Riceviamo e pubblichiamo.
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Domenica prossima, 26 maggio 2013, i soci di Banca Reggiana voteranno il bilancio esercizio 2012 e si pronunceranno sull’opportunità di fusione con la BCC di Cavola e Sassuolo, nominando anche i componenti del Consiglio di amministrazione e del Collegio sindacale per la nuova banca.
Il regolamento assembleare di Banca Reggiana a mio avviso è un po’ limitante, infatti all’art. 13 (Discussione), commi 2 e 3, recita: "2. Ogni socio può intervenire una sola volta su ciascun argomento o gruppi di argomenti posti in discussione… 3. Ogni intervento non può durare, di regola, più di dieci minuti….".
Poiché in soli 10 minuti non si riescono ad esporre che pochi e semplici concetti, con la presente gradirei, tramite il suo giornale, anticipare alcune mie considerazioni e chiamare i soci di Banca Reggiana ubicati nella provincia di Reggio, affinchè nell’assemblea di domenica prossima vi sia un corretto dibattito, una grande affluenza e l’elezione dei futuri amministratori avvenga con il raggiungimento di un quorum elevato.
Il presidente Alai ed il direttore Piccinini in questi anni usando toni trionfalistici si sono vantati spesso per il notevole incremento dei soci e leggendo i giornali sembrava che la banca navigasse tranquilla col vento in poppa perché il numero dei componenti la base sociale cresceva continuamente.
Il sottoscritto, dopo 7 anni di forzata assenza, voluta dal cda della banca e interrotta solo grazie a 3 gradi di giudizio favorevoli, al suo rientro ha potuto rilevare che in Banca Reggiana erano aumentati i soci e il numero degli sportelli ma l’utile di bilancio negli ultimi esercizi si era ridotto inesorabilmente.
Desidero evidenziare l’articolo 19 del regolamento assembleare di Banca reggiana (Presentazione delle candidature): "1. Qualsiasi candidatura, presentata mediante appositi moduli predisposti dalla Banca e trasmessa personalmente o mediante raccomandata con avviso di ricevimento, deve pervenire alla banca entro le ore 12 del 22° giorno antecedente la prima convocazione dell’assemblea chiamata ad eleggere le cariche sociali".
Banca Reggiana, relativamente all’assemblea ordinaria del 26/05, verso metà aprile ha inviato a tutti i soci l’avviso di convocazione, verso la fine di aprile ha spedito l’invito all’inaugurazione della nuova sede tenutasi l’11/05, mentre l’avviso di convocazione di assemblea straordinaria sempre del 26/05, per errore o per calcolo, è stato recapitato ai soci solo l’8 maggio, ben 5 giorni dopo la scadenza del 22° giorno, termine ultimo per la presentazione delle candidature.
Oggettivamente Banca Reggiana ha rispettato i termini formali per la pubblicazione dell’avviso di convocazione sulla Gazzetta Ufficiale, però mi chiedo:
- il sig. Alai e tutti i componenti il cda di Banca Reggiana leggono tutti i giorni la Gazzetta Ufficiale?
- quanti tra i 12.000 soci di Banca Reggiana leggono la Gazzetta ufficiale?
- visto che la banca ha inviato comunque a tutti gli avvisi di convocazione di assemblea straordinaria, perché non li ha spediti tutti assieme in un unico invio a metà aprile?
Di fatto nell’arco di poche settimane, Banca Reggiana, in barba al contenimento dei costi generali, ha inviato ai 12.000 soci ben 3 comunicazioni al posto di una sola, 2 comunicazioni distinte per le assemblee da tenersi nella medesima mattina del 26 maggio e la terza per l’inaugurazione della nuova sede avvenuta l’11 maggio: 36.000 buste con francobolli invece di sole (si fa per dire) 12.000 unità. Nonostante ciò il sottoscritto ed altre 3 persone, che conoscono bene lo Statuto della banca, entro il 22° giorno hanno richiesto di essere candidati e i nostri nomi: Giardo Filippini, Alfredo Spaggiari, Remo Zanichelli, per il consiglio di amministrazione, Angelo Grazzi per il Collegio Sindacale, saranno inseriti a latere della lista di orientamento.
Per quanto riferito alla fusione con la BCC di Cavola, probabilmente si è giunti a questa fase su consiglio di Bankitalia, pertanto risulterà difficile esprimere parere contrario; analizzando il bilancio della BCC di Cavola e Sassuolo si nota un utile di esercizio leggermente maggiore rispetto all’utile di esercizio prodotto da Banca Reggiana e un capitale sociale della BCC di Cavola che è quasi il doppio rispetto a Banca Reggiana, speriamo che i crediti iscritti nei 2 bilanci siano in buona parte esigibili.
Evidenzio che in assemblea esprimerò voto contrario sull’art. 52 dello Statuto “Disposizioni transitorie”, in quanto pur ritenendo corretto l’aver fissato il numero dei consiglieri provenienti dalle precedenti realtà, non ritengo sia in linea con le disposizioni del Codice civile l’obbligo di nominare consiglieri suddivisi per territorio, in quanto tutti i soci, di un’unica banca, hanno identici diritti e doveri.
Mi preme evidenziare ai soci che la decisione di realizzare una nuova sede a Pieve di Guastalla, venne presa dal cda dopo la mia esclusione da amministratore. Il costo dell’opera (arredi compresi), secondo le voci di piazza, ammonterebbe a circa 12 milioni di euro e lo stabile sembra sia stato acquisito con leasing immobiliare, con l’aggravio di ulteriori costi.
Mi chiedo e contemporaneamente chiedo anche ai soci che leggono il suo giornale:
- poiché l’utile generato da Banca Reggiana negli ultimi 2 esercizi finanziari è risultato inferiore ai 2 milioni di euro anno, i bilanci futuri riusciranno ad ammortizzare la rata del leasing, a spesare i costi di gestione senza portare il bilancio in rosso?
- era proprio necessario, in questo momento di grave crisi economica, realizzare un investimento di quelle dimensioni?
- che fine faranno gli uffici delle sedi di Guastalla, Gualtieri, S. Vittoria e Tagliata, tutti di proprietà della banca e tutti in ottime condizioni, ma che resteranno inesorabilmente vuoti, generando elevati ed inutili costi?
- se l’operazione è stata progettata per razionalizzare il processo lavorativo, il personale di back office della ex BCC di Cavola opererà nella sede di Pieve di Guastalla? Qualcuno non dica che la fusione non era prevista, perché nel 2004 (ben prima dell’inizio lavori della nuova sede) Banca Reggiana assumeva l’allora direttore generale della BCC di Cavola dr Carlo Malvolti, con l’obiettivo di accelerare il processo di fusione.
- perché prima di investire nella nuova sede non si è venduta almeno la sede di via Prampolini a Guastalla?
- l’ubicazione della nuova sede a Pieve di Guastalla è strategica per lo sviluppo futuro della banca?
Spero che queste mie semplici considerazioni vivacizzino e rendano produttiva la discussione in assemblea di domenica prossima.
(Remo Zanichelli, Gualtieri)
Ottimo pezzo, mette in luce come, a mio avviso, è stata snaturata la vera vocazione di Banca Cooperativa. Non hanno più una vera anima da istituto sociale, ma cambia veramente poco o nulla dalle altre banche.
(R. Manicardi)
Sono un socio di banca di Cavola e Sassuolo, CONTRARIO ormai da tempo alla fusione delle due banche in quanto, questo è il vero problema, perderanno il loro valore sociale, diventeranno banche medie come tutte le altre dove il cliente è solo un numero di conto e che verranno avvantaggiati i grandi a dispetto dei piccoli, il contrario esatto dello statuto delle bcc. Personalmente spero che i soci comprendano che questa fusione non è indispensabile e quindi li invito a votare contro. Manca molto poco alla riunione e non sarà reversibile.
(L.C.)
Fusione? Cari soci e clienti, a monte di tutto vi sono schieramenti calcolati da tempo. La Banca di Cavola che correva ad aprire più sportelli possibile negli ultimi anni, l’acquisto della filiale di Formigine non pensate che era un passo ben sopra la portata? Aprire in poco tempo (e con che costi, altro che aumento di utili!) Modena, Rubiera, Montecchio, Cavriago, Canossa (personale a parte, che non credo costi poco) e i soci convinti che tutto sia rosa e fiori. Sì, perchè nelle assemblee mai si è detto anche una virgola di problema, ma è mai possibile che in un momento come oggi tutto sia così positivo, direte? Ed ecco poi le pecche… fusione. Magicamente l’ex direttore della Banca di Cavola, Dott Malvolti, poi ex direttore in Banca Reggiana, ora ad allearsi per la fusione quando tanto decantava la piena indipendenza della Banca di Cavola. Almeno ora che non venga a convincere tutti i montanari che è stata scoperta l’acqua calda, ma per favore, fate ‘sta fusione ma dite una santa risposta reale. Non tirate fuori persone, tra l’altro in veste di vertici precedenti, non tutti hanno solo l’immagine davanti della Banca di Cavola con tutti i valori a regime, idem della Reggiana.
(S.R)