Un esordio tutto al femminile per i Martedì con gusto alla Cantoniera 2013, la rassegna che ogni estate da 12 anni porta nell’arena del Centro Casa Cantoniera Casina autori e protagonisti del nostro tempo, sia locali che nazionali.
La serata di apertura, martedì 25 alle 21, è infatti dedicata a “Ma il mito sono io Storia delle storie di Lucia Sarzi: il teatro, la Resistenza, la famiglia Cervi. ” scritto da Laura Artioli e introdotto da Lidia Menapace e Fiorella Ferrarini, vicepresidente dell’ANPI di Reggio Emilia che ha sostenuto la pubblicazione presso la casa editrice Aliberti.
Laura Artioli, fondatrice e presidente della Cooperativa di Prevenzione Sociale, ha radici montanare, più esattamente a Marmoreto di Busana ed ha all’attivo numerose ricerche storiche, a partire dalla tesi di laurea dedicata al Maggio. “Ma il mito sono io”, il libro presentato a Casina, è contemporaneamente una biografia e un excursus nel lavoro storiografico e nelle sue difficoltà.
“La storia di Lucia Sarzi si snoda e si legge come un romanzo avvincente che ha molti fili conduttori. Il suo essere attrice sul palcoscenico e nella vita, il mondo del teatro popolare e la sua importanza nella diffusione della cultura, la Resistenza, un mondo di donne solidali che formano la loro coscienza su La Madre di Gorkj” scrive Cleonice Pignedoli nella sua recensione su Tuttomontagna. Una storia che si snoda nella prima metà del Novecento incontrando il PCI clandestino, i Cervi, l’emancipazione femminile e le reazioni suscitate, non sempre di entusiasmo...
Una storia che, alla Cantoniera, Lidia Menapace, docente, partigiana, cattolica, tra le fondatrici de Il manifesto, traghetta nel nostro tempo.
“Mi piace pensare che Lidia Menapace, per breve tempo senatrice, membro della commissione di inchiesta sull’uranio impoverito, a Casina aiuterà la lettura di questo presente così impegnativo ma anche ripeterà ripeterà il suo grido: Fuori la guerra dalla storia” auspica l’assessore alla cultura Giovanna Caroli che cura i Martedì con gusto alla Cantoniera.
Un incontro da non perdere perché, come dice Lidia Menapace. «Molto mi ha giovato la lettura dei testi che le donne vengono scrivendo e pubblicando, ma più ancora – sto per dire – il poterle incontrare, il parlarsi di persona, vedere volti e gesti, inflessioni di voce e timbro di sorriso, sentire quanta parte della ricerca è andata persa per circostanze varie, quali orizzonti apre, quali motivazioni ha avuto»
Come è ormai tradizione la serata si chiude con la degustazione dei prodotti casinesi, ovvero la pizza di Piera e le bevande di Morena.
In caso di maltempo la serata si svolge negli spazi coperti della stessa cantoniera.
