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Per superare l’Opg di Reggio Emilia

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Sorgerà in un terreno di proprietà dell’Azienda sanitaria di Reggio Emilia, in via Maria Montessori, avrà una estensione totale di 3.800 metri quadrati e al suo interno, oltre a numerose aree comuni per favorire attività ricreative e terapeutiche, ci saranno 40 stanze singole pensate per soggiorni non di breve durata (dai due ai dieci anni), di cui 20 destinate agli uomini, 10 alle donne e 10 ad “alta intensità”. È la nuova “Residenza sanitaria” (Rems), progettata dalla Ausl di Reggio Emilia per accogliere le persone sottoposte a misure di sicurezza residenti in Emilia-Romagna e attualmente “internate” nell’Ospedale psichiatrico giudiziario presente in città. Struttura che la recente normativa nazionale prevede venga chiusa assieme agli altri 5 Opg esistenti complessivamente sul territorio italiano.

L’Assemblea legislativa regionale ha approvato a larghissima maggioranza (astenuti M5S e Giovanni Favia del Gruppo misto) la delibera di Giunta sul progetto, che ha già ricevuto in fase istruttoria il primo parere positivo, per quanto espresso in maniera informale, dal Ministero della salute ai fini dell’ammissione al finanziamento di 9.984.338 euro e che la Regione Emilia-Romagna andrà a integrare con 525.491 euro, una cifra pari al 5% del totale. In particolare, la spesa per la sola residenza ammonta a 7.356.880 (di cui 367.844 a carico dell’ente) mentre la somma residua, di 3.152.948 euro, sarà destinata a “incrementare la realizzazione, presso le strutture sanitarie della Regione, di percorsi terapeutico-riabilitativi e a favorire misure alternative all’internamento”.

Nelle parole dell’assessore alla salute, Carlo Lusenti, il progetto, che è il primo del genere nel nostro Paese, rappresenta “un passaggio di civiltà che chiude una vicenda intollerabile e trasforma una sede detentiva in un percorso di presa in carico e riabilitazione e cura completamente sanitario". Marco Barbieri (Pd) ha espresso soddisfazione per l’avvio di questo esperimento, una struttura costruita “ex novo” grazie alle competenze e alla storia del territorio di Reggio Emilia. Sul progetto ha manifestato il suo gradimento anche Franco Grillini (Gruppo misto), a giudizio del quale “i manicomi giudiziari sono un retaggio ottocentesco e devono essere superati da strutture sanitarie gestite dalle Regioni. Non c’è un problema di sicurezza, ma un problema di diritti del malato. La dignità umana va sempre salvaguardata”.