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“A quale titolo?”. La richiesta di chiarimenti di Marco Gazzotti (Toano) e la posizione di Felicino Magnani (Villa)

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L'intervento di Valerio Fioravanti sulla possibile fusione prossima ventura tra i comuni di Toano e Villa Minozzo suscita reazioni. Tra queste, spicca quella, significativa per il suo peso politico, di Marco Gazzotti, che è il capogruppo di maggioranza in Comune a Toano. Dunque dello stesso schieramento di Fioravanti (che col suo partito a Villa è invece minoranza).

Scrive Gazzotti: "Buongiorno signor Fioravanti, mi scusi, ma lei sta parlando a titolo personale o come coordinatore del Pd zona montana? Date le sue considerazioni, che portano ad uno schieramento ben preciso riguardo alla questione, è molto importante sapere a nome di chi sta parlando. Una volta che avrà chiarito questa questione le potremo rispondere di conseguenza".

In realtà, pare piuttosto chiaro e non equivocabile in quale veste Fioravanti abbia vergato le sue considerazioni, poi mandate alla stampa, dato che si qualifica come "coordinatore Pd zona montana".

Quali risultati sono dunque da attendersi?

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LA POSIZIONE DI FELICINO MAGNANI (già sindaco di centrosinistra di Villa Minozzo e responsabile comunale del Pd).

FUSIONE VILLA MINOZZO – TOANO

Di fronte al progetto, che ad una prima lettura può apparire interessante, avvincente, innovativo e pure lungimirante (e potrebbe pure essere) mi sono interrogato cercando di essere il più possibile obiettivo. Non sono, in via pregiudizievole ed aprioristica contrario a fusioni tra comuni; penso che le si debbano valutare caso per caso cercando di comprendere dove si vada a parare.

Nel caso di Villa Minozzo e Toano sono assai perplesso e non intravedo motivi seri per perdere identità secolari e modificare, in questa direzione, quello che oggi abbiamo.

Parto con una citazione:

“Non c'è un risultato finale oggettivo sulla decisione migliore da assumere. Per alcuni i vantaggi economici potrebbero avere valore inferiore alla perdita di rappresentanza o alla necessità difarsi carico delle situazioni meno vantaggiose. Il documento è utile, ad ognuno, per poter compiere le proprie valutazioni sula base di dati il più possibile corretti. A conclusione, però, il consulente si sente in dovere di esprimere un suggerimento per la continuazione del processo di fusione e questo consiste nel dedicare tempo, impegno e risorse in una campagna comunicativa corretta e capillare”.

Non sono mie parole ma la conclusione dello “Studio di fattibilità “ commissionato dai Comuni di Villa Minozzo e Toano e approvato dagli stessi enti su cui si basano le motivazioni per la fusione tra i due Comuni.

Questo mi conforta nel dire che quello che si sta facendo è affrettato, superficiale e – proprio per questo – pericoloso per le popolazioni di Villa e Toano.

Un passo come la  fusione tra due comuni, percorso che se portato in fondo sarà irreversibile, deve esse attentamente meditato.

Ci viene detto che arriveranno montagne di denaro….ci viene detto che si otterranno significativi ed importanti risparmi…ci viene detto che nulla cambierà sulla rappresentanza, sui servizi direttamente erogati dai comuni…che sul territorio non verrà ridotto (razionalizzato !) nulla per quel che riguarda la spesa pubblica complessivamente intesa (scuole, sanità, trasporti……). Insomma ci viene assicurato – cosa incredibile – che la fusione sarà la soluzione di tutti i problemi e che nulla cambierà, se non in meglio.

Veramente incredibile!!

Proprio per questo non ci credo!!

Temo che i servizi verranno ridimensionati e ridotti, temo che la scuola ne risentirà sia come organizzazione (plessi scolastici) che come autonomia (con problemi occupazionali evidenti e difficoltà altrettanto evidenti per i cittadini), temo che l’organizzazione sanitaria verrà ripensata nell’ottica di un unico ente con conseguenti ridimensionamenti di servizi; temo che i presidi dello Stato sul territorio verranno ripensati (ve lo immaginate, per esempio, un Comune con due caserme dei Carabinieri)… e tanto altro ancora…

I vantaggi “organizzativi” poi si potrebbero benissimo ottenere con una seria gestione associata di servizi senza avventurarsi in avventure pericolose e destabilizzanti.

La fretta – citando un vecchio ed attualissimo detto popolare – fa i gattini ciechi.

Ben farebbero gli amministratori a fermarsi per approfondire in modo compiuto ogni aspetto, ogni particolare, ogni dettaglio. Perché ogni passo – da qui alla fusione – rischia di segnare in modo irreversibile la vita degli abitanti di questi due comuni.

Non si capisce, infatti, per quale motivo Villa e Toano si debbano fondere in 6 mesi quando l’altra esperienza portata a termine in regione (Valle Samoggia), conclusasi all’inizio dell’anno, ha tenuto impegnanti i 5 comuni coinvolti, per oltre 3 anni.

Fermiamoci, prendiamoci il tempo che serve per capire meglio e risolvere. Poi , se saremo convinti ci fonderemo.

Se non ci fermiamo per meglio approfondire e fare bene questo percorso, l’unica possibilità sarà di andare a votare il 6 di ottobre – al previsto referendum – votare no e sperare che l’opinione dei cittadini di Villa e di Toano sia tenuta in considerazione.

* * *

Aggiornamento sabato 20 luglio ore 16

IL COORDINATORE DEL PD “HA POCA MEMORIA”

Che buona parte del gruppo dirigente del Pd di Villa Minozzo e il responsabile Pd montano fossero contrari alla fusione dei comuni di Toano e Villa Minozzo è cosa risaputa.

Lo dimostrano alcuni fatti significativi, la mancanza in consiglio di tutto il gruppo del Pd al momento della votazione per l’avvio del processo di fusione, la scarsa partecipazione ai gruppi di lavoro in cui si parlava di statuto, organigrammi e futuri assetti, ma soprattutto lo ha dimostrato il coordinatore montano in due riunioni organizzate dall’amministrazione comunale di Villa Minozzo e il suo intervento, spesi cinque secondi per dire che “in generale il Pd valuta positivamente i processi di aggregazione”, tutta la restante parte del suo intervento era per attaccare il sindaco e la sua amministrazione e nei fatti bocciare il processo di fusione intrapreso dai due comuni.

Nulla di grave che il Pd sia contrario a tagliare delle poltrone e dei posti di potere, specie se retribuiti, può rappresentare per qualcuno un problema!!!

La cosa inaccettabile sono però le motivazioni con cui il responsabile Pd montano cerca di giustificare questa scelta.

Se avesse letto lo studio di fattibilità avrebbe capito che assieme i due comuni gestirebbero meglio i servizi e si avrebbe un risparmio di oltre € 110.000 annuali da utilizzare per integrare i servizi.

Se avesse letto lo studio di fattibilità o avessero partecipato ai gruppi di lavoro in tema di rappresentanza avrebbero capito che, oltre al consiglio del nuovo comune, la legge dello Stato italiano consente di avere i consigli dei due municipi, cosa che i due comuni intendono fare, ovviamente per noi devono svolgere tale funzione gratuitamente, parola che, a differenza di noi, non tutti sono in grado di apprezzare.

Se avessero partecipato ai gruppi di lavoro avrebbero potuto contribuire a definire la proposta di organigramma per la gestione del nuovo comune, il tutto assieme ai responsabili e ai rappresentanti sindacali dei dipendenti.

Se partecipassero alle riunioni tematiche che si stanno svolgendo con agricoltori, imprenditori, commercianti, anziani, associazioni, mondo del volontariato, potrebbero contribuire a definire proposte per come utilizzare al meglio le risorse che il nuovo comune avrà.

In realtà l’unica cosa che il responsabile montano Pd fa, con foga degna di miglior causa, è perorare la nuova unione, “la Comunità montana 2”, descrivendola come la panacea di tutti i mali, accusando la nostra Amministrazione di isolazionismo, anche questa una falsità.

Le amministrazioni di Toano e Villa Minozzo non hanno nessun problema ad aderire alla futura unione, ma solo se essa sarà diversa dalla attuale Comunità montana e se sarà in grado di dare risposte positive a tutti i territori montani. Non a caso siamo stati gli unici comuni a proporre integrazioni e modifiche allo statuto del nuovo ente.

Per noi però è inaccettabile l’attuale situazione in cui tutto è accentrato su Castelnovo ne' Monti e in cui tutti i comuni debbono contribuire a pagare oltre € 200.000 annuali per il Teatro e Centro Coni.

Perché non fare scelte che portino servizi sui territori più deboli, aiutando così a consolidarne il tessuto sociale?

Perché non utilizzare anche l’area di Fora a tale scopo?

Da ultimo invitiamo il responsabile Pd montano a rileggere meglio il passato.

Che le amministrazioni di centrosinistra abbiano avuto negli anni '80 innegabili meriti per lo sviluppo dei comuni di Toano e Villa Minozzo e così pensiamo per altri comuni del territorio montano nessuno lo può negare, ma altrettanto egli si deve interrogare su come il centrosinistra ha gestito i comuni di Toano e Villa Minozzo negli anni dal 1996 al 2006 (anni in cui il coordinatore attuale del Pd montano ricopriva anche importanti incarichi) e chiedersi il perché dei tanti mutui che hanno portato i due comuni a essere fra i più indebitati a livello provinciale, per quale grande disegno strategico sono stati fatti e se sono serviti.

Considerando che un gruppo di persone “Sì uniti”, senza appoggi politici di alcun tipo, ha ottenuto il mandato di governare dai cittadini di Villa Minozzo, senza se e senza ma, dovrebbe farlo riflettere.

Da parte nostra garantiamo ai cittadini di Villa Minozzo che porteremo avanti in tutti le sedi, a schiena dritta e senza alcuna preclusione, le necessità vere del nostro Comune.

(Il sindaco e i consiglieri di maggioranza del Comune di Villa Minozzo)

 

33 COMMENTS

  1. Essendo il coordinatore del Pd Zona Montana, su questo argomento politico e amministrativo, parlo a nome del coordinamento Pd zona montana. Per motivi di comprensione della mia risposta da parte dei lettori, chiedo a Redacon di pubblicare il mio intervento con la stessa evidenza delle domanda che mi si pone, sennò si capisce poco.

    (Valerio Fioravanti)

    —–

    Ringraziamo il Sig. Fioravanti. Abbiamo inserito link e correlati proprio per questo motivo.

    (red)

    • Firma - ValerioFioravanti
  2. Strano che il Pd sia favorevole ad una fusione (Collagna, Busana, Ligonchio, Ramiseto) e contraria ad un’altra; non è che Castelnovo ha paura di non essere il comune più importante? C’entrano le stoccate che il sindaco Fiocchi in più riprese ha mandato alla Comunità montana? Vai a capire questi politici… e poi siamo sicuri che tutto il Pd sia contrario al comune Tre Valli?

    (Benny)

    • Firma - benny
    • Il problema è un altro, i 4 Comuni sono in Unione da ben 14 anni, hanno praticamente tutti i servizi unificati, la legge regionale del 1999 diceva che dopo 10 anni di unione la fusione era automatica (con un referendum chiaramente, la gente si deve esprimere e votare)! Ma il PD dà così fastidio? Sapete cosa vuole dire Democratico? Bene, se uno ha un’opinione non è detto che se ne possa avere un’altra! Sapete cosa vi dico, saranno i cittadini di Villa e Toano che decideranno, gli altri, si possono astenere da giudizi fuori luogo e demagogici.

      (Luca Cagnoli)

      • Firma - LucaCagnoli
  3. Credo che alla fine, sentendo un po’ chi vive (soprattutto a Toano) nei due Comuni, a non essere d’accordo sulla fusione sia molta gente e credo che i referendum lo dimostreranno… e poi non mi sembra che Fioravanti abbia dichiarato contrarietà alla fusione, ma ai motivi che soprattutto Villa sta “propagandando” per sostenerla.

    (Commento Firmato)

    • Firma - CommentoFirmato
  4. Sia chiaro che io ho fatto una domanda non volendo essere per forza in prima pagina; cerco di rispondere comunque ai suoi dubbi:
    – sul fatto che non cambierà nulla è perchè la nostra intenzione è quella di mantenere aperti i servizi al pubblico (i cosiddetti front office) in tutti e due i municipi, accorpando invece i servizi come ragioneria, segreteria ecc., quelli cioè non a contatto diretto con il pubblico. In questo modo non solo manterremo i servizi ma riusciremo anche a migliorarli, infatti avremo sempre almeno due persone per ogni servizio riuscendolo quindi a tenere aperto anche in caso di malattia di uno dei due dipendenti.
    – La rappresentanza dei cittadini verrà aumentata perchè verrano istituite le cosiddette “municipalità” (a costo 0); oltre al Consiglio comunale quindi si avranno altre due rappresentanze (una per ogni territorio) che serviranno soprattutto per non fare perdere il contatto con la politica delle frazioni più piccole.
    – I progetti per il futuro ci sono eccome (rimanendo da soli di futuro non se ne vede molto); nei prossimi quindici anni il futuro Comune avrebbe 8.250.000,00 euro di contributi, di cui 2.550.000,00 euro nei primi tre anni, che serviranno ai futuri amministratori per abbassare le tasse ai privati e soprattutto alle imprese, a incentivare i giovani che apriranno imprese nei nostri territori, a rilanciare un turismo sostenibile nel nostro meraviglioso Appennino che ha grandi potenzialità fino ad oggi non sfruttate e ad aiutare le persone in difficoltà (che oggi sono veramente tante).
    – Il rapporto con la futura unione dei Comuni ci sarà eccome, perchè è giusto che la Montagna nei servizi fondamentali sia unita (come ha già detto più volte il nostro sindaco Lombardi), ma su altri servizi è giusto che ci sia più autonomia in modo da garantire un servizio efficiente al cittadino e che difficilmente riuscirebbe ad esserlo se gestito con Comuni troppo diversi tra di loro.
    – Le razionalizzazioni sulla spesa pubblica ci saranno sicuramente e il nostro studio di fattibilità le quantifica in almeno 110.000,00 euro annui; questa razionalizzazione è data dall’unificazione dei servizi non front-office in un’unica sede, dall’avere un unico segretario, un unico revisore dei conti, le spese accessorie (auto, mangiare ecc.) per un sindaco invece che per due, e soprattutto da una maggior “appetibilità” dei bandi che il nuovo Comune farà; infatti è palese che le possibilità di risparmio su un appalto di 1.000.000,00 di euro sono molto maggiori rispetto alle possibilità di risparmio di due appalti separati da 500.000,00 euro. Non vogliamo affatto disunirci dal resto del contesto montano, vogliamo solamente dare la possibilità ai nostri cittadini di decidere su una cosa che a noi sembra una prospettiva, senza interessi personali, come la politica dovrebbe (e molte volte non fa) fare! Riguardo al fatto che il referendum sia vincolante i nostri sindaci ci hanno messo la faccia (una rarità per la politica) quindi di dubbi non ne ho nemmeno uno e non lo devono avere neanche i cittadini dei nostri due Comuni. Chiaramente il percorso che avranno davanti i nuovi amministratori non sarà facile (sarà un Comune molto grande, con molto debito, con molte entrate e grandi possibilità di sviluppo), ma almeno noi giovani montanari avremmo una prospettiva, cosa che invece rimanendo da soli (perlomeno io) non vedo. Saluti.

    (Marco Gazzotti – capogruppo di maggioranza Comune di Toano)

    • Firma - MarcoGazzotti-CapogruppodimaggioranzacomunediToano
    • Bravo Marco, questo è parlare bene! Anche io vedo questa fusione come una possibilità di cambiamento in positivo e, guardandomi attorno, di cambiamenti in questa direzione ne vedo veramente pochi! Spero proprio che non ci lasceremo scappare questa opportunità per paure ed ipocrisie.

      (Marco Castellini)

      • Firma - Marco Castellini
  5. Non ho capito: se una legge dice che dopo 10 anni di unione la fusione è automatica, perchè è poi la fusione è subordinata ad un referendum? Ancora: il referendum c’è stato? Mi auguro che due tranquille domande, poste con le mani in tasca, non mi scatenino addosso un temporale estivo.

    (MV)

    • Firma - mv
    • Niente temporale, la legge del 1999 parlava di fusione dopo 10 anni, quella legge è stata modificata. Adesso il tutto è diverso, ci si può fondere, prima deve passare nei consigli comunali, poi fare assemblee pubbliche per spiegare esattamente ai cittadini cosa comporta un tale atto, alla fine della discussione un referendum, dove i cittadini decidono!!!! Più chiaro di così! Noi dell’Unione dei comuni dell’alto Appennino reggiano abbiamo percorso un altro sentiero, abbiamo chiesto un tempo più lungo per la fusione, 2 anni, correre diventa molto difficile. Di certo non abbiamo paura di Castelnovo, per fortuna che lì abbiamo un distretto sanitario, scuole, ecc. ecc.

      (Luca Cagnoli)

      • Firma - LucaCagnoli
      • Sintesi, assessore, sintesi, la risposta era: “La legge del 1999 è stata modificata”. Punto. Una sola risposta alle due domande. Invece, no. Nonostante il graditissimo calumet della pace di apertura, “Niente temporale”, si è voluto aggiungere tutto l’iter che comporta una fusione, non richiesto, per poi aggiungere “Più chiaro di così!”. …Va beh, manteniamo il bel tempo.

        (mv)

        • Firma - mv
  6. Conosco Marco Gazzotti e so quanto vale, quindi mi domando come faccia a rimanere in un partito che dalla “carica dei 101” che hanno affossato Prodi verso il Quirinale, passando per il governo delle “larghe intese” (sigh!), alla serrata del parlamento anti-giudici in onore di Berlusconi, fino all’odierno salvataggio del nipote di Mubarak alias Angelino Alfano, sta ampiamente dimostrando come si fa a rovinarsi con le proprie mani e perdere miliardi di voti! Marco, dammi retta, lascia perdere!

    (Mauro Pigozzi)

    • Firma - Mauro Pigozzi
  7. Riporto sotto il copia incolla della dichiarazione di voto espressa martedì scorso nell’aula dell’assemblea legislativa regionale, in merito alla fusione dei Comuni di Savignano e San Mauro Pascoli.
    Oggetto: 3484
    Progetto di legge d’iniziativa della Giunta: “Istituzione di nuovo Comune mediante fusione dei Comuni di Savignano sul Rubicone e San Mauro Pascoli, nella Provincia di Forlì-Cesena” (delibera di Giunta n. 1988 del 17/12/12).
    (Relazione e reiezione)
    Oggetto 3484/1
    Ordine del giorno di non passaggio all’esame degli articoli del progetto di legge d’iniziativa della Giunta: “Istituzione di nuovo Comune mediante fusione dei Comuni di Savignano sul Rubicone e San Mauro Pascoli, nella Provincia di Forlì-Cesena” (proposto dal relatore consigliere Antonio Mumolo su mandato della I^ commissione).
    (Dichiarazione di voto e approvazione)
    Filippi: Grazie, Presidente. Innanzitutto per dichiarare il voto favorevole all’ordine del giorno presentato dal collega Mumolo e per sottolineare la necessità – anzi, secondo me, dovrebbe essere un obbligo – di rispettare la volontà dei cittadini. Mi spiego meglio: nel prossimo autunno verrà celebrato, in provincia di Reggio Emilia, il referendum per la fusione tra i comuni di Villa Minozzo e Toano, che si fonderanno in un Comune che prenderà il nome di “Tre Valli”. Conoscendo abbastanza bene la popolazione di questi due comuni, che sono uno di 4500 abitanti e l’altro di 4000 abitanti, credo che un Comune dirà di sì e l’altro Comune dirà di no. Ebbene, in questo caso, a me non interessa se i sì prevalgono di cinquanta di numero o se prevalgono i no di trenta. Secondo me, quel che conta è la volontà di un Comune di non volersi unire all’altro. Quando uno dei due sposi dice: “Per me questo matrimonio non s’ha da fare”, non possiamo noi imporlo perché registriamo un sì in più. Siccome presto ci sarà la fusione tra i comuni di Villa Minozzo e Toano, se uno dei due dirà di no, come mi sembra abbia chiesto il sindaco di Toano, noi dovremmo accettare la volontà di uno dei due comuni dichiarando nulla la fusione. Grazie.

    (Fabio Filippi)

    • Firma - FabioFILIPPI
    • Ringrazio il consigliere Filippi per le precisazioni. Quello che i comuni di Toano e Villa Minozzo hanno chiesto alla Regione, prima verbalmente poi con comunicazione scritta (mese di marzo) e successivamente nel mese di aprile attraverso ordine del giorno approvato dai due consigli comunali, è che proceda alla fusione solo se in entrambi i comuni vinceranno i sì e se in entrambi i comuni voterà almeno il 50%+1 degli aventi diritto. Quindi niente “medie complessive”. Le nostre amministrazioni comunali sono tuttora convinte che la fusione possa offrire opportunità di crescita e un futuro migliore ai nostri territori ma un processo così delicato e profondo non può avvenire se non è condiviso dai nostri cittadini! Le risposte scritte ricevute dalla vicepresidente della Regione, Simonetta Saliera, e le rassicurazioni arrivate anche dal consigliere regionale Marco Barbieri, relatore in Consiglio regionale del processo di fusione dei nostri comuni, ci confortano sul fatto che la Regione agirà democraticamente, nel rispetto della volontà dei cittadini di entrambi i comuni.

      (Michele Lombardi)

      • Firma - lombardimichele
  8. Caro Marco, ho avuto modo di conoscerti e di apprezzarti per le tue capacità e per il modo in cui ti poni nell’affrontare i problemi. Continua così e sono certo che con il tuo impegno saprai dare risposte positive per i nostri territori. In riferimento a quanto scrivi devo dirti che lo condivido appieno; vi è una sola cosa su cui penso tu sia male informato: come fai a chiedere al coordinatore della montagna del P.D. a quale titolo parla? Ovviamente prima di fare il suo articolo, visto che è dirigente di un partito che si definisce democratico, avrà avviato un confronto con gli iscritti di Toano e Villa Minozzo e questo a te sarà sfuggito. Forse eri al mare o all’estero. Non penserai che abbiano deciso in pochi e per puro caso i soliti noti senza consultare la base di Toano e Villa Minozzo? Impossibile per un ingenuo come me il solo pensarlo, o forse è proprio così?

    (Piero Ferrari)

    • Firma - ferrari piero
  9. Rispondo a “commento firmato”, che cita la propaganda di Villa sulla fusione quasi fosse qualcosa da cui un segretario di partito si debba sentire in dovere di prendere le distanze. Valerio Fioravanti ha partecipato a due delle tre assemblee pubbliche che l’amministrazione di Villa ha tenuto finora, in entrambe ha premesso di essere favorevole alla fusione salvo poi “smontarne” pezzo a pezzo la rilevanza, inoltrandosi in una difesa d’ufficio della Comunità Montana e bacchettando l’atteggiamento a suo dire isolazionista dei due Comuni, ma in particolare di Villa. Ammeso e non concesso che un’assemblea pubblica per promuovere le ragioni del “sì” possa essere la sede opportuna per una critica diretta all’amministrazione e per fare il panegirico della Comunità Montana, in realtà Villa Minozzo a tutte le pubbliche assemblee ribadisce non di essere contraria alla sussidierietà tra Comuni e la promozione di un’iniziativa di unione dei servizi e poi di fusione dovrebbe dimostrarlo ampiamente, ma di essere profondamente e irreversibilmente critica nell’opera politica di chi, per tanti anni, ha fatto della Comunità Montana una propaggine del Comune di Castelnovo ne’ Monti, penalizzando non solo l’intero comparto montano, ma alla lunga anche lo stesso comune di Castelnovo. Il dibattito sarebbe lungo e non è questo il momento di affrontarlo, come non è opportuno mettere il relazione la fusione a questo tema, ci tengo solo a dire che Villa Minozzo è molto critica con l’ente Comunità Montana, solo perchè ritiene che si sarebbe potuto fare molto più e molto meglio di così. A proposito della diffidenza della gente, che cita sempre Commento Firmato, non so. Sono tre settimane che presenziamo con un punto informativo al mercato di Villa e la sensazione (insperata, a dire il vero) è che molta più gente di quello che si potrebbe credere è non solo interessata, ma caldeggia apertamente l’iniziativa, anche e soprattutto anziani che come si può immaginare sono i principali utenti del mercato e i più restii al cambiamento. Tanti di loro sono di Quara e di Toano. La risposta la darà la gente. Il referendum non c’è stato, MV, sarà il 6 ottobre, e sarà un referendum di carattere consultivo che la Regione e le amministrazioni si impegnano a osservare come decisivo, con quorum del 50+1%. Chiunque fosse realmente interessato alle motivazioni tecniche del “sì” e non all’ostruzionismo politico di altri, trova pubblicato sul sito del Comune di Villa lo studio di fattibilità esterno alle amministrazioni che fa un punto obiettivo sul progetto.

    (Davide Marazzi)

    • Firma - Davide Marazzi
  10. Le chiedo scusa, signor Marazzi, per aver generato involontariamente un “misunderstand”: la mia domanda era formulata su quanto letto in un commento di questo stesso articolo e la domanda non era inerente la fusione tra Villa e Toano. A questo, però, pur non essendo di Villa e di Toano ma di Castelnovo, desidero aggiungere che tutte le perplessità che mi erano sorte alla notizia della fusione, apparsa alcuni mesi qui su Redacon, sono state letteralmente demolite in un vivacissimo dibattito.

    (MV)

    • Firma - mv
    • Mi voglia perdonare a sua volta, Sig Marazzi, ma quando si scrive su un giornale online su argomenti di questa portata, che coinvolgono 8500 persone, credo non si possa fare sintesi riducendo il giornale stesso ad una scheda referendaria dove si barra un sì o un no. Per rispondere, invece, sull’efficacia della comunicazione credo che sarà il risultato del referendum stesso a darne la misura.

      (MV)

      • Firma - mv
  11. Chiedo ancora un po’ di spazio ed attenzione sulla discussione che tra l’altro, così come è stata impostata dalla redazione, sembra sia interessante in quanto porta ad uno scontro nel PD più che per l’argomento in sé. In realtà questo è un argomento che dovrebbe essere conosciuto e sentito da tutti visto che si sta modificando l’assetto della nostra realtà montana. Quindi approfitto in ogni modo di questo scontro per aggiungere ulteriori considerazioni. Nel PD ci si incontra, si ragiona e gli organismi dirigenti fanno sintesi, o almeno ci provano. A volte ci riescono meglio a volte no. Il PD non è monolitico ne’ monocratico perché non è il partito del padrone (Forza Italia), nemmeno quello del Guru cui va attribuita fede incondizionata (M5S) e tantomeno quello delle elite finanziarie (Scelta Civica per Monti). La linea politica del PD emiliano sul tema del riordino dei Comuni parte dalle Unioni; le fusioni sono eccezioni a questa linea. Anche se possono essere un compimento la scelta di fondere o meno dei Comuni va vista di caso in caso. Nel caso di Villa e Toano vi sono molti dubbi espressi in varie sedi: nei due circoli comunali, nel coordinamento di zona, nell’Unione provinciale e anche in quella regionale. Ma soprattutto vi sono forti dubbi tra i cittadini che ho ascoltato e anche due ex sindaci che hanno fatto bene a Villa e Toano mi hanno manifestato precise contrarietà e numerose perplessità. L’affermazione di Piero Ferrari sul presunto verticismo e assenza di democrazia è rinviata al mittente, proprio in questa situazione c’era necessità di creare momenti di confronto, invece le due amministrazioni hanno deliberato la fusione prima di un qualsiasi confronto vero con i cittadini e le loro libere associazioni, tra cui anche i partiti. Poiché il referendum è solo consultivo e l’iter avviato non è più revocabile e da legge, la Regione Emilia-Romagna potrebbe deliberare la fusione tra Toano e Villa anche se prevalesse il no. In questo caso tutti (maggioranza, minoranza, partiti, movimenti e cittadini) dovremmo confidare nella ragionevolezza del presidente Errani e nelle forze politiche che governano l’Emilia–Romagna (il PD in primis) per evitare il disastro provocato dalla evidente incapacità di un confronto democratico preventivo delle due amministrazioni. Già nell’intervento pubblicato senza molta evidenza da Redacon, si ponevano considerazioni di merito, ma aggiungo alcune cose, in risposta a Marco Gazzotti. Non si può dire che si razionalizza la spesa ma che si mantengono due municipi: il municipio è una macchina costosa e in un Comune due sono un controsenso. Non si può affermare che si toglie un Consiglio comunale, un sindaco e si aumenta la rappresentanza: è una contraddizione. Perché non li fate da ora i Consigli di frazione, chi ve lo impedisce? A Villa Minozzo c’è a mio parere un enorme problema di ascolto dei cittadini, sarebbe una buona cosa che funzionassero organismi di partecipazione. Su una questione così delicata, tanto che la Regione Emilia-Romagna proprio per incentivare le fusioni e compensare quello che potrebbe mancare ha deliberato una normativa specifica, non possono essere generiche le risposte sulla futura organizzazione: dovresti dirci quali servizi Toano e Villa vogliono tenersi rispetto all’Unione montana, con quanti responsabili, dove saranno collocati e/o con che turni. Lo studio di fattibilità che compare solo sul sito del Comune di Toano e che non è mai stato portato in copia alle assemblee di Villa conclude così “Non c’è un risultato finale oggettivo sulla decisione migliore da assumere…” e si rinvia la decisione al referendum (molte grazie del contributo). Ma come è possibile e credibile porre fine ad enti che hanno almeno 150 di storia sulla base di dubbi? Questo sì diventa un atto di fede. Non occorre essere scettici incalliti per pensare che se con la fusione ci saranno solo vantaggi e nessuna rinuncia allora perché non c’è la corsa dei Comuni a fondersi? Infine su Davide Marazzi che mi attribuisce “di fare il panegirico della Comunità Montana” voglio dire che il PD ha voluto lo scioglimento delle Comunità montane e nessuno le vuole resuscitare. Non è successo in Lombardia e in Piemonte (dove il PD non governa). Il PD non è Monti che ha abolito le Provincie con un provvedimento demagogico e dilettantesco, poi bocciato dalla Corte Costituzionale. Quello che Marazzi non capisce o strumentalmente finge di non capire è che il sottoscritto non difende un ente ma una visione politica: quella per cui l’Appennino si è sviluppato ed è progredito quando è stato unito ed è convinto che solo così potrà evolvere. Così abbiamo ottenuto e conserviamo l’ospedale, le scuole superiori; abbiamo realizzato le strade e le aree artigianali, abbiamo fatto miriadi di investimenti per le imprese, per la cultura, per migliorare i nostri borghi, così abbiamo fatto un parco nazionale. Chiedo a Marazzi un poco di onestà intellettuale visto che da quando ho questo piccolo incarico politico, non faccio altro che dire che l’Appennino può evolvere solo se unito, spesso anche discutendo animatamente con più eminenti esponenti del mio partito.

    (Valerio Fioravanti)

    • Firma - ValerioFioravanti
    • “Il PD non è monolitico nè monocratico perché non è il partito del padrone (Forza Italia), nemmeno quello del Guru cui va attribuita fede incondizionata (M5S) e tantomeno quello delle elite finanziarie (Scelta Civica per Monti)”. Appunto, cosa è veramente allora il PD? Perchè noi comuni mortali non l’abbiamo ancora capito! Poi vorrei ricordare che con due (Forza Italia e Scelta Civica) dei partiti citati ci governate assieme da quasi due anni e mi pare che alla fine, tranne qualche finta scaramuccia, vi troviate parecchio bene! Infine, mettiamo pure che la fusione tra Villa e Toano non passi, magari tra qualche anno verremo comunque obbligati a fonderci, visto lo stato disastroso del Paese. Capisco che il governo presieduto dal piddino Letta è lo specialista del “rimandiamo a tempi migliori”, ma se poi Villa fosse obbligata ad una unione forzosa, per esempio, con Castelnovo ne’ Monti? Dopo credo che veramente sarebbero cavoli acidi per il nostro Comune, che non conterebbe niente in ipotesi del genere!

      (Mauro Pigozzi)

      • Firma - MauroPigozzi
  12. FInalmente sono arrivate le dichiarazioni del nostro ex sindaco ed attuale segretario del PD Felicino Magnani. Condividendole credo si possa indubbiamente affermare che nelle sue parole ci siano le reali e concrete motivazioni del perché la fusione in questo momento non sia la strada più giusta da percorrere. Dieci anni ben spesi della amministrazione Magnani sono una garanzia e nel caso questa fusione non si concretizzasse la sua figura sarebbe facilmente spendibile per un nuovo incarico amministrativo.

    (Alberto Corsi)

    • Firma - albertocorsi
    • L’Appennino può evolvere sicuramente, signor Fioravanti, ma solo se cambiano le cose; ciò di cui questa classe politica tutta è stata capace lo vediamo dai risultati locali e nazionali, l’Appennino può evolvere se cessa questa politica fatta per creare poltrone inutili, vedi Parco nazionale, fatta per mettere in piedi baracconi come ASP, allineata per trasformare Agac in Enìa ed Enìa in Iren. Una politica lungimirante che servilmente, oltre alla discarica, voleva creare un inceneritore a Fora per realizzare il progetto di un polo di smaltimento rifiuti per Iren in mezzo ad un territorio a prevalente vocazione agricola. L’Appennino può evolvere se cambia radicalmente negli obbiettivi e nei personaggi che hanno amministrato sinora. Nemmeno tutta questa volontà di chiudere la Comunità montana mi è nota, tant’è che esiste tutt’ora… Per le aree industriali (vedi Fora di Cavola) si è aspettato anni per avere realizzata una difesa spondale e nel frattempo è stato permesso di costruire un insediamento proprio in mezzo alla confluenza di Secchiello e Secchia ignorando importanti vincoli ambientali e buonsenso; per le strade mi perdoni ma non mi viene in mente niente di cui andare fieri, tranne la fondovalle Cerredolo-Gatta antecedente al Pd; di recente c’è l’incompiuta statale 63 con relativi cantieri ed opere…? Tornando alla fusione Toano-Villa sembra che non si voglia capire che pur con tempi ristretti e con modi che personalmente ho aspramente criticato viene semplicemente avviato un iter, votato democraticamente nei consigli comunali dei due comuni, non con chissà quali loschi scopi ma con l’intenzione di fare il bene dei propri territori, prendendosi una grande responsabilità e con l’intenzione di dare una opportunità alla nostra gente di decidere con il loro voto su questa fusione; questo lo abbiamo fatto confidando nella democrazia di un Consiglio regionale più che nella ragionevolezza di Errani… anche se considerando alcune delle ultime leggi emesse dalla Regione qualche dubbio su tutta questa democrazia sorge spontaneo. Comunque vada mi auguro una sola cosa: che ci sia un cambio radicale dei nostri rappresentanti politici, che al posto dei servi di partito degli ultimi anni che si permettono di parlare di identità territoriale quando loro stessi hanno svenduto l’identità montanara vengano persone di buona volontà con coraggio, amore per la propria terra e vero orgoglio montanaro. Chiudo con un invito: lasciamo fuori per una volta gli interessi di questa politica e confrontiamoci seriamente sui temi e sulle opportunità di questo progetto perché col futuro che si prospetta si dovrà necessariamente creare un fulcro su cui inserire un ingranaggio che permetta la vita di questa nostra montagna… Per una volta cerchiamo di valorizzare quello che abbiamo e non aspettiamo, come sempre che ci dicano altri quello che dobbiamo fare o peggio ancora nella divina provvidenza… Lo avevo chiesto espressamente la sera del voto sulla fusione e lo ribadisco: vorrei che si cominciasse davvero a cambiare il modo di amministrare, a rivoluzionare tutto coinvolgendo nel vero senso della parola tutta la nostra gente e potremmo farlo cominciando proprio da qui… da Tre Valli.

      (Antonio Manini)

      • Firma - AntonioManini
  13. Sembra di capire: la Regione ha un ruolo determinante anche sull’esito consultivo referendario. Cioè poniamo che il 50+1 voti no! La Regione in base alla legge “speciale” sopra citata impone, se vuole, alle due comunità di fondersi in modo obbligatorio, trascurando di fatto 150 anni di storia. Oppure l’esatto contrario il 50+1 degli aventi diritto vota sì! In questo caso la Regione può astenersi dal decidere di conseguenza il rimando ad un nuovo e ipotetico referendum con esiti incerti. Se ipoteticamente si dovesse paventare la seconda opzione di questo genere che fine fanno i contributi di 2.550.000 euro nei primi 3 anni? Grazie cordiali saluti.

    (Liberopensante)

    • Firma - liberopensante
    • Salve Liberopensante, a dire il vero in base a quello che la Regione ci ha detto e confermato per iscritto si approverà la fusione solo se in entrambi i Comuni prevarranno i sì. in caso contrario la Regione bloccherà il processo di fusione. Non ci saranno “vie di mezzo” o rimandi. Cordiali saluti

      (Michele Lombardi)

      • Firma - lombardimichele
  14. Chiedo scusa se mi ripeto ma le domande da farsi sono sempre le stesse e le risposte bisogna darsele senza farsi condizionare nè da uno nè dall’altro:
    – facendo la fusione può andar peggio di come già va ora con i tagli e i problemi economici che ogni Comune ha?
    – Staremo meglio restando da soli con i nostri problemi, i nostri tagli, i nostri debiti (perchè i debiti li hanno tutti e due i Comuni)?
    – Preferisco scegliere con chi unirci o mi sta bene mandare tutto all’aria e aspettare che decidano dall’alto con chi finirà il mio Comune, che mi piaccia o no?
    – Sono ancora disposto ad ascoltare e credere a tutte le storie che mi raccontano? Pagine e discorsi a volte incomprensibili ma che mirano solo a crearmi dubbi e paure che non esistono?
    – Voglio essere io a decidere per una volta il mio destino senza politici di mezzo?
    – chiudono i carabinieri di Toano, tagliano i servizi, non ci saranno più i nostri medici, via le scuole e chi più ne ha più ne metta! Ma sono disposto a credere a tutte queste storie che servono solo a destabilizzare? E soprattutto sono ancora disposto a credere alle persone che me le raccontano?
    – La storia dei due Comuni rimarrà la storia che è scritta, nessuno vuole togliere identità alle persone e ai Comuni.
    Concordo con Manini nel pensare che dobbiamo lasciare fuori gli interessi di questa politica e per una volta cercare di valorizzare quello che abbiamo e non aspettare, come sempre, che ci dicano altri quello che dobbiamo fare! Tutti insieme facciamogli capire che non ci lasciamo più prendere in giro e che d’ora in poi saremo noi cittadini montanari a decidere con il nostro pensiero. Partiamo davvero da qui!

    (PFM)

    • Firma - pfm
  15. Ringrazio il signor Lombardi della risposta esaustiva. In sintesi la Regione è impegnata formalmente e non concede vie di mezzo. Da tutto ciò emerge un insieme di vantaggi/svantaggi, cioè possibilità di abbattere i costi dell’amministrazione comunale, recuperandole per beni e servizi, possibilità di ingenti contributi finanziari, snellimento burocratico. Di contro la rappresentanza in quanto tale, aspetto identitario cioè basato sul contesto storico. Per quanto riguarda la rappresentanza alcune cose sono state dette. Sull’aspetto storico/identitario poco o nulla; a mio parere trascurare quest’ultimo avrà un peso molto rilevante sull’esito del voto, o probabilmente no. Le forze politiche interessate hanno idee al riguardo? Grazie cordiali saluti.

    (Davide Farina)

    • Firma - liberopensante
  16. Cercherò di rispondere qui ad alcune domande che vengono fatte anche nei commenti dell’articolo correlato a questo:
    – i documenti di identità (passaporti, carte di identità…) non si dovranno rifare, andranno alla normale scadenza;
    – i CAP rimarranno molto probabilmente 2 distinti perchè fanno riferimento alle aree territoriali e non al comune di appartenenza, infatti esistono già molti comuni con più di un CAP;
    – gli immobili non andranno riaccatastati, ma passeranno direttamente dalla proprietà di un comune a quello nuovo che si formerà;
    – per il privato cittadino non ci sarà nessuna spesa;
    – per quanto riguarda le imprese sarà fatto il passaggio tutto in automatico (DURC, Camera di commercio…), l’unica cosa che dovranno cambiare sono i timbri che con una spesa preventivata di circa 50.000,00 euro per tutte le imprese dei due comuni saranno incentivati con partye dei primi 850.000,00 euro di contributi che arriveranno il primo anno;
    – la ragionevolezza della Regione è data dal fatto che prima di avviare il procedimento la vicepresidente ci ha assicurato in modo scritto che il referendum sarà vincolante, infatti se il 6 di ottobre il referendum darà esito negativo si tornerà in Consiglio comunale chiedendo alla Regione di bloccare l’iter (senza questa assicurazione non saremmo mai partiti, quindi vorrei ben vedere che non si mantenesse la parola data);
    – non saranno Consigli di frazione ma municipalità inserite nello statuto del nuovo Comune e quindi riconosciute a tutti gli effetti (a costo 0) che è una cosa ben diversa dai Consigli di frazione;
    – sarebbe improponibile tenere una sola sede, perchè uno da Primaore non può venire a Toano o da Cerredolo andare a Villa; nei Comuni grossi esistono le circoscrizioni, che garantiscono l’accessibilità ai servizi comunali dei cittadini, e dato che il nostro eventuale futuro nuovo Comune sarà molto grosso per estensione, ha tutti i diritti di avere due punti di appoggio che saranno Toano e Villa; i risparmi come già detto ci saranno lo stesso e saranno almeno 111.000,00 euro all’anno;
    – non è solo una questione di contributi, infatti nel nuovo comune si avrà la possibilità sia di sviluppare il turismo che l’industria, peculiarità uniche per un comune di montagna; certo i finanziamenti ci aiuteranno (come ho descritto nel precedente intervento) a fare questo;
    – per quanto riguarda il Parco nazionale lo ritengo una grande opportunità per i nostri territori, ma può e dovrà fare di più per il futuro Comune di Tre Valli perchè saremo più di 8.000 persone a chiederglielo.

    (Marco Gazzotti)

    • Firma - MarcoGazzotti-CapogruppodimaggioranzacomunediToano
  17. Buongiorno, posso essere anche d’accordo con la fusione, a me personalmente, residente in Toano ma con impiego in altro luogo non reca danno, ma i dubbi e le perplessità sono tanti e tante. La prima che mi viene in mente è la motivazione principale “entrano dei contributi”; mi vien da pensare che se da oggi stesso tutti i comuni d’Italia approfittassero di questa generosità ed incominciassero a fondersi fra di loro metterebbero in ginocchio lo Stato. Allora mi pongo la domanda: entrano soldi… e da dove escono? Semplicemente dai risparmi? No, perchè di fronte ad un’entrata ci deve essere per forza da un’altra parte un’uscita. Se avremo un Comune più sobrio, più di prospettiva futura, allora le uscite saranno a carico dei soliti contribuenti residenti. E’ inevitabile che un Comune solo porterà ad unificazione di servizi, ma non solo nella gestione, anche nella localizzazione. Ad esempio: avremo 2 scuole medie? Non penso! Sarà a Toano? Bene. Pensiamo al bambino di Cerrè Sologno che di punto in bianco si vede raddoppiare l’abbonamento del pulmino o della corriera o chicchessia. O viceversa per uno di Massa che deve andare a Villa… Od altri esempi a partire dai servizi sanitari di base che costringeranno la gente a fare più km con maggiori dispendi. I rifacimenti dei documenti d’identità, di eventuali codici fiscali per quelli nati nei 2 comuni, i rifacimenti di segnaletiche o di modifiche di denominazioni stradali dovute a “doppioni” o tante altre piccole cose che mi sfuggono. Sono tutti costi! Su chi graveranno? Può essere che nasca un Comune più forte e sano, può essere che entrino soldi, ma sono gli stessi soldi che escono dalle nostre tasche, alcuni più evidenti altri meno. Ma son soldi che ributtiamo in circolo noi tutti. Ci viene detto che è meglio che ci muoviamo prima perchè “prima o poi ce la faran fare”; siamo sicuri che questa fusione sia sufficiente? O non basterà e comunque prima o poi ce ne faranno fare un’altra dopo? Nelle riunioni si è fatto l’esempio, secondo me improprio, di diventare una realtà come Castelnovo, Scandiano, Correggio, Montecchio, ecc. Questi son Comuni dotati di un servizio basilare come l’ospedale, son tutti Comuni, ma anche come Castellarano o Casalgrande, che hanno il paese capoluogo che è il fulcro di tutto. E le loro frazioni che gli “gravitano” attorno; questo diventa un comune sì esteso, sì popolato, ma molto più frazionato e frastagliato. Dove non c’è il paese perno con i 5-6 mila abitanti e le frazioni a confluire, ma un comune con 4 “piccoli” paesi principali e tante realtà minori che si son sempre appoggiate ad uno o all’altro. Grazie e saluti.

    (Andrea Stefani)

    • Firma - Andrea