Don Marco Ferrari dal Brasile scrive, con ammirevole costanza, e noi volentieri, salutandolo, accogliamo e condividiamo i suoi pensieri dalla terra di missione.
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Carissimi amici, sono un po’ in ritardo rispetto al solito primo del mese ma non sempre riesco. Alle volte arrivo a sera stanco e mettermi a scrivere non è sempre il mio hobby preferito. Il mese di maggio è stato denso di eventi molto belli, come la “Romaria” (letteralmente significa pellegrinaggio), un incontro di tutte le comunità in un paesino di campagna. Quest’anno era la venticinquesima. Don Riccardo Camellini, allora parroco, l’aveva iniziata appunto 25 anni fa nello stesso paesino dove é avvenuta quest’anno. L’ho invitato a partecipare insieme ad alcune suore che erano presenti all’inizio di questa esperienza. É stata una bella giornata, un’ ttima presenza (circa quattromila persone), allegre e ben animate. Certo dà molto lavoro ma ne vale la pena.
Nella foto potete vedere un momento della concentrazione sotto al palco nel paesino stesso là dove è avvenuto l’evento. Una bella camminata di questa moltitudine in mezzo alla secca terra di quella zona aiuta molto a entrare nel clima della giornata, fatta di riflessione, animazione, concerto, Messa finale.
Un'altra bella giornata è stata la Processione di “Corpus Cristi”, da queste parti si celebra ancora nel giovedì che segue la domenica della Santissima Trinità (anche in Italia un tempo era così) ed è giorno festivo per tutto il Brasile.
Nella foto potete vedere il tappeto che si prepara nella piazza dove passa la processione. Hanno messo insieme 92 sacchi di segatura più tutto il resto per addobbare questa “corsia” con i temi che riguardano quest’anno pastorale. A dire il vero è una tradizione che non è propria delle nostre parti ma importata da tradizioni di altri stati del Brasile.
Iniziato il mese di giugno, mese delle feste di San Giovanni, le festività più grandi dell’anno, come cultura e tradizioni locali.
Non mancano le novità. Essendo rientrato definitivamente in Italia don Paolo, che era parroco di Pintadas, una parrocchia qua vicino (45 km), chi dovrà darci un “occhio” in attesa del futuro parroco? Beh, avete capito. Almeno fino alla fine dell’anno mi tocca. Al che è chiaro che molto non potrò fare, 90 comunità di Ipirà erano abbastanza, aggiungerne altre 30 è quasi impossibile, per fortuna che c’è un laicato molto responsabile e ben preparato.
Carissimi amici, avanti pure, con pazienza e coraggio, salute e fede, ottimi e indispensabili ingredienti.
Notizia sportiva, per non essere troppo seri e per un attimo di svago: questo mese avremo la nazionale italiana che gioca contro il Brasile qui vicino, a Salvador (circa 230 km). Se arriva in tempo il biglietto d’ingresso comprato mesi fa, sarò a vederla dal vivo. Un momento di relax spero mi sia concesso, poi chi vinca poco importa.
Um abraço a todos.
(Pe. Marco)