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La svolta / Sadon, registri in tribunale: è fallimento

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VETTO (28 ottobre 2009) – Libri in tribunale. Camion bloccati dagli operai. 106 persone e altrettante famiglie in allarme. A questo punto è tangibile il rischio di fallimento per l’unica ceramica vettese che dà lavoro in Val d’Enza.

E’ la clamorosa notizia che trapela in un sonnolento pomeriggio di fine ottobre e che rischia di sconvolgere per sempre la stabilità economica non solo del comune di Vetto, che fornisce il maggior numero di operai specializzati a questa industria, ma anche di una buona parte di vallata, tra Reggio e Parma.

Lo scorso 1 ottobre un picchetto, stanco del prolungarsi della cassa integrazione dopo la pausa estiva, aveva presidiato lo stabilimento ceramico, parte del gruppo Ceramiche Sadon spa. Ne era scaturito un primo incontro tra operai sindacati con la proprietà, poi la promessa di un piano industriale per scongiurare questo difficile momento, poi un incontro con la Provincia, e a Palazzo Allende convocati dalla presidente della Masini, era andato in scena un tavolo coordinato dal vicepresidente Pierluigi Saccardi - per approfondire la situazione. Al tavolo parteciparono l’imprenditore Remo Donelli, contitolare della ditta, un funzionario di Confindustria Ceramica, la rappresentanza sindacale unitaria della Sadon e i funzionari della Filcem-Cgil e Femca-Cisl, la presidente della Comunità montana dell’Appennino reggiano (nonché sindaco di Vetto) Sara Garofani, il sindaco di Castelnovo Monti Gian Luca Marconi e l’assessore del Comune di Ramiseto Enrico Baisi.

Riprese l’attività e poco prima la fornitura del gas, in precedenza interrotta per il mancato pagamento delle bollette. A quanto pare di capire avevano ragione i sindacati a lamentare la precaria situazione finanziaria della ditta. Al momento è in corso una riunione dei dipendenti. Sono momenti convulsi. Aggiornamenti appena disponibili.

(Gabriele Arlotti)

12 COMMENTS


  1. Era da dire… Aadesso chiude e riaprirà in Cina o Oomania e venderà con marchio Sadon allo stesso prezzo alla faccia delle nostre famiglie! E i nostri politici cosa fanno? Vanno a trans?… Ci vuole la rivoluzione o andremo sempre peggio!!!

    (Cristian)

  2. Per Donelli
    Grazie per la chiarezza che il sig. Donelli, se si può chiamare signore, ha sempre detto che, altro che crisi, io portero avanti la mia ceramica… Esprimo una sola cosa: che adesso le 110 famiglie andranno a mangiare a casa sua…

    (Un marito arrabbiato)


  3. Mi sembra davvero una tristezza… I nostri politici cosa fanno? Cosa hanno fatto per fare in modo che questo non accadesse? Tutti i comuni della montagna? La Comunità montana? Troppi punti interrogativi. Sono d’accordo con il commento precedente, sono favorevole alla rivoluzione anche perchè la Sadon come tante altre ditte che hanno chiuso sono il nostro presente ma anche il nostro futuro per i nostri figli. Vergogna…

    (Anna Gabrini)


  4. …industriale del “piffero”. Quando Berta filava e il periodo delle vacche grasse permetteva di fare “margiassate” i soldi se li è messi in tasca sempre alla faccia dei dipendenti che oggi soffrono una situazione di un’azienda che poteva condurre un iter diverso se capitanata da persone serie. Credetemi, è un’azienda che potrebbe essere salvata se gestita al meglio.

    (Leo Cassinadri)

  5. Sveglia
    Nessun politico si è fatto sentire, VERGOGNAAAAAAAA!!!! Chi ci tutela? Topo Gigio? Gira voce che riapre sotto un altro nome e intestata ad un altro da un’altra parte, forse in Bulgaria… Non so se è vero, ma se lo è è molto grave e qualcuno deve provvedere… Montagna sveglia o quando capiremo che questi politici (destra, centro e sinistra reggiana) ci hanno rovinato sarà troppo tardi.

    (Cristian)


  6. Innanzitutto esprimo tutta la mia solidarietà ai dipendenti Sadon che hanno perso il posto di lavoro. Vorrei chiedere alle istituzioni se si sentono di avere fatto il possibile per salvaguardare il lavoro a queste persone; mi/vi chiedo questo perché (premetto: ho seguito la vicenda a livello mediatico quindi potrei essere smentito) non ho visto una mobilitazione politica a livello comunale, provinciale, regionale come una vicenda del genere dovrebbe avere avuto.
    Non è una critica (non vorrei neanche aprire il solito inutile dibattito politico rossi-neri), ma una semplice domanda di un cittadino preoccupato per una situazione gravissima che si è venuta a creare. Questa vicenda avrà conseguenze catastrofiche: in primis chiaramente per i lavoratori, di conseguenza per tutto il territorio. Chi è nelle possibilità di fare qualcosa si muova subito, senza i soliti inutili “se…/ma…” politici a cui siamo abituati… ma pensando semplicemente alle 110 persone che si ritrovano senza lavoro…

    (Mauro Antichi)

  7. Sadon
    In questo periodo nel mondo politico va di moda esprimere solidarietà a tutti, ma con la solidarietà dei politici la gente sicuramente non mangia e le famiglie non vanno avanti. I nostri politici si conporterebbero diversamentre se fossero in pericolo le loro poltrone? Per quanto riguarda la proprietà della Sadon quando si portano i libri in tribunale è frutto di una situazione di crisi che ha radici molto lontane, non accade tutto in un mese o due.
    Gli imprenditori quando fanno delle scelte dovrebbero pensare che i dipendenti sono delle persone, non dei numeri e ragionare di conseguenza non per il solo profitto personale.

    (Paolo Diambri)

  8. 68
    Ho visto immagini, ho sentito racconti, ho letto articoli e libri sui mirabolanti anni intorno al 1968. Allora sì che si lottava per difendere i lavoratori, allora sì che si scendeva in piazza contro chi abusava del proprio potere o del proprio capitale.
    No, non sono impazzito, non sono diventato di sinistra, voglio solo dare tutto il mio sostegno ai lavoratori Sadon e a tutti (e sono tanti) quelli che stanno perdendo il posto in questi tempi duri. Il problema del giorno d’oggi è che nemmeno quelli che si professano di sinistra o si dichiarano “comunisti” fanno più nulla di concreto per difendere i lavoratori. I giovani non scendono più in piazza, pensando che queste sono realtà che a loro non competono; i sindacati hanno perso notevolmente il loro ruolo diventando conniventi coi potenti. E intanto noi siamo passati dal ’68 agli anni ’90… gradi, poichè lo prendiamo sempre in quel posto.
    L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro… ma non quello cinese o quello dell’est europeo, beninteso. Chi apre fabbriche in quei paesi dovrebbe essere boicottato oppure pesantemente daziato dal nostro paese.

    (Alessio Zanni)

  9. Solo politici?
    Lungi da me da difendere ad oltranza il mondo politico, ma vogliamo anche parlare di buona gestione da parte degli imprenditori oppure questo è un dettaglio?
    Non conosco la situazione Sadon, ma non mi risulta sia il calderone dove il mondo politico ha “posteggiato” i propri sostenitori o sbaglio?
    Saluti.

    (Lollo Mariani)

  10. Siamo solo dei numeri!
    Per la cronaca. Il Signor Donelli (se signore si può chiamare) vanta una decina fra fallimenti e “cambi di gestione”. I suoi più stretti collaboratori, sig. Prampolini e sig. Brioni, sono riusciti a far chiudere rispettivamente 3 e 4 ceramiche!!!! Questa volta sono riusciti a rovinare un’azienda che produceva un articolo di nicchia i cui margini di guadagno erano elevatissimi. Assurdo inoltre il fatto che gli ordinativi erano molti. Purtroppo ho la sensazione che la cosa sia stata quasi voluta… Il Signor Donelli (se signore si può chiamare) era stato convocato già in estate dalle istituzioni (Comune, Comunità montana) per un chiarimento sulla posizione dell’azienda, ma non si è nemmeno presentato. Dopo il presidio di fine settembre davanti alla Provincia ha dichiarato che tutto era a posto e che i problemi erano ormai risolti; si riprende a lavorare e dopo pochi giorni la notizia che sono stati consegnati i libri in tribunale… Come giustamente dice il sig. Paolo Diambri non si può preparare un concordato di messa in liquidità in pochi giorni. Lui sapeva già tutto! Risultato finale: 106 persone a casa e un intero comprensorio in ginocchio.

    (Un operaio… ex operaio della Sadon)