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Vandali in azione

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Segnaletica Cai scassata

La Sezione reggiana del Club Alpino Italiano segnala con disappunto che qualcuno ancora si diverte a spaccare la segnaletica dei sentieri nell’alto Appennino reggiano. La segnalazione riguarda in particolare la zona dei Prati di Sara, sotto il Cusna, dove sono state rotte diverse tabelle segnaletiche sui sentieri Cai n. 623, 625 e 635 A. Si tratta anche di tabelle in alluminio, collocate in loco da poche settimane.
“I Prati di Sara – spiega il vicepresidente del Cai Elio Pelli – sono una delle zone più belle del nostro Parco Nazionale, molto frequentate e apprezzate dagli escursionisti. Non si riesce a capire questo accanimento contro la segnaletica, utilissima per gli escursionisti. Alcune tabelle erano appena state ricollocate al posto di altre divelte o impallinate. Voglio poi far presente che queste, come tante altre tabelle sui sentieri reggiani, sono state realizzate e sistemate a spese del Cai, senza nessun contributo”.
Elio Pelli è uno dei tanti volontari del Cai che mettono a disposizione la loro esperienza e il loro tempo per segnare i sentieri e fare la costante manutenzione. “Il nostro – spiega il vicepresidente del Cai – è un lavoro disinteressato e fatto con grande passione. Tutti noi lo facciamo perché vogliamo bene alla nostra montagna, e perché sia frequentata con sicurezza e consapevolezza dagli escursionisti. La nostra rete dei sentieri è uno degli elementi che più valorizza l’Appennino reggiano. Evidentemente c’è sempre qualcuno a cui i sentieri e i tanti escursionisti danno fastidio. Non penso siano persone che vogliono bene alla montagna.”

2 COMMENTS

  1. Purtroppo all’ignoranza, maleducazione, violenza e mancanza assoluta di rispetto non possiamo fare nulla. Chi compie gesti di questo tipo, a mio avviso, è un totale demente e, se colto sul fatto, se gli strumenti di legge lo permettono, andrebbe obbligato a svolgere lavori socialmente utili proprio laddove ha arrecato danno alla comunità. Questo solo perchè possa rendersi conto di quanta fatica e denaro siano necessari per poter offrire “cose” che sono servizi di cui, il nostro amato Appennino, è già per fin troppo carente. Un grazie lo rivolgo a tutti i volontari che con sacrificio, amore e dedizione combattono questa cieca e sorda ignoranza e continuano nel loro prezioso lavoro.

    (Davide)

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