Si sono tenute a Costaborga di Vetto, in data 16 e 22 giugno, le annuali commemorazioni di Ostilio Ferrari, maresciallo maggiore della Forestale, nato a Vetto d'Enza nel 1884, il cui corpo è stato ritrovato in data 15 settembre 1944, barbaramente assassinato nella notte tra il 21 e 22 giugno da sedicenti partigiani che lo prelevarono nella sua abitazione, dove viveva con la moglie e 4 figli (un quinto figlio era deceduto all'età di 24 anni nel 1934, studente in medicina), e del dott. Pietro Azzolini, medico condotto del Comune di Vetto, che allo stesso modo fu barbaramente assassinato nella stessa notte a Volpara di Costaborga. Crimini che dopo 69 anni attendono ancora chiarezza e giustizia.
E mentre i loro nomi, martiri di sangue, appaiono chiari sulle targhe apposte alle croci erette a loro perenne ricordo, rimangono nell'ombra quelli di chi ha compiuto tali efferati delitti.
Per volontà della famiglia Azzolini la croce eretta in ricordo di Pietro ha accolto quest'anno ai suoi piedi anche una targa commemorativa in onore di Luigi Azzolini (1896-1944, padre di cinque figli, pure barbaramente assassinato e ritrovato in località Costaborga), di Bernardo Genitoni (1900-1945, residente a Vetto), soppresso a colpi di arma da fuoco, di Franco Rinaldi (1925-1945, di anni venti), prelevato e barbaramente assassinato, ritrovato in un bosco vicino a Vedriano nel comune di Ciano d'Enza, di Roberto Rinaldi (1905-1945, sposato a Cola e con quattro figli, cantoniere), il cui corpo non è stato più ritrovato.
Con uno spirito di conoscenza della verità, che sola rende liberi, con sentimenti di umana pietà e di perdono che nulla tolgono alla gravità dei fatti accaduti, i familiari delle vittime hanno fatto celebrare una S. Messa nella quale sono stati ricordati nella preghiera i caduti di tutte le guerre, le perdite procurate dall'odio fratricida e si sono elevate preghiere di pace universale. Dopo le commemorazioni sono state lette alcune poesie, diffusi alcuni opuscoli di approfondimento dei profili delle persone coinvolte ed è seguita la benedizione delle croci alla presenza di numerosi cittadini che hanno dimostrato sensibilità alla conoscenza di questi fatti tragicamente accaduti.
(Maria Alberta Ferrari)