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Interrogazione sul terremoto

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La “forte scossa di terremoto” che il 21 giugno 2013 ha colpito le zone della Garfagnana e della Lunigiana, in territorio toscano, e che è stata “distintamente” avvertita in Emilia-Romagna, in particolare nell’area dell’Appennino reggiano, dove sono stati registrati danni in diversi comuni, è stata al centro di un’interrogazione a risposta immediata della consigliera Rita Moriconi (Pd), che ha chiesto chiarimenti sulla situazione post sisma. Ricordando che si sono verificati danni anche nei territori di Parma e Modena, la Moriconi ha evidenziato che è necessario informare al più presto la popolazione colpita sui provvedimenti che intende assumere la Regione per superare lo stato di emergenza e sostenere gli sfollati e le attività danneggiate.

Gazzolo: immediatamente attivato sistema protezione civile

Entro un’ora dalla prima scossa di magnitudo 5,2 della scala Richter era al lavoro il centro operativo regionale con le funzioni di assistenza alla popolazione e tecnico-scientifica, così come si erano avviati i contatti con prefetture e province di Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna, con il 118 e i Vigili del fuoco per la richiesta di comunicazione degli interventi effettuati nelle zone più prossime all’epicentro. Lo ha segnalato l’assessore alla sicurezza territoriale e protezione civile, Paola Gazzolo, ricordando che, dopo sei ore, si era costituita l’unità di crisi del volontariato di protezione civile presso l’Agenzia regionale ed era stata richiesta al Dipartimento nazionale di protezione civile la disponibilità di un’unità medica mobile, oltre a un modulo di assistenza alla popolazione per 250 persone, con la possibilità di produrre e distribuire 500 pasti a turno. Già il giorno successivo, sabato 22 giugno, erano partite le verifiche di agibilità degli immobili con tre squadre di tecnici per lo svolgimento dei sopralluoghi nei comuni di Collagna, Busana, Ramiseto, Ligonchio, Castelnovo ne’ Monti, oltrechè di Palagano, Frassinoro e Pievepelago, nel modenese. Le attività sono proseguite nella giornata di martedì 25 giugno con due squadre nei comuni di Castelnovo ne’ Monti e Villa Minozzo. "A oggi - ha spiegato la Gazzolo - sono stati verificati trentasette edifici, tra cui diciassette chiese (cinque agibili, due inagibili e dieci temporaneamente o parzialmente inagibili), otto edifici privati (uno agibile, uno inagibile e i restanti parzialmente/temporaneamente inagibili), quattro scuole (tre agibili e una temporaneamente inagibile) e tre municipi (di cui uno temporaneamente inagibile e i restanti agibili). Si tratta di dati suscettibili di aggiornamenti, dal momento che i sopralluoghi sono tuttora in corso". Vi sono poi ventotto persone evacuate: "in comune di Castelnovo ne’ Monti - ha spiegato l’assessore - dodici nuclei famigliari, per un totale di 18 persone, sono stati trasferiti presso abitazioni alternative in seguito alla dichiarazione di inagibilità di un condominio; lo stesso per i 10 ospiti di una struttura protetta per anziani (una casa della carità, ndr) non autosufficienti in comune di Busana".

Il presidente Vasco Errani, inoltre, ha segnalato, in una lettera inviata il primo luglio al capo del dipartimento nazionale di protezione civile, le conseguenze dell’evento sismico anche nel territorio dell’Emilia-Romagna, auspicando un sostegno finanziario statale nell’ambito degli interventi che verranno disposti in seguito alla dichiarazione dello stato di emergenza del 26 giugno scorso, deliberata dal Consiglio dei ministri per garantire l’assistenza alla popolazione toscana sfollata e fortemente impaurita.

La Gazzolo ha poi segnalato la propria “completa disponibilità a relazionare più dettagliatamente all’Assemblea o in commissione”. L'interpellante Moriconi si è dichiarata soddisfatta dalla risposta e dalla disponibilità data dall’assessore a illustrare più ampiamente la situazione in commissione.