Questa mattina è stato inaugurato il nuovo Centro Zona Enìa in via Casoletta 1/b a Felina.
Alla cerimonia erano presenti il presidente di Enìa Andrea Allodi, l’amministratore delegato Uris Cantarelli, Gian Luca Marconi, sindaco di Castelnovo ne’ Monti, e Lanfranco Fradici, presidente del consiglio provinciale; mentre il parroco Don Pietro Romagnani ha impartito la consueta benedizione alla struttura.
Dopo il tradizionale taglio del nastro è seguito un momento musicale curato dalla Banda di Felina.
La cerimonia è stata l’occasione per fare il punto su oltre trenta anni di presenza dei servizi energetici e ambientali sul territorio montano, alla quale è dedicata una mostra fotografica all’interno della nuova struttura.
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Il nuovo Centro Zona Enìa di Felina
Il nuovo Centro Zona Enìa è al servizio di un territorio di circa 1000 kmq che coincide sostanzialmente con quello della Comunità Montana.
In questa unica sede si concentrano oggi tutti i servizi di Enìa che nell’ultimo periodo erano stati suddivisi fra la sede “storica” di Castelnovo ne' Monti e la sede di Croce. In precedenza, dal 1980 alla fine degli anni ’90, è stata attiva la sede di Carpineti.
Il personale Enìa attualmente presente a Felina è pari a 63 unità, affiancato da un’altra decina di persone di ditte esterne che collaborano stabilmente nei servizi.
Enìa è sicuramente fra le presenze industriali più significative del territorio montano.
Il progetto del nuovo Centro Zona di Felina nasce da una sfida non facile, quella di inserire fabbricati con funzioni terziarie ed industriali all’interno di un contesto urbano residenziale.
Partendo dall’analisi del contesto urbano e dalla morfologia del luogo si è cercato di coniugare le necessità aziendali e l’ambiente circostante attraverso una risposta non convenzionale, nel tentativo di elaborare un modello di intervento “alternativo” che possa risultare valido per analoghi interventi nel territorio montano della nostra provincia.
Quattro gli elementi salienti del progetto:
· il lungo muro ellittico, costruito a secco che fa da scarpa e limite tra Casolette, sovrastante l’area di intervento, e gli spazi destinati al Centro Zona
· il lungo fabbricato seminterrato destinato a magazzino, officine e autorimesse, a sua volta ellittico, ma con una curvatura opposta a quella del muro a secco del quale continua il disegno;
· il fabbricato destinato ad uso uffici e spogliatoi;
· il progetto del verde, che ricerca, oltre alla assima valorizzazione dell’area nel suo insieme, di conservare e valorizzare tutti gli elementi caratteristici già presenti nell’area, quali il lembo boscato sito a monte delle autorimesse e il grande prato centrale e il torrente che scorre in fregio all’area.
Il muro a secco ed il fabbricato seminterrato risultano pensati con l’intento di mantenere una relazione evidente e forte con i movimenti del terreno circostante e, più in generale, con il luogo stesso. Realizzati su di unica linea generatrice, che segue e mantiene una curva di livello preesistente, i due manufatti creano un unico segno forte in grado di connettere, ordinare e mettere in relazione fra loro le diverse parti del progetto e l’intero intervento con l’ambiente circostante.
Il fabbricato uffici è stato pensato con l’intento di creare un elemento di chiusura e di connessione tra il quartiere residenziale, il Centro Zona e l’abitato di Felina.
Il volume del fabbricato, al fine di risultare proporzionato ed in scala con l’architettura esistente, è stato alleggerito, abbassandone il fronte strada e spezzandone il volume in due distinti corpi di fabbrica posti tra loro ad angolo retto e collegati da un passaggio vetrato.
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Dati Centro Zona
· Magazzino/officine/ manutenzione mezzi: mq 1301,44
· Autorimessa fabbricato A: mq 831,04
· Autorimessa fabbricato B: mq 268,40
· Superficie territoriale totale, ( superficie fondiaria ): mq 25224
· Parcheggi scoperti ad uso Enia: mq 764,12
· Parcheggi scoperti privati ad uso pubblico: mq 692,63
· Superficie totale parcheggi di urbanizzazione primaria compreso strada d’accesso mq 1.432
Enìa e la Montagna reggiana
Enìa, la nuova ecoutility reggiana nata dall’unione tra TESA Piacenza, AMPS Parma e AGAC Reggio Emilia, raccoglie il testimone di una storia lunga oltre trenta anni che ha portato nelle case dei reggiani i servizi necessari per supportare uno sviluppo in sintonia con l’ambiente e la tutela delle risorse naturali.
Una politica di continua estensione dei servizi, anche nelle zone più difficili, che gli Enti Locali reggiani hanno affidato alla propria azienda per rendere concreta la coesione sociale tra territori e per ridurne le differenze.
Un simbolo di questa politica è lo sviluppo della rete del metano in montagna. Iniziato nell’autunno del 1970 con la concessione AMG (la società da cui nacque AGAC) della gestione gas gpl e proseguito con il Metanodotto di Secondo grado della Montagna Reggiana (1983), che rimane ancora oggi una eccezione nella storia delle aziende pubbliche italiane, una scelta che permise ad AGAC di essere riconosciuta come una delle più efficienti aziende di distribuzione gas del nostro Paese e che pose la provincia di Reggio Emilia tra quelle più metanizzate d’Italia.
Dopo il metano fu la volta del gpl nei territori dove l’estensione della rete era più problematico ed è una storia che non è ancora finita, come dimostrano gli ultimi estendimenti nel comune di Busana.
Un altro simbolo è l’Acquedotto della Gabellina: il progetto dell’ acqua per tutti, pensato nel 1953 per superare i confini e i campanili e portare l’acqua in tutte le case.
AGAC subentrò nella gestione e lo affiancò con altri 19 acquedotti e 171 serbatoi per soddisfare le necessità di chi vive in montagna. L’Azienda chiuse il ciclo dell’acqua, dalla captazione alla depurazione. Depurare in montagna è certamente più complesso, ma è una complessità che Enìa ha deciso di affrontare perché è l’unico modo per tutelare integralmente un ecosistema.
Se quella di Reggio Emilia è una delle province più depurate d’Italia, lo è anche grazie a quanto è stato fatto in questi territori. 374 sono i chilometri di rete fognaria a disposizione, 39 gli impianti di depurazione, 3 impianti di fitodepurazione e 116 le fosse imhoff.
Enìa significa, però, anche raccogliere, differenziare, riciclare e valorizzare i rifiuti
In questi anni l’impegno dei cittadini e dei visitatori della montagna nel gestire quotidianamente i propri rifiuti ha incontrato la nostra azienda. Nel raccogliere in modo differenziato, come nel conferire i rifiuti non riciclabili in comodi ed igienici cassonetti (1.991 per la raccolta indifferenziata e 1.135 per la raccolta differenziata). Nel ritrovare in tutti i comuni una stazione ecologica attrezzata, come nell’avere a disposizione nuovi servizi (lo sviluppo di una più capillare raccolta della carta nel territorio dell’Unione dei Comuni dell’Alto Appennino e nel comune di Castelnovo ne’ Monti o il servizio di raccolta ingombranti gratuito e a domicilio). Nella bonifica delle discariche abusive e nei controlli successivi, come abbiamo fatto con il Comune di Castelnovo ne’ Monti, riuscendo a ridurre drasticamente gli abbandoni incontrollati.
In molti casi i servizi Enìa sono gestiti dalla Cooperazione Sociale permettendo l’integrazione di persone svantaggiate.
Il cervello e il cuore dei nostri servizi è il Centro Zona. Sono cinque nella provincia di Reggio Emilia ed hanno avuto il merito di rendere ieri AGAC ed oggi Enìa una presenza costante e vicina.
Servizi gestiti dal Centro Zona Enìa di Felina
SERVIZIO ACQUA
Utenze 20.652
Abitanti serviti 31.751
Km rete distr. 892.8
Acquedotti 20
Serbatoi 171
SERVIZIO GAS
Utenze a metano 11.031
Utenze a GPL 1.110
Totale utenza gas 12.141
Centrali GPL 17
SERVIZIO DEPURAZIONE
Utenze fogn/dep 17.268
Impianti1°Livello 116
Impianti 2°Livello 39