costruirsi il futuro professionale”.

Il progetto "Innovappenino", insieme ai suoi esiti, sarà illustrato nel corso di un incontro pubblico che si terrà martedì 1 ottobre, a partire dalle 10,30, a Castelnovo ne' Monti, nella sala del Consiglio comunale. Parteciperanno la presidente della Provincia Sonia Masini, l'assessore provinciale alla formazione professionale Ilenia Malavasi, Alessandra Nironi e Letizia Dini di Ifoa.

AGGIORNAMENTO: il report del convegno

In montagna nasce un nuovo modello di formazione professionale che, a partire dalle necessità del tessuto economico locale, punta a incentivare la creazione di nuove imprese e a sviluppare ulteriori competenze da parte d'imprenditori e lavoratori, anche attraverso percorsi di accompagnamento individuali.

Era questo l'obiettivo del progetto pilota, giunto a conclusione, "Innovappennino": mettere a punto un modello d'intervento che superasse inefficienze, sovrapposizioni, in termini di proposte formative, attraverso una progettazione partecipata.

Gli esiti del progetto, che ha registrato una cinquantina di partecipanti e una decina d'aziende coinvolte, sono stati illustrati questa mattina (6 ottobre), a Castelnovo ne' Monti, nella sala del Consiglio comunale, dalla presidente della Provincia di Reggio Emilia Sonia Masini , dall'assessore provinciale alla Formazione professionale Ilenia Malavasi , da Alessandra Nironi e Letizia Dini di Ifoa che, insieme a Sergio Fiorini di Cesvip, hanno impostato il percorso formativo.

Presenti un centinaio di studenti delle scuole Cattaneo-Dall'Aglio e dell'Istituto d'istruzione superiore, oltre ai rappresentanti degli enti locali, sindacati ed associazioni di categoria.

Partners del progetto, gli enti di formazione Ifoa, Cesvip, Irecoop e il Censis per il supporto metodologico.

"Oggi il mercato del lavoro chiede personale altamente qualificato e specializzato - ha affermato la presidente Masini rivolgendosi agli studenti in sala -. La scuola e la formazione professionale sono il punto di partenza per dare ai voi giovani opportunità di lavoro, per sviluppare competenze. Con questo progetto abbiamo voluto individuare il 'fabbisogno' professionale della montagna cercando di sviluppare le capacità imprenditoriali delle persone e sostenendo le imprese che, nel mercato globale, chiedono professionalità altamente qualificate. Finito il vostro percorso scolastico, non state a casa ad aspettare che qualcuno vi venga ad offrire un lavoro. Questo Paese, per ripartire, ha bisogno di persone che si mettano in gioco, che facciano impresa, ad alto contenuto innovativo, creando di riflesso nuovi posti lavoro. Il modello reggiano è fatto di imprenditori che si sono fatti da sé e che in questo modo hanno contribuito allo sviluppo di questa terra. Con questo progetto vogliamo incentivare e sostenere i giovani a crearsi una professione".

"Innovappennino" si è articolato in diverse fasi, hanno spiegato Alessandra Nironi e Letizia Dini di Ifoa.

La prima ha visto il coinvolgimento diretto di imprese ed enti del territorio per identificare i fabbisogni formativi reali. In seconda battuta, è stata fatta un’elaborazione dell’offerta formativa, sia per i contenuti sia per le modalità didattiche. La terza fase è stata focalizzata sulla formazione e l’accompagnamento per la creazione d’impresa e lo sviluppo di competenze ed attitudini di lavoratori ed imprenditori.

L'assessore provinciale all'Istruzione e alla formazione professionale, Ilenia Malavasi ha insistito sull'importanza della formazione continua perché, ha ricordato agli studenti, "non si smette mai di imparare. Il lavoro è una delle priorità dell'azione della Provincia di Reggio Emilia. Se a livello nazionale il tasso di disoccupazione giovanile è al 40%, nella nostra provincia il dato si attesta sul 16%. Una percentuale che in un territorio come il nostro, che non ha mai conosciuto questi livelli di disoccupazione deve far riflettere, ma non spaventare, e che chiede risposte. Dal 2007 al 2012 abbiamo investito in formazione professionale quasi 23 milioni di euro, realizzato 650 progetti che hanno coinvolto 20 mila reggiani, disoccupati e non. Abbiamo sostenuto progetti per mandare all'estero i giovani, molti dei quali al rientro in Italia hanno trovato lavoro. Abbiamo puntato sui talenti, sulla voglia di fare perché oggi il mondo del lavoro è molto esigente e richiede innovazione e capacità di aggiornarsi".