Un piano di sviluppo per le imprese della montagna e proposte di una fiscalità agevolata rivolte agli amministratori regionali e del territorio. E’ quanto reclamano le aziende montane aderenti a Lapam Confartigianato Modena-Reggio Emilia, forte di 12.000 associati tra le due province, nel congresso di Castelnovo ne' Monti e Felina.
“Vivacità, presenza sul campo e, soprattutto, capacità di essere – assieme ai lavoratori al nostro fianco – il cuore pulsante di un’economia che lotta ogni giorno contro gli effetti della crisi in zone geograficamente svantaggiate: ci facciamo portatori di un nuovo piano per il rilancio dell’economia d’Appennino, che non può essere mera economia di sussistenza”, ha introdotto Erio Luigi Munari, presidente generale di Lapam Confartigianato imprese Modena–Reggio Emilia, intervenuto alle assemblee zonali assieme al vicepresidente Ivo Biagini e al segretario generale Carlo Albero Rossi. Nel corso della serata sono state rinnovate le cariche dei consigli di sede che ora vedono alla presidenza di Castelnovo ne’ Monti Gabriele Arlotti, 41 anni, titolare di uno studio di comunicazione e presidente del Consorzio Conva (in consiglio sono stati eletti Gianluca Favali, Giuliano Togninelli e Juri Bellini) mentre per Felina presidente è Alfonso Ferrari, in consiglio ci sono Angelo Magnani, Enzo Dallari e Alfonso Malvolti.
“Le imprese dell’Appennino – rivendicano i neoeletti presidenti Arlotti e Ferrari – sanno che lo sviluppo della loro attività ma anche del territorio, passa attraverso tre forme di mobilità. Sono quella tradizionale, per cui rimarcano la necessità (non solo in imminenza delle elezioni) dell’ammodernamento della parte alta della statale 63 e un’adeguata manutenzione dell’asse della Val d’Enza oltre San Polo, quello della viabilità informatica per cui sono inaccettabili i ritardi e i ‘buchi’ sul territorio per le connessioni veloci, ma soprattutto per la ‘mobilità della conoscenza’ per cui occorre pianificare con attenzione l’offerta formativa delle scuole – per non creare menti e giovani perennemente in fuga – e, anche, individuare nuovi modi (condivisi) per rendere vincente l’offerta Appennino e del Parco nazionale, col quale chiediamo di interloquire”.
“Una tassazione media del lavoro del 42%, la minor presenza di servizi, i maggiori costi di trasporto in Appennino e la mancanza di normative di riferimento per agevolare le zone di montagna (che rappresentano oltre il 50% del territorio nazionale!) rendono oltremodo coraggioso essere imprese competitive in Appennino. A fronte di 491 norme fiscali approvate nell’ultima legislatura, chiediamo ai nostri amministratori di semplificare la fiscalità per chi opera in montagna: li vorremo incontrare per questo”.
Sul fronte del credito le aziende montane reclamano la nascita di un soggetto finanziario dedicato alle micro e piccole imprese, mentre per la Fiera di San Michele il mondo delle imprese di Lapam Confartigianato proporrà un manifesto di idee per il mondo imprenditoriale che, una volta raccolto, sarà consegnato agli amministratori.
“Chiediamo anche alle province di Reggio Emilia e di Parma, assieme ai Consorzi di Bonifica – ha chiesto Gino Ricò, presidente zonale uscente – di dare risposta al fabbisogno di acqua in val d’Enza e, quindi, di dare attuazione alla realizzazione del Piano invasi di cui da troppi anni si parla. Significherebbe lavoro, risparmi sull’irrigazione, opportunità di turismo, ma anche la possibilità di produrre energie rinnovabili: un beneficio per tutti. Perché continuare a rimandare?”.
Solo parole… Sono sempre solo parole.. e le banche lo fanno il loro dovere?
(Riccardo)
L’Italia sta sforando il limite del 3% rapporto debito-pil, è un allarme molto serio. Si deve iniziare a fare davvero qualcosa di concreto, per evitare di girar su sè stessi a vuoto. Buon lavoro ai nuovi eletti.
(Rossella Ognibene)
Gentile Riccardo, partiamo dalle parole quale strumento per raccogliere le idee e con esse critiche e suggerimenti, come il suo sulle banche. Se condivise, diventeranno azioni.
(GA)
Sostengo l’iniziativa, non vedo l’ora di leggere il manifesto d’idee, al fine di vederle realizzare concretamente. Se non ora quando?
(Liberopensante)