L’ampliamento previsto per la discarica di Poiatica, un impianto attivo dal luglio 1995, con una capacità di 1.000.925 di metri cubi, come cento campi da calcio per venti metri di altezza di rifiuti, ubicata nel comune reggiano di Carpineti, sarà realizzato o, al contrario, bloccato?
Lo chiede, in un’interpellanza rivolta alla Giunta regionale, il consigliere Fabio Filippi (Pdl), riportando le dichiarazioni rilasciate dal presidente della Regione, Vasco Errani, nella seduta assembleare del 10 settembre scorso, intervenendo sulla questione del ritiro delle deleghe all’assessore all’Ambiente.
Errani dichiarò infatti, scrive Filippi, che: “Questa regione è già in Italia il territorio più avanzato per lo smaltimento dei rifiuti e saprà fare un ulteriore passo avanti nell’innovazione. Progressivamente le discariche non ci saranno più, come stabilito dall’Unione europea, rimane un nostro obiettivo il 70 per cento della raccolta differenziata e si andrà verso la riduzione progressiva dell’incenerimento e della termovalorizzazione”.
Il consigliere ricorda, a questo proposito, che il gruppo Iren ha presentato alla Provincia di Reggio Emilia un progetto per l’ampliamento della discarica di Poiatica: si tratterebbe del “progetto relativo al 6° lotto, la cui approvazione è stata sospesa e demandata alla Regione Emilia Romagna per competenza”.
Filippi cita anche le osservazioni inviate alla Regione dal Comune di Carpineti nel giugno 2013, in cui si leggono, tra le altre cose, le condizioni per l’inserimento nel Piano regionale dei rifiuti di un ulteriore lotto di completamento della discarica di Poiatica, che: “il sesto e ultimo lotto di completamento coincida con quello di chiusura definitiva della discarica di Poiatica; sia progettato secondo criteri che evitino la formazione di invasi a monte della discarica di Poiatica al fine di limitare al minimo l’impatto ambientale e mettere in sicurezza la stessa da eventuali rischi e pericoli anche nella fase di postmortem; abbia una superficie territoriale complessiva destinata a discarica di rifiuti inferiore a quella attuale; venga conferito unicamente il materiale biostabilizzato pienamente conforme a quanto stabilito nella deliberazione della Giunta regionale n.1147 del 30 luglio 2012 e il materiale di scarto proveniente dal TMB (trattamento meccanico-biologico), a condizione che tale attività non abbia impatto odorigeno sulle aree esterne al perimetro della discarica”.
L’esponente del Pdl segnala inoltre che la maggioranza dei residenti della montagna reggiana sarebbe contraria all'assorbimento in discarica di ceneri, materiale di scarto e scorie provenienti dai termovalorizzatori di Parma, Modena e Reggio e che la Guardia forestale nel 2012 avrebbe rilevato irregolarità e mancanze nei registri di carico e scarico della discarica.
Il sito di Poiatica, inoltre, ricavato all'interno di una cava di argilla tuttora in attività, sarebbe “riconosciuto come discarica ex 1a categoria, oggi riclassificato come discarica per rifiuti non pericolosi”, in cui “possono essere smaltiti rifiuti solidi urbani e rifiuti speciali non pericolosi, compresi rifiuti assimilabili agli urbani e fanghi non pericolosi”.
Nato inizialmente come progetto per la raccolta di rifiuti rivolto a Carpineti e ai comuni limitrofi, successivamente l’uso della discarica - scrive ancora il consigliere - è stato esteso a tutti i comuni della montagna e poi all’intera provincia di Reggio Emilia”. Da qualche anno, inoltre, entrano nell’impianto rifiuti provenienti da tutta la regione e, non si esclude, da altre regioni italiane”: si tratta di una quantità annua che oscillerebbe tra le 125 mila e le 150 mila tonnellate di rifiuti, trasportate da circa 10-15 mila camion.
Filippi chiede quindi alla Giunta se intenda concretizzare le richieste formulate dal Comune di Carpineti, quali azioni intenda attuare nel prossimo futuro nei confronti di questa discarica e i tempi previsti per il superamento dell’impianto.