Riceviamo e pubblichiamo.
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Il processo di fusione tra i comuni di Toano e Villa Minozzo sta entrando nel vivo e la rispettive amministrazioni stanno svolgendo gli incontri con la cittadinanza in attesa del referendum consultivo che si svolgerà ad ottobre. Ricordiamo che i due consigli comunali hanno già deliberato la loro fusione senza prima svolgere una fase di confronto preventivo con i cittadini e le associazioni; la gestione associata di servizi tra i due comuni coinvolge: la polizia municipale, servizi sociali, ufficio tecnico, anagrafe ma l’esperienza è svolta soltanto da un anno e mezzo.
In un documento del 17 giugno il Pd zona montana a proposito di questo progetto di fusione chiedeva “…di svolgere una ulteriore fase di confronto aperto e capillare, con dati e indicazioni precise su quello che succederà, poiché questo processo, che sarà concluso in tempi brevi, avrà però effetti assai lunghi sulla vita sociale di quei comuni …”.
Sul tema in generale il Partito democratico valuta positivamente i processi di aggregazione tra enti, soprattutto se vanno nella direzione di ridurre la spesa pubblica meno efficiente e meno qualitativa e quindi se riducono la zavorra che impedisce all’Italia di ripartire con un ciclo di crescita economica.
I processi di unione, fusione, aggregazione e soppressione di enti non devono però andare a discapito della rappresentanza democratica territoriale, della identità locale e della universalità dei servizi per i cittadini. Dovrebbero essere realizzati in un progetto complessivo di riforma che definisce i compiti degli enti, l’autonomia e le forme di rappresentanza migliori: questo è il federalismo che vogliamo.
Ciò premesso vi sono alcuni aspetti problematici importanti che stanno emergendo nella discussione sulla fusione tra Toano e Villa Minozzo che possono fare assumere a questa iniziativa una connotazione negativa.
Ciò in particolare è evidente per come sta presentando l’iniziativa la giunta di Villa Minozzo.
Vi è una grande semplificazione e vengono presentate come “dati di verità” questioni che sarebbero tutte da approfondire, per cui, ad esempio, si dice che la situazione economica, demografica e sociale dei comuni non è più sostenibile (calo dei trasferimenti, patto di stabilità, decremento demografico ecc…) e si attribuisce alla fusione una capacità salvifica totale, mentre evidentemente così non può essere.
- Si propone la fusione come fatto che “non cambierà nulla”, sedi, servizi del comune e altri resteranno tal quali, anche qui allora non si comprende come la fusione potrà avere tutte quelle risorse che ora non bastano a ciascun comune singolarmente.
- Addirittura si annuncia che la rappresentanza dei cittadini verrà aumentata! Come è possibile dire ciò quando, evidentemente, la cancellazione di un sindaco, una giunta e un consiglio comunale non può che diminuire la rappresentanza.
- Assenza totale di un progetto e di una visione strategica di questo nuovo grande comune che si vuole creare, che cosa si vuole puntare, sull’agricoltura di qualità? Sul collegamento con le aree industriali della media val Secchia? Che ruolo per il crinale e sul rilancio turistico e ambientale di questa area che rischia di rimanere solo ai margini? Anche la scelta di un nome non identificativo come “Tre Valli” (potrebbe essere scelto per qualsiasi luogo d’Italia) denota la non qualificazione di una qualsiasi idea identitaria tra le due realtà.
- Mancano addirittura dati precisi su come potrà funzionare la macchia amministrativa, lo studio commissionato non dice nulla su come potranno funzionare i servizi sul territorio, quale sarà la struttura degli uffici, che rapporti si avranno con l’unione montana reggiana. E’ perlomeno preoccupante che su questo punto almeno il sindaco e la giunta di Villa affermino che non spetta a loro proporre perché “ci penserà chi verrà dopo”. Una proposta strategica sul futuro del territorio del comune “Tre Valli”, oltre la carta geografica e alcuni dati da prendere “come verità” non si dica assolutamente nulla.
- Si prospetta con estrema precisione l’ammontare complessivo ed annuale degli incentivi di Stato e Regione ma non si dice assolutamente nulla sulla possibile razionalizzazione della spesa che, necessariamente crediamo, la fusione dovrà mettere in campo.
L’assenza di progetto si coniuga ad una sola certezza: è catastrofico dovere “soccombere” all’Unione montana (raccontata come “il ritorno della Comunità montana, la vendetta”) e a Castelnovo ne’ Monti. Fatto che porta, secondo i promotori, a farsi carico di debiti altrui, servizi più costosi e “lontani dalla nostra realtà”. Con la fusione anche questo nuovo mostro dell’Unione montana sarebbe esorcizzato.
Insomma la fusione tra Villa e Toano serve, per almeno una buona parte dei suoi proponenti, per disunire questi due comuni dal resto del contesto montano e per mostrare i muscoli a Castelnovo ne' Monti che dovrebbe venire a più miti consigli con il Comune di Tre Valli per i diversi servizi che i comuni montani svolgono insieme.
Anche in questo caso nessun progetto in positivo ma solo una malinterpretata difesa e chiusura verso ciò che è inevitabile per una legge nazionale e regionale: i servizi dovranno essere gestiti all’interno degli ambiti, in ogni ambito c’è una sola unione di comuni e nell’Appennino reggiano coincide con i 10 comuni del distretto socio-sanitario compresi Toano e Villa.
E’ ovvio che le ragioni di risparmio, maggiori risorse e di peso politico del territorio, citate nel sinteticissimo volantino “Fusione sì? Fusione no?” sarebbero molto maggiori nel contesto di 10 comuni montani e su un totale di 40mila abitanti. Ma così non è nella lettura che questi due comuni danno, per cui la Regione è brava perché da i contributi alla futura unione ma la si contesta per il fatto di non aver concesso l’Ambito a Toano e Villa.
Ciò che emerge con chiarezza, almeno sentendo il sindaco e la giunta di Villa Minozzo, è un forte sentimento di isolamento e difesa rispetto al resto del contesto montano e al contesto provinciale.
Contesto che diventa anche politico visto che la giunta di Fiocchi dichiara che la fusione con Toano era obbligata dal fatto che, altrimenti, il Pd avrebbe imposto a Villa l’Unione con i comuni del crinale. Cosa assolutamente falsa visto che il Pd ha solo e sempre voluto l’Unione tra tutti i 13 comuni montani, che ha avuto seguito nella decisione della Regione pur riducendo i comuni a 10.
Nella visione che i due comuni stanno descrivendo si percepisce una idea che, a mio parere, riporta Villa Minozzo agli anni '70, quando il comune, da sempre amministrato dalla Dc e dalla destra, si era di fatto isolato dal contesto montano e dal resto della Provincia di Reggio e per questo aveva accumulato un ritardo di alcuni decenni sui molti aspetti che avevano caratterizzato le amministrazioni del centrosinistra poi diventati patrimoni quasi universali: i servizi sociali agli anziani, la gestione dei rifiuti, il servizio idrico per tutti, le strade asfaltate in tutte le frazioni, i servizi sanitari vicini ai cittadini.
Con le amministrazioni di sinistra Villa recuperò dallo stato di arretratezza e diventò protagonista della rete tra amministrazioni montane, che hanno portato l’Appennino reggiano ad essere una delle montagne più sviluppate in una delle regioni più avanzate d’Italia.
La cultura della divisione, che dice di fare a meno dei vicini e soprattutto del comune capocomprensorio, che dimentica quanto le istituzioni e i comuni vicini hanno fatto anche per Toano e Villa, può solo portare arretratezza e declino per i territori come i nostri, che hanno più che mai bisogno di essere parte di una rete di relazioni.
Potremmo anche essere autonomi per l’acqua potabile (se non consideriamo i grandi investimenti fatti da Agac a Iren dalle reti alla depurazione) ma non lo saremo per tutto il resto e non potremmo mai esserlo a meno che non torniamo ad una economia di autosussistenza.
Fatte queste considerazioni, poiché i cittadini di Toano e di Villa Minozzo non hanno potuto esprimersi preventivamente, è estremamente importante che venga rispettato ciò che è stato dichiarato e scritto:
1) si farà la fusione se il referendum avrà esito positivo;
2) si considererà positivo il risultato del referendum se andrà a votare il 50% degli aventi diritto e in entrambi i comuni la maggioranza si esprimerà per il sì.
(Valerio Fioravanti, coordinatore Pd zona montana)
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- “A quale titolo?” (19 luglio 2013)
La critica sul nome “Tre Valli” non ha nè capo nè coda, comunque mi sembra di ricordare che la Regione agevola le fusioni di Comuni e mette a disposizione circa 1 milione di euro per 10 anni. Direi che questo è già un input per fondersi, considerato il risparmio che ne deriverà dalla razionalizzazione dei servizi.
Per quanto riguarda il PD non capisco tanto perchè dia il proprio assenso alla fusione dei Comuni del crinale (Busana, Ramieto Collagna, Ligonchio) e non al costituendo comune di TreValli, considerando il fatto che l’iter è già in fase avanzata. Se poi andiamo a toccare il discorso IREN, ENIA ed AGAC non mi sembra che tutti gli amministratori della provincia (soprattutto PD) presenti nel consiglio di amministrazione siano molto contenti dei risultati che si stanno raggiungendo, basta vedere il valore delle azioni in borsa (questo non è un dato soggettivo), considerato anche il fatto che c’è stato un referendum che diceva “acqua bene comune”, quindi un plauso a Toano che non ne ha mai voluto sapere di AGAC e tutte le sue sorelle.
(Mauro)
Gentilissimo Mauro, l’Unione dei Comuni dell’Alto Appennino Reggiano esiste dal 1999 (14 anni), basterebbe questa come risposta. Le do anche delle motivazioni e notizie ben precise: abbiamo associato praticamente tutti i servizi, uffici tecnici, tributi, polizia municipale, commissione edilizia, sociale, turismo ecc.ecc… Ecco la risposta, lasci stare il PD, i 4 comune del Crinale sono un ottimo esempio!
(Luca Cagnoli – assessore Comune di Ligonchio)
Calma signor Assessore, la mia non era una critica, sono convinto anch’io che l’esperienza dell’unione ha come traguardo la fusione, ma allo stesso modo non vedo una gran difficoltà nella fusione di 2 Comuni molti simili come Toano e Villa. Detto ciò, forse il PD zona montana (se esiste ancora un partito “forte” in montagna) deve farsi delle domande se alcuni dei suoi esponenti vanno contro la dirigenza (vedi Lombardi, credo ancora tesserato PD).
(Mauro)
Sono calmissimo, io non rispondo per Villa e Toano, loro hanno fatto la loro scelta giusta o sbagliata non mi permetto di entrare nella loro discussione, saranno i cittadini democraticamente ad esprimersi. La mia era una risposta ad una sua fantasia che da una parte c’è assenso e dall’altra diniego! Si ricordi, gli amministratori lavorano per i cittadini, non per qualcuno d’altro. Sì, Lombardi presumo sia iscritto al PD, come lo sono io!
(Luca Cagnoli)
Io credo che a questo punto i cittadini di Toano e Villa Minozzo debbano farsi solo qualche domanda e dal risultato decidere come votare:
1) facendo la fusione può andar peggio di come già va ora con i tagli e i problemi economici che ogni Comune ha?
2) staremo meglio restando da soli con i nostri problemi, i nostri tagli, i nostri debiti (perchè i debiti li hanno tutti e due i comuni)?
3) preferisco scegliere con chi unirci o mi sta bene mandare tutto all’aria e aspettare che decidano dall’alto con chi finirà il mio Comune, che mi piaccia o no?
4) sono ancora disposto ad ascoltare e credere a tutte le storie che mi raccontano? Pagine e discorsi a volte incomprensibili ma che mirano solo a crearmi dubbi e paure che non esistono?
5) voglio essere io a decidere per una volta il mio destino senza politici di mezzo?
6) mi interessa così tanto il nome “Tre Valli” o sono una persona che guarda avanti? Tanto io manterrò la mia identità e nessuno me la toglie!
7) chiudono i carabinieri di Toano, tagliano i servizi, non ci saranno più i nostri medici, via le scuole e chi più ne ha più ne metta! Ma sono disposto a credere a tutte queste storie che servono solo a destabilizzare? E soprattutto sono ancora disposto a credere alle persone che me le raccontano?
8) andrò a votare? Io queste domande me le sono fatte e a votare ci andrò sicuramente perchè oltre che un diritto è anche un dovere farlo! Voterò sì perchè con le risposte che mi sono dato peggio di così non può andare quindi perchè non azzardare una carta che può essere la vincente?
Nella vita bisogna guardare avanti, eliminare tutto ciò che è inutile e non serve portandosi nel lungo viaggio un piccolo bagaglio contenente solo l’indispensabile per vivere dignitosamente, crescere e costruire per i nostri figli e nipoti. “Tutto il resto è noia”, come diceva un grande cantautore!
(PFM)
Sono stato collega in Giunta a Villa Minozzo con l’arch. Fioravanti, seppure su posizioni diverse riguardanti certi argomenti per lo sviluppo turistico della nostra comunità, condivido in toto la sua relazione che chiaramente sarà uguale alla posizione del Pd di Villa Minozzo, io sarò più chiaro: non voglio la fusione, vogliono rappresentanza democratica di cittadini del nostro Comune che vanta 388 anni di propria storia e identità culturale. Credo che a Toano desiderino la stessa cosa.
(Alberto Corsi)
Buongiorno signor Fioravanti, mi scusi ma lei sta parlando a titolo personale o come coordinatore del PD zona montana? Date le sue considerazioni, che portano ad uno schieramento ben preciso riguardo alla questione, è molto importante sapere a nome di chi sta parlando. Una volta che avrà chiarito questa questione le potremo rispondere di conseguenza. Saluti.
(Marco Gazzotti, capogruppo di maggioranza Comune di Toano)
Pemessa: non sono un politico. Ma mi pare di capire in sostanza che in linea di massima le fusioni da una parte sono doverose, dall’altra dipende da chi le propone e poi le mette in atto. La logica del problema fusione gravita nella poca divulgazione e nel sensibilizzare gli aventi diritto. In più da come si evince nelle suddette dichiarazioni, il perno della “rappresentanza”. Varrebbe la pena spiegare in modo concreto dove la rappresentanza non va di pari passo con la fusione. Pongo questo quesito per poter farmi un’idea in merito. Grazie cordiali saluti.
(libero pensante)
Non sono un tecnico ma mi pare di ricordare vagamente l’ultima legge in fatto di rappresentanza degli enti locali fatta l’anno scorso dal governo Monti, mi pare che un Comune delle dimensioni del futuro “Tre Valli” eleggerà 10 consiglieri e potrà nominare un massimo di 4 assessori, mentre i due Comuni separati avrebbero un totale di 14 consiglieri e 6 assessori, quindi di fatto sei potenziali rappresentanti dei territori in meno. Questo per un Comune vasto come Villa e le sue 18 frazioni può essere un problema non da poco. Anche il fatto della “poca divulgazione e nel sensibilizzare gli aventi diritto” non mi pare una cosa trascurabile. Detto questo al di là dell’iter portato avanti in modo frettoloso quello che conta è ciò che decideranno i cittadini attraverso il referendum lasciando da parte le solite contrapposizioni(risultato da rispettare qualunque esso sia come promesso pubblicamente dai due sindaci che mi auguro non abbiano la memoria corta).
(PR)
Credo che il commento del signor Fioravanti e le domande che pone siano legittime ma soprattutto chiare. Più lo rileggo e più i dubbi che lui pone su tante cose lasciate così campate in aria meritino una risposta più approfondita che un semplice “parli per te o per il PD?”. Al di là che lo stesso si rivolga al Comune di Villa e non di Toano, ma questo è un dettaglio. Sul nome Tre Valli se ne può discutere per decenni, già esiste una competizione ciclistica internazionale denominata “Tre Valli Varesine”, vabbè. Detto questo è emerso dalle riunioni sia in Villa che Toano che l’unica motivazione valida è “che entrano contributi” nient’altro. Ma nessuno che faccia cenno alle spese delle fusione che incomberanno sui cittadini: rifacimento dei documenti d’identità, attribuzione di un nuovo codice fiscale o no? O quelli nati a Villa avranno L969 e quelli di Toano avranno L184? Il Comune nuovo che codice avrà? I beni comunali, immobili e non, dovranno necessariamente essere “ricatastati”? E le spese catastali, notarili? E tante altre spese. Gli abitanti chiedono risposte anche a questo. Grazie e cordiali saluti
(Andrea)
Lo studio di fattibilità parla, con un calcolo ottimistico, di 127.000 euro di spese varie per la fusione, ma è quanto costerà al Comune; nessun accenno invece ad ulteriori costi sulle spalle dei cittadini, ma questo non vuol dire che non ci siano…
(BE)
Il tablet gioca brutti scherzi: intendevo dire “voglio” e non “vogliono”. Il problema serio è che oltre le famose entrate, la mancanza di attiva democrazia, la vastità del territorio ed i disservizi, una buona unione poteva anche convenire, ma una fusione da molti viene vista come un soggiogarsi ad un altro Comune, che magari ha dei debiti (discorsi fra la gente), ad ulteriori spese come diceva Andrea. Onestamente credo che a perderci sia Toano e non Villa per un tessuto demografico ed economico ben più, importante purtroppo. Siamo in estate e viviamo in un comune morto, grazie alla giunta Fiocchi, abbiamo bisogno di risollevarci e crearci una identità propria ed importante, collaborando con Toano ma non certo unendoci. Da Civago a Cerredolo, da Primaore a Cerrè Marabino, vi sembra possibile? Il nostro Crinale, vedi Febbio ad esempio scomparirebbe, si accentrerebbe tutto in certe zone e uno dei due ex Comuni, il più debole, scomparirebbe. Era un processo che doveva durare almeno un’altra legislatura, questa frettolosità sconcerta certamente gli abitanti. Saluti
(Alberto Corsi)
Ma, oltre a scrivere tanto su Redacon leggete anche gli annuci di dove vengono fatte le riunioni (sempre messe su Redacon)? Soprattutto ci andate? Cosa ancora più importante: perchè non fate le domande direttamente alle Giunte che stanno cercando di darvi una possibilità e non una imposizione?! Mi sa tanto che chi scriva qui abbia voglia di filosofeggiare invece che di capire veramente come stanno le cose, altrimenti le vostre domande le avreste fatte a chi di competenza e dal vivo senza tirar fuori le solite polemiche (siam peggio che al bar, povera montagna)!
(Fra)