Relativamente alla situazione viabilistica in montagna di cui tanto si parla in questi giorni, vorremmo rimarcare la centralità e l'importanza della SS 63 e della ormai improrogabile necessità di intervenire in modo adeguato.
Certamente interessante è il nuovo tracciato presentato nei giorni scorsi dalla Provincia anche se riteniamo siano necessarie ulteriori verifiche di stabilità geologica dei versanti a causa delle frane attive e quiescenti interessate dal tracciato oltre ad una giusta attenzione ai vincoli paesistici ed al corretto inserimento del manufatto all'interno del territorio del parco.
Ma i costi previsti sono molto alti; anche se la possibilità di interventi a stralcio può essere senz'altro una buona opportunità, francamente ci risulta di difficile realizzazione in tempi brevi.
E la montagna non può più aspettare: come amministratrici non ci appassionano più di tanto i progetti "sulla carta"; tra l'altro in questi giorni ci si sta sbizzarrendo in tal senso: sembra quasi un nuovo sport invece di pensare alla formazione della nazionale di calcio si pensa a dove fare passare nuove strade come se questa fosse l'unica risposta ai problemi della montagna quando tutti sappiamo benissimo che la tenuta del crinale si basa su moltissimi altri fattori ed è purtroppo molto più complessa e di non facile soluzione.
Inoltre, costruire ex-novo una strada praticamente parallela a quella esistente impone costi che potrebbero essere più realisticamente suddivisi tra i vari tratti della SS63 che ancora aspettano risposte (in primis la Bocco-Canala e il famigerato Ponte Rosso a Castelnovo Monti).
Un risultato certo e di immediata fattibilità per i costi più contenuti sarebbe rettificare i tornanti più pericolosi dell'attuale tracciato, prevedendo curve ad ampio raggio per portare in sicurezza la strada, ampliando alcuni tratti particolarmente angusti e soprattutto - e in questo ci rivolgiamo principalmente ad ANAS - iniziare ad effettuare la manutenzione, anche ordinaria.
Non è più possibile tollerare una statale piena di buche, con guard-rail fatiscenti, muretti che crollano, cartelli stradali tenuti su con il fil di ferro. Questa è la realtà a cui bisogna dare subito una risposta. Ce lo chiede la gente e si devono dare risposte certe e anche in breve tempo. La nostra proposta, peraltro molto operativa, è di prevedere OGGI una significativa razionalizzazione della SS63 esistente, che tra l'altro è ottimale dal punto di vista della stabilità geologica, e iniziare ad investire davvero sulla viabilità in montagna con un piano di manutenzione straordinario da parte di ANAS che fornisca risposte in tempi ragionevoli e permetta una migliore e più sicura fruizione dell'arteria più importante della nostra montagna, anche prevedendo migliori connessioni con la viabilità provinciale e comunale e quindi impegnando direttamente anche tutti gli enti locali in una visione condivisa dell'importanza della SS 63, che ci pare ormai politicamente acquisita.
Parallelamente è giusto pensare anche a soluzioni più radicali e approfondire progettualmente la nuova proposta di tracciato presentata, ma intanto non lasciamo andare ancora di più in degrado la strada che oggi c'è e che deve comunque dare una risposta alle necessità di mobilità di tutto il crinale.
(Ornella Coli e Roberta Filippi, assessori Verdi rispettivamente dei Comuni di Busana e Casina)