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Prato Spilla, 13 luglio 2002

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Era il 13 luglio del 2002 quando un aereo Piper si schiantò a Prato Spilla a 150 metri dalla cima del monte Sillara. Nell’incidente perse la vita Marco Oliva, operaio di 28 anni. A distanza di undici anni, il Tribunale ha condannato in solido il pilota Mario Pizzarelli di Carpineti – 67 anni – e l’Aeroclub di Reggio Emilia a pagare 591mila euro di risarcimento all’altro passeggero, la fidanzata di Oliva, Giorgia Ferrari di Modena, che all’epoca aveva 24 anni, salva perché sbalzata fuori dal velivolo appena prima dell’impatto. Pilota e Aeroclub di Reggio dovranno sostenere anche le spese processuali, altri 15mila euro. Ma Pizzarelli afferma di non avere un euro e che non risarcirà mai la sua passeggera. Era stata proprio Giorgia Ferrari a pagare il volo nel 2002, come regalo per il suo fidanzato. Avrebbero dovuto atterrare alle Cinque Terre, ma il viaggio si interruppe a metà, sull’Appennino parmense. Il pilota ha sempre detto per colpa di un’imprevedibile corrente discendente. Ferrari sostiene a causa di pessime condizioni meteo, che avrebbero dovuto impedire il decollo.

Sul caso all’epoca la magistratura aprì due inchieste, in seguito alle quali nel 2008 Pizzarelli fu condannato a 2 anni e 6 mesi di reclusione per disastro aereo e omicidio colposo. La pena venne subito condonata, ma non la responsabilità civile. Il Tribunale stabilì che il pilota doveva versare 40mila euro ai genitori del ragazzo morto e altri 20mila al fratello. Nelle scorse settimane, anche Giorgia Ferrari si è vista riconoscere il risarcimento, assai più cospicuo, di 600mila euro.

“Il risarcimento di 600mila euro è una pazzia – ha dichiarato il pilota al Resto del Carlino, edizione di Reggio Emilia –. Sono un nullatenente e la signorina Ferrari lo sa bene. Cosa vuole da me? Le scuse? Dopo che ha chiesto i danni è lei a dovermi chiedere scusa. Credete che io non soffra? Ho subìto più danni di lei: la perdita di un occhio, la frattura di tre vertebre che non mi permettono di camminare bene, una all’anca, al bacino e alla clavicola. Pure lei non ha mai chiesto come stavo”. Anche l’Aeroclub di Reggio contesta la sentenza, che vuole appellare, considerandosi parte lesa per il velivolo perso a Prato Spilla.

(Francesco Compari)

 

1 COMMENT

  1. Insomma! Uno che vuole andare a fare un giro in aereo per divertimento cosa pretende? Le disgrazie purtroppo ci sono dietro l’angolo e su un aereo con un tragitto del genere sono probabili. Immenso dispiacere per un caduto, ma la fatalità insita nella tipologia di divertimento in esame è purtroppo qualcosa di casuale. Peggio, secondo me, è quando dei piloti cadono per spegnere incendi o per azioni di soccorso, magari ad altri che erano andati a divertirsi: in tal caso una sentenza così dovrebbe infliggere un pagamento di danni a chi andando a divertirsi in un certo modo ha procurato allarmi e interventi? Insomma, credo che fare giustizia su queste cose sia ben difficile. Diciamo che ognuno dovrebbe uniformarsi a criteri di massima sicurezza in ogni caso.

    (Dantes)

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