Al tavolo politico-letterario Ernest Hemingway-Cadsociale del bar di Puianello hanno affrontato un argomento serio, molto serio: il diritto alla vita ed …alla “dolce morte”.
Mentre il diritto alla vita è tutelato (o dovrebbe esserlo) assicurando a tutti l’assistenza medica che a volte trascende in “accanimento terapeutico”, altrettanto non si può dire del “diritto alla dolce morte”, per la quale è possibile solo ricorrendo ad una clinica svizzera.
Al tavolo si chiedono sul perché questo non sia possibile in Italia. In Italia forti, troppo forti sono i condizionamenti ideologici sul Parlamento. Laicità dello Stato: questo il convincimento dei membri del tavolo Hemingway, che non vuol dire essere contro le ideologie.
Al tavolo, dopo aver depositato un “inutile” testamento biologico, fatta la scelta, a futura memoria, della donazione degli organi e della successiva cremazione, chiedono una legge per la “morte assistita” e, da nessuno qual sono, continueranno ad impegnarsi per il diritto alla vita così come…. alla dolce morte.
il portavoce del tavolo Hemingway-Cadsociale
(Mario Guidetti)