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Ponte Rosso: “Nessuna risoluzione di problemi, anzi, creazione di nuovi”

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Inizio lavori

Riceviamo e pubblichiamo.

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Fin dalla presentazione del progetto della variante del Ponte Rosso ho manifestato le mie perplessità sull’opera proposta perché ritengo, come allora, che la scelta operata non solo non risolva alcun problema viario ma ne possa creare di nuovi e maggiori.

Pensare alla statale nella zona benessere di Castelnovo ne' Monti, con piscina, albergo, pista di atletica, campo da calcio, scuole (nido, infanzia, elementari) e quartieri, pare proprio un paradosso, nonostante le assicurazioni di barriere acustiche, asfalti “fonoassorbenti”, piantumazioni, ecc.

Nel lontano maggio 2010, oltre al problema acustico (ma qui la soluzione si trova riparametrando il livello acustico), avevo sollevato il problema dell’instabilità del terreno poiché abitando in quella zona qualche avvisaglia era manifesta. Veniva assicurato che le indagini tecniche non avevano riscontrato alcunché (scopriremo poi che quei problemini “inesistenti” faranno enormemente lievitare la spesa, perché alla fine si parla di oltre 9 milioni di €).

Così era stato deciso e così doveva farsi?

La smania di dare una risposta al problema del Ponte Rosso ha negato l’evidenza di un opportuno ripensamento. Siamo davvero sicuri che questa scelta sia la soluzione al problema viario? Il timore è che non solo non lo risolverà ma, con notevole dispendio di risorse, avremo rovinato irreparabilmente un’area progettata e deputata a ben altre finalità.

Lavori

Nei giorni scorsi i giornali riportavano la preoccupazione di sindaci della nostra montagna per i danni subiti dalle recenti frane. Magari la Provincia troverà soldi anche per loro e per le strade di sua competenza, al fine di renderle sicure, evitando incidenti…

Siamo bravi a declamare i valori e i vantaggi del buon vivere, della tutela del territorio (vedi recente giornata della lentezza), delle città slow, ma poi, nei fatti, non c’è riscontro.

Forse che l’essere e l’apparire non hanno ancora trovato un punto d’incontro?

Ieri con lungimiranza è stata progettata e realizzata un’area vocata allo sport, al turismo, alla salute, alla tranquillità…  e dopo tanti investimenti, si scopre oggi che, per togliere un tornante, si  rischia di azzerare tutto quello che di buono si è fatto e orgogliosamente  pubblicizzato.

A meno che gli sbancamenti che possiamo vedere nelle foto, anziché riferirsi al nuovo tracciato della variante alla SS 63 Ponte Rosso siano…. una pista di fitwalking all’interno del nuovo campeggio. Chissà… Siamo un paese a forte vocazione turistica, no?

(Piera Ruffini)

 

25 COMMENTS

  1. Io dico che a criticare sono sempre tutti bravi. Vorrei sentire valide alternative. Lei lascerebbe la strada che c’è? Evidentemente non è costretta a farla tutti i giorni in qualsiasi condizione meteorologica. Alternative. Se no si parla di aria fritta.

    (Annalisa)

    • Firma - Annalisa
  2. Signor Roberto, se la variante avesse tagliato fuori il paese si sarebbe urlato ai quattro venti che così sarebbero morti i negozi.. che la gente non si sarebbe più fermata in paese etc.. A me date proprio l’impressione di non essere mai contenti di niente. Mi ricordo ancora le polemiche feroci di chi era contrario alla rotonda di fronte all’ospedale. Sarei curiosa di sapere oggi cosa ne pensano.

    (Annalisa)

    • Firma - Annalisa
    • Sono concorde. Se si fosse fatta la variante per portare fuori paese parte del traffico, come fatto in tantissimi altri centri, i nostri “cari” commercianti sarebbe insorti per la paura sacrosanta di dover chiudere. Ora non abbiamo più la strada ma i negozi chiudono lo stesso.

      (Alex Benny)

      • Firma - Alex Benny
  3. Allora si può fare così: spostare in toto la piscina, le scuole, l’albergo, il campo sportivo e tutto il quartiere, anzi tutta Castelnovo, in pianura dove c’è il caldo, l’afa, le zanzare, le rotonde, il traffico (quello vero) e così la gente non si lamenta più. E’ proprio vero che il montanaro non costruisce ma demolisce quando si tenta di fare qualcosa di buono; ci si vuole tenere il Ponte rosso così com’è? Chi critica non si limiti a questo e proponga idee e alternative. Certi paesi sono andati avanti e sono cresciuti quando hanno capito che le critiche fini a se stesse non sono costruttive.

    (MC)

    • Firma - MC
  4. I problemi posti dalla signora Piera Ruffini sono reali, così almeno la penso io! A questi problemi non si dovrebbe rispondere con delle banalità ma con argomentazioni motivate. La cosa intollerabile è che chi dovrebbe rispondere, la presidente o l’assessore della Provincia, non rispondono. Loro fanno la conferenza stampa, poi delle diverse opinioni delle persone – che peraltro pongono i problemi in modo educato – non gliene importa nulla! Questi atteggiamenti discutibili sono la causa della poca fiducia che si ha nelle istituzioni, nella politica e soprattutto in chi è chiamato a farla.

    (Maurizio Pancotti)

    • Firma - Maurizio Pancotti
  5. Rimane il fatto che solo in Italia i paesi sono sempre attraversati da viabilità e non superabili lateralmente per il traffico diretto altrove: è una cosa che osservo da decenni. Le ragioni di commercianti sono da comprendere tuttavia, così com’è, Castelnovo continua a rappresentare un tappo alla pervietà generale della viabilità: è come se tutto il resto del territorio collinare e montano dovesse passare rallentando attraverso una dogana. Se anche si facesse un tracciato nuovo libero dai rallentamenti dell’area urbana di Castelnovo poi sarebbe riempito di insediamenti fino a vanificarne lo sforzo. Mi ricordo come naufragò il progetto della galleria alla Croce: passa la voglia di percorrere la ss.63 perché sempre invischiata nel passaggio di Castelnovo. Io spero che, se c’è rimasto un passaggio, non come nell’assurdità di Rivalta a Reggio Emilia, lo si realizzi e lo si tenga sgombro e separato dal centro urbano.

    (Dantes)

    • Firma - dantes
  6. Non è un referendum sui contenti e gli scontenti ma si tratta di spendere al meglio le poche risorse a disposizione e non fare le cose per poter dire poi: “avete visto, noi abbiamo mantenuto le promesse” tutte balle, il tempo perduto non è recuperabile e ciò che si sarebbe potuto fare ora non si può più fare perchè, le ragioni sono evidenti, soldi, spazi non ci sono più. La mia proposta, strana?, forse sarebbe possibile recuperare il vecchio percorso non andando a devastare ciò che di buono, dopo tante lamentele e rimbrotti, è stato fatto. Quindi fare il minor danno possibile ed eliminare le vecchie curve con un tornante più lungo e con curve più larghe diminuendo la pendenza. E’ una cosa seria, non ridete!, potrebbe essere quella di abbattere quel rudere di casa del Ponte Rosso e fare il tornante al contrario di quello attuale allungandosi sul campo detto di “camburana” di proprietà dei signori Agostini e dei signori Zannini. Il “nuovo” tornante così concepito non fu fatto allora come da me su suggerito perchè, quello che ora è un rudere pericoloso era, fino alla fine dell’ultima guerra, un funzionante ed importante caseificio con l’abitazione del casaro e con annesso spaccio per la vdendita di burro, ricotta, tosone e formaggio; ed è lì dunque, dove conferivano il latte tutti i contadini della Croce e di Terrasanta. Si trovò l’attuale soluzione per non danneggiare l’agricoltura di quella ampia e fertile zona. Nel primo Novecento non c’era, come si sa, l’attuale traffico automobilistico, comunque cercarono di salvaguardare ciò che era utile alla comunità. Sarà fatta la variante che viene annunciata? Sono sicuro che la toppa sarà peso del buso, come ì dise a Venesia! ed hanno ragione, dopo avere realizzato un luogo di eccellenza come il centro sportivo e la magica piscina con ristorante, bar e quant’altro utile al benessere di tutti coloro che vogliono passare qualche giornata in “relax” e che tanto successo ha avuto in tutta la provincia ed oltre. E’ semplicemente demenziale fare attraversare o costruire a ridosso di questo luogo “unico” nel raggio di molti chilometri una variante con, ovvio, relativo viadotto? o/e sbancamento a monte? e così vanificare ed annullare tutto ciò che di buono e di positivo è stato realizzato con i miliardi della comunità e con il dubbio, quasi una certezza, che il problema continuerà ad esistere perchè a meno di interventi “marziani” la pendenza avrà sempre proporzioni difficili da superare, con neve e ghiaccio. In pratica per togliere due tornanti, il ponte rosso e si spera qualche disagio, si spendono milioni per crearne sicuramente altri, quindi il problema rimane. Ed è indispensabile riflettere ulteriormente. Presidente Masini, Sindaco Marconi, sono passati circa 70/75 anni dalla prima idea, con relativa picchettazione, del nebuloso progetto di variante del Ponte Rosso, riflettete ancora se è possibile, e non stancatevi di spiegarlo alla comunità. Un anno in più o in meno non cambierà la vita a nessuno, anzi dimostrerà ancora una volta che desiderate spendere in modo oculato le poche sostanze a disposizione. Grazie.

    (Sergio Tagliati)

    • Firma - sergiotagliati
  7. La solita storia… Su, forza allora, pala in mano e la vada a fare lei la strada che risolve i problemi. Sono sicuro che la sua soluzione, che nell’articolo non si è premurato di illustrare, sarà inoppugnabile.

    (Andrea)

    • Firma - Andrea
  8. Conosco il calendario delle elezioni e so anche quanto i “nostri” tutti, nessuno escluso, ci tengano ad essere eletti e spesso i “nuovi” aspiranti sono più spregiudicati, nel promettere, dei “vecchi”. Cerchiamo quindi di non pensare a certe dinamiche ma, come si dice, stiamo sul pezzo e parliamo di cose serie. Il problema Ponte Rosso, in verità, andrebbe visto e scisso in due tempi: il primo, cercare in qualche modo di bypassare ghiaccio e neve perchè sappiamo che nel periodo invernale una, due o tre volte, quando va bene, quel tratto di strada rimane interrotto, perciò quel nodo deve essere sciolto senza precluderci però la possibilità di guardare al secondo tempo che dovrebbe realizzarsi con la eliminazione del vero nodo che è Castelnovo ne’ Monti. Infatti durante l’anno, ad ogni avvenimento piccolo o grande che sia, arrivare al centro del paese o andare oltre per raggiungere altri luoghi a sud, verso il passo del Cerreto, è quasi impossibile se non dopo esserci sobbarcati ore di coda e di grossi disagi. E’ su questo secondo punto che chi ci amministra o chi subentrerà loro, se i cittadini lo vorranno, dovrà darsi questo grande, forse impossibile obiettivo? Il futuro nessun vecchio se lo ricorda. Per concludere vorrei anche scomodare il grande Seneca che affermava una cosa semplice semplice: ” nessun vento è favorevole per chi non ha una meta”, quindi programmare e attendere il vento buono. Grazie.

    (Sergio Tagliati)

    • Firma - sergiotagliati
  9. Sono d’accordo con quanto scrive Sergio Tagliati. Il primo problema, quello di eliminare quei tornanti si poteva risolvere – probabilmente con minor spesa – abbattendo quelle case e tirando dritto (troppo facile, vero?). Quando fu fatto quel tornante erano altri tempi: oggi la tecnica per costruire le strade è parecchio cambiata e le possibilità di trovare una soluzione di questo genere ci sono, senza utilizzare pendenze eccessive. Per quanto invece riguarda il problema vero, quello cioè di fare una variante vera e seria – oso dire – che tagli fuori l’abitato, è sempre troppo tardi. Queste varianti andavano fatte già negli anni ottanta! Forse si darebbe anche un servizio migliore ai paesi del crinale, senza continuare a punirli, rimandando la soluzione alle calende greche, perchè Castelnovo non si può tagliar fuori! E non piangano i commercianti: non sono certo quei quattro caffè che potrebbero perdere! Cosa sarebbe oggi Castellarano, se non avessero fatto la variante che bypassa l’abitato?

    (Caccialupi)

    • Firma - Caccialupi
  10. Signora Annalisa, io ho un negozio e sono il primo a dire che le varianti devono essere esterne al paese, questa è la regola, negozi o no! Ma dove vivete? Ormai la concezione da lei espressa è obsoleta da anni! Sono soldi spesi male per un’opera inutile! Non si scappa! Secondo un mio giudizio personale si creerà solo confusione (forse mai quanta ora!). Sono contrario! E’ un’opinione perciò va solo rispettata! Anzi spero di sbagliare!

    (Roberto)

    • Firma - Roberto
    • Sono assolutamente d’accordo che le opinioni di tutti vadano rispettate, ma è altrettanto vero che qualcunque cosa venga fatta ci sarà sempre qualcuno che sarà contrario o polemico. Anche io farei fare una variante che taglia fuori Castelnovo (anche se immagino la levata di scudi dei commercianti), ma allo stesso tempo mi dico che se non è stata presa in considerazione evidentemente un motivo ci sarà! Che sia di ordine economico o progettuale. Tutto qui! Sicuramente non era mia intenzione farla irritare!

      (Annalisa)

      • Firma - Annalisa
  11. Bah, tutti ingegneri vero? Abbattiamo qua, tiriamo dritto là, un bello scivolo con neve e ghiaccio e via! Cosa ci vuole? Molto umilmente, visto che io non sono ingegnere, mi dico solo che se hanno fatto certe scelte è perchè esistono regole per fare le strade. Anche molto severe. Quindi la scelta che è stata presa è probabilmente la migliore delle poche possibili. La polemica tanto per fare ormai ha stancato.

    (Annalisa)

    • Firma - Annalisa
  12. Oggi ho osservato la tabella che illustra il nuovo tracciato, costo delle opere, ditte esecutrici e tutto il resto riguardante questa nuova opera. Riflessioni personali:
    1) dopo avere parlato di questa variante con diverse persone negli ultimi giorni ho riscontrato che il 90% sostiene che sia una gran boiata questa nuova strada, oltre ad essere uno sperpero enorme di denaro pubblico. Mi chiedo: chi è che decide di spendere 5 milioni e rotti di euro per dare inizio a ciò?
    2) chi è quell’amministratore pubblico o politico che decide, quando la cittadinanza in stragrande maggioranza è contraria? Strana democrazia, questa. Mah…
    3) 5 milioni di euro e passa per togliere 2 tornanti fare 2 o 3 rotonde e costruire una strada parallela a quella esistente in un campo un pochino più in basso…
    4) Non sono ingegnere nè architutto come Calatrava, nemmeno geometra, quindi cercando di capire cosa succede e guardando la tabella illustrativa mi domando: la strada nuova parte dove la strada vecchia inizia a salire e finisce in una rotonda in piano dove rientra nella strada vecchia (hanno da superare lo stesso dislivello) quindi per essere meno ripida dovrebbe essere più lunga, lo sarà mai? Spostare la strada più in basso di 20 metri per toglierla davanti a casa di qualcuno per poi metterla davanti a casa di altri sarà mai utile?
    5) Io non riesco a trovare la logica in questa opera, non riesco a capire il senso di questi 5 milioni e rotti di euro spesi, se qualcuno mi aiuta a capire lo ringrazio molto.

    (GS76, cittadino italiano contribuente di 36 anni, quindi con il pieno diritto di esprimere qualche critica e perplessità nell’operato della pubblica amministrazione)

    • Firma - gs76
  13. Sergio Tagliati ha illustrato alla perfezione il problema e credo sia impossibile non condividere i suoi testi! L’analisi di GS76 è molto logica, non ci avevo pensato ma in effetti ha ragione: tutti quei soldi per partire da un punto, superare lo stesso dislivello per arrivare alla stessa meta è per lo meno da Zelig!

    (Roberto)

    • Firma - Roberto
  14. Sarebbe interessante sapere quanti sono i pendolari che scrivono nei commenti (immagino pochi), perchè da alucni discorsi sembra che interessi più l’estestica del risultato pratico, aggiungo poi che per i genitori pendolari avere le scuole vicine alla statale è un vantaggio, non un svantaggio. Anche a rotonda davanti all’ospedale aveva sollevato un sacco di critiche ma alla fine funziona.

    (Lorenzo Fabbiani)

    • Firma - LorenzoFabbiani
  15. Vedo molto malumore in tutta questa vicenda e mi vien da dire che noi cittadini e comuni mortali nulla possiamo di fronte a questo gioco di decisioni, appalti, ecc…ecc… e no perchè, vedete, chi decide alla fine è stato eletto da noi stessi, siamo stati noi che abbiamo delegato a questi AMMINISTRATORI di formulare certe proposte e attivare determinati meccanismi. Ora, la polemica sterile che si sta facendo può essere solo interpretata come sfogo di ciascuno di noi che scrive parole parole parole senza venirne a capo di niente. La volontà dei nostri amministratori giusta o sbagliata che sia verrà espressa sempre a prescindere dal giudizio di noi cittadini. Che ci sia del controverso in tutto questo progetto può essere anche vero ma in sostanza è sempre un opera che è tardiva rispetto alle esigenze di percorribilità delle nostre strade in quanto è impensabile che nel 2013 un autoarticolato si “pianti” in due tornanti sia d’estate ma soprattutto d’inverno nel tratto del “Ponte Rosso”. Io griderei più che altro allo “scandalo” in merito alle metodologie adottate per l’assegnazione dell’appalto per il quale non mi risulta siano state invitate alla gara le nostre aziende, non dico locali ma della regione, il cui costo sicuramente poteva essere più contenuto e meno a rischio. Griderei allo scandalo perchè, come spesso accade, chi si aggiudica questi tipi di interventi spesso e volentieri dopo il primo stralcio guarda caso “dichiara fallimento” (vedi impianto Enel in via Frascaro, n° 2, imprese chiuse, la prima di Bari, la seconda di Parma con supplemento dei costi notevoli per un’opera che è tutta lì da vedere). Questa metodologia oramai collaudata da decenni da nord a sud porta sicuramente ad un rigonfiamento dei costi e a un rallentamento nella cosiddetta “consegna dei lavori”. Spero tanto, e qui tutti dobbiamo augurarcelo, che le nostre amministrazioni locali e provinciali stiano attente e vigilino a questo, per così dire, inciucio e adottino dei controlli serrati nei confronti di queste imprese affinchè il cosiddetto danaro pubblico non venga sperperato perchè, se così non fosse, tutti quanti grideremmo al ladro!!! al ladro!! e a noi, cittadini senza colpa e senza macchia sempre pronti a giudicare l’un l’altro, rimarrebbe il cosiddetto pugno di mosche in mano.

    (Alfeo Cassinadri)

    • Firma - AlfeoCassinadri
  16. Condivido tutte le criticità su questa opera: il risultato finale, appunto. Si sprecano un’enormità di denari per non risolvere il problema. Il traffico dei mezzi crea disagi vicino alle strutture sportive, relax e scolastiche, cosa di non poco conto per i pendolari, i passanti “occasionali” cioè turismo, più tutte le persone dei comuni limitrofi che per forza di cose si riforniscono di beni di consumo, servizi e altro. Tutto ciò troverà un collasso di viabilità nel punto nodale delle rotonde. Una di queste ha diretto accesso all’ospedale ma soprattutto per il “pronto-soccorso”.

    (libero pensante)

    • Firma - liberopensante
  17. Il problema del percorso attuale è che nel tratto con più pendenza c’è il tornante che obbliga i veicoli a rallentare molto, operazione che quando la strada è innevata o ghiacciata comporta un aumento notevole della probabilità che il veicolo incontri difficoltà a proseguire, piantandosi e intralciando il traffico, come spesso è successo negli anni. Questo problema sarebbe risolto dal nuovo percorso che è molto più lineare, senza punti in pendenza in cui si debba rallentare così tanto. In più è ovviamente vero che il dislivello tra il punto di partenza e di arrivo è lo stesso ma si eviterebbe quel tratto di strada tra l’incrocio per andare a Casale e la rotonda della Pieve che comporta una salita e una discesa, con conseguente dispendio di energia e aumento della possibilità di difficoltà nel periodo invernale. Con questo non voglio dire che il nuovo progetto risolverà tutti i problemi (per quanto riguarda il disturbo alla zona benessere penso che si possa risolvere applicando delle buone barriere anti-rumore), ma sicuramente è un bel passo avanti per la viabilità; ciò che sarebbe auspicabile per un eventuale progetto futuro sarebbe che questi confronti tra i cittadini, che escono puntualmente dopo l’avvio dei lavori, escano durante la fase progettuale dell’opera e che siano favoriti sia dalla pubblica amministrazione (con l’organizzazione di assemblee e presentazioni) sia dai cittadini che sono sempre bravi a parlare ma che raramente poi si applicano per risolvere i problemi (come si è dimostrato con la scarsa partecipazione della cittadinanza all’assemblea organizzata dal Comune); anche perché, come sono convinto che nel settore della pubblica amministrazione ci siano molti che approfittano della propria posizione, così sono convinto che chi voglia operare davvero per la comunità incontra quotidianamente un’infinità di difficoltà e di rallentamenti in quel pantano che è la burocrazia e il sistema pubblico in Italia.

    (Daniele)

    • Firma - Daniele