Riceviamo e pubblichiamo:
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" Il mio più grande difetto è di essere una ragioniera….
Per Bacco, sono riuscita a laurearmi in FISICA ma continuo a manifestare il difetto di cercare di bilanciare crediti e debiti.
Non voglio offendere nessuno ma per poter diventare insegnanti nella nostra stupenda nazione – culla del sapere e non solo – ci siamo dovuti divertire nello studio di testi riguardanti materie più o meno complicate per alcuni lustri, a seconda delle varie attitudini …. Tale SPORT è indubbiamente stato un investimento a fondo perduto di capitali per i nostri cari (se hanno potuto aiutarci) che però, nel loro sacrificio, vedevano solo un futuro migliore per noi, e noi con loro: anni di fatica, di viaggi perché studenti fuori sede, di nutrimento non consono a quanto viene proposto dalle tabelle salutistiche, di freddo patito nell’aspettare i mezzi pubblici (vogliamo parlare dei ritardi?), di mortificazioni dovute ai ritardi dei mezzi pubblici che ci facevano apparire come studenti lavativi, della fatica di essere troppo spesso soli, del non poter tornare a casa se non alla fine della settimana (se si era fortunati), ecc…
Non paghi di tutto ciò, per fare il lavoro di INSEGNANTE, abbiamo dovuto superare altre prove: master, corsi abilitanti, concorsi, corsi di specializzazione, continui corsi di aggiornamento, ecc… SEMPRE TUTTO A PAGAMENTO o ore dovute gratis; tutto il denaro impiegato e il tempo speso non sono deducibili da nulla…però se vogliamo riscattare ai fini pensionistici gli anni universitari…INDOVINATE? dobbiamo versare ancora qualche decamigliao di euro!
Vogliamo poi parlare dei mezzi di trasporto? Sono anni che insegno in luoghi diversi dal mio comune di residenza e, dovendo rispettare orari per cui non mi è possibile utilizzare i mezzi pubblici, devo lavorare ma non ho nessun diritto al riconoscimento di una minima detassazione per l’utilizzo del proprio mezzo di trasporto (spero di non dover specificare una distinta di spesa che riguarda non solo il carburante ma anche il deterioramento del mezzo …).
Forse siamo gli unici professionisti qualificati a dover sostenere una tale situazione cercando di mantenere la dignità professionale che ci è DOVUTA per circa € 1.400 al mese!
Se poi vogliamo parlare di vacanze o ferie: è vero che abbiamo 35gg estivi più la vacanze natalizie e le pasquali ma è anche vero che sono tutti periodi di alta stagione! La conseguenza è logica: o vinco alla lotteria o sto a casa!"
(Gloria Lavagnini)
Buttiamola in cifre e va bene… ma se vogliamo argomentare, l’insegnante non sceglie certamente il suo mestiere per questo… ci sono motivazioni ben più nobili, e questo vale anche per altri lavori… Mara.
(gli amici di Villa)
Se uno dopo tutto il tribolerio descritto va a fare il professore per lo stipendio mi viene da dire che ha studiato poco. Per quanto riguarda il resto benvenuta nel mondo! Era ora che cominciassero a tagliare! Riguardo alle ferie fate circa otto settimane, tutte di alta stagione? Mah?! In altri stati europei gli insegnanti in estate vanno a fare lavori alternativi: Comuni, biblioteche, centri sociali, segreterie, ecc.
(sierra)
Conosco laureati e bi-laureati che lavorano nei call center per 500-600 euro al mese, che servono ai tavoli in pizzeria, che in estate non vanno in vacanza ma raccolgono pere- mele- pomodori e in autunno vanno a vendemmiare ( e, pensi un po’, pagano la benzina o il biglietto dei mezzi per recarsi al lavoro !) Alcuni fortunati riescono ad accaparrarsi qualche contratto a progetto: due mesi, sei mesi, magari un anno e poi stop.
Signora Gloria…in molti hanno studiato, in molti hanno fatto i sacrifici che lei ha descritto ( sacrifici comunque fatti con passione e per noi stessi, perchè, come dice mia madre, “qualsiasi cosa tu faccia nella vita, se hai studiato non sarai una stupida”). Il quadro che lei dipinge del “povero” studente fuori sede mi fa molto sorridere: gli anni dell’università sono stati i più belli della mia vita, perchè studiavo quello che mi appassionava e non mi importava niente di mangiare male, patire un pò di freddo o rimanere bloccata qualche ora in stazione per uno sciopero o per una coincidenza persa. Oggi la mia laurea vale poco o niente, ma ciò che ho studiato nessuno potrà mai portarmelo via…e questa è la mia ricchezza più grande.
Mi permetta un’altra cosa, da ex allieva.
Ho avuto insegnanti splendidi e preparatissimi, il cui ricordo mi accompagnerà sempre. Ma mi sarà difficile dimenticare anche chi veniva a scuola vistosamente ubriaco, chi per parlare ore ed ore dei suoi animali domestici, chi pur abitando in centro non si presentava se pioveva o c’era la neve…la dignità professionale, signora Gloria, non è dovuta a priori a nessuno: queste persone hanno danneggiato generazioni di studenti eppure ora si godono le loro NON meritate pensioni.
(Sara)
Di gente che ha studiato ce n’e’ molta , ma non tutti a 1400,00 euro ci arrivano e le sue 40 ore settimanali comunque le fanno. E che dire delle vacanze in alta stagione…? Le aziende di norma chiudono il mese di agosto , e quindi se uno vuole andare in vacanza o ci va in quelle settimane o se ne resta a casa, e delle vacanze natalizie o pasquali …..magari le avessimo, non pretenderemmo certo di andare in montagna o al mare !!!!!!
(A.L.)
Penso che purtroppo a fini pensionistici si stia pagando anche per quegli insegnanti ecc.. ecc.. che anni fa a 40 anni di età se ne andavano beatamente (e legalmente) in pensione, forse con cifre ben diverse dal suo attuale stipendio.
Purtroppo per gli stipendi penso che la maggior parte delle categorie sia sottopagata, certamente gli insegnanti, ma anche chi ha un’attività e per poter vivere discretamente pareggiando al suo stipendio non conosce orari lavorativi, ferie o malattia.
Penso che abbia pieno diritto di esporre i suoi disagi, ma si faccia forza, perchè sono accompagnati da una miriade di altri disagi che sopportano ed hanno dovuto sopportare altre categorie.
(G.B.)
In questo “minestrone” di commenti non ce n’è uno che risponda argomentando quello che l’articolo di G. Lavagnini intende dire. E’ come se, potendo salire su un piccolo palcoscenico per dire qualcosa, si buttassero là frasi che denotano un lettura perlomeno distratta dell’articolo. E allora saltano fuori le pensioni baby (?), il grande divertimento di cui qualcuno ha goduto facendo l’Università, il commento compassionevole per la povera prof. che se non può fare le vacanze sta a casa, G.B. che invita a “farsi forza” perchè ci sono disagi anche per altre categorie, prof che lavorano nei call center ecc. ecc. Peccato! Redacon è un mezzo prezioso per tutto il nostro Appennino, ricco di cronaca, cultura, società politica, editoriali interessanti, storia del nostro passato recente e non e sarebbe un peccato sprecare queste occasioni di “parlarci” esprimendo le nostre idee o impressioni e potendole confrontare o arricchire con quelle di altri senza battibecchi del tutto inutili ai fini dei problemi che, mai come ora, sono i problemi di tutti. Buonanotte.
(Paola Agostini)
Il piccolo palcoscenico è stato calcato in primis da chi ha scritto l’articolo denotando la situazione, purtroppo reale che gli attuali insegnanti devono sopportare. A rotazione sul piccolo palcoscenico salgono altre persone che rispondono dal loro punto di vista al primo articolo. Non vedo come diversamente si possa argomentare. Non leggo assolutamente battibecchi e tantomeno era mia intenzione crearne uno.
Io non ho dato torto a G. Lavagnini, ma ho semplicemente fatto presente che la situazione non è rosea per nessuna (o forse per poche) categoria dei “comuni mortali”. Forse la risposta giusta non sarebbe stata il rapportarsi con le proprie esperienze, ma nel rapportarsi con le scintillanti realtà di altre nazioni, dove è possibile per chiunque scaricare le spese di trasporto, dove chi studia viene premiato e dove chi lavora non viene bastonato… L’articolo intenda dire che per i sacrifici fatti in passato non si è assolutamente ripagati (se lo interpreto nel modo giusto), certamente è così, ma ci sentiamo tutti così. Questa è la chiave di lettura del mio “si faccia forza” e non è stato scritto in vena sarcastica o polemica.
(GB)
Per fortuna che è arrivata la signora (o signorina) Paola a rimetterci in carreggiata sull’argomento, visto che secondo lei non abbiamo capito. Secondo me invece abbiamo capito! Oppure il problema è che i nostri commenti sono tutti critici? Mi dispiace ma con il contesto attuale sentire una prof. che si lamenta dei numeri perche è di questo che si parla, non si riesce a essere comprensivi agli sfoghi neanche davanti all’evidenza, siete comunque dei privilegiati. La dignità non si conquista con i soldi, questo un prof dovrebbe insegnarlo ai propri allievi, o anche in questo siamo fuori luogo? Il problema vero è che spesso sono proprio i professori a essere furi dalla realtà e a non centrare i fatti, come quello che all’ultimo ricevimento invece di parlarmi di mio figlio mi ha tenuto li a spiegarmi secondo lui perche non sono giuste le 24 ore.
(Sierra)
Signora Paola, la invito a rileggere i commenti con più attenzione. Io per esempio non ho “goduto” di nessun “grande divertimento” durante gli anni di università: ho parlato di sacrifici fatti con passione, che è tutta un’altra cosa. A lei, piuttosto, sembra educato accusare di protagonismo e di parlare a vanvera chi esprime opinioni diverse da quelle della prof. Lavagnini, che mi risulta essere sua figlia? A meno che “argomentare” e “parlarsi” a casa vostra voglia dire, sostanzialmente, darvi ragione…
(Sara)
Dato che tutti commentano a seconda di “dove porta il cuore”, mi concedo questo ULTIMO intervento. Ho carissimi amici che fanno gli ambulanti, si alzano tutte le mattine alle 3 (di notte) e si recano nei vari luoghi dove allestiscono il loro banco per offrire alle persone prodotti ortofrutticoli freschi.Conosco persone che non sanno leggere l’orologio perché nessuno ha mai provato a insegnare loro il “meccanismo”.
Conosco persone che non conoscono il valore del denaro perché nessuno si è fatto carico di spiegare loro che se pago 20 e do 50 di resto mi vengono 30. Conosco persone che… E conosco persone che aiutano chi è in difficoltà gratuitamente. Ricordo anche tutti i miei insegnanti, a partire dalle scuole elementari dove ho avuto la carissima e “specialissima” Dorina Lazzari (per lei i suoi scolari erano “suoi figli”), per finire con i docenti universitari. Sono davvero stata molto fortunata: non ho mai avuto a che fare con persone poco rispettabili e/o rispettose! Ecco perché credo fermamente che la nostra categoria vada difesa e stimata. PERO’ Sara non credo proprio sia giusto accusare mia mamma – che per altro ha firmato con il suo nome e cognome – di parlare a VANVERA… Nel dubbio – che François Charles Mauriac riteneva essere l’espressione massima dell’intelligenza – forse avrebbe dovuto dedurre che essendo io sangue del suo sangue e piume delle sue piume (e specifico ancora che mi sto riferendo a mia mamma) è quasi logico pensare che in casa nostra si parli delle situazioni che la quotidianità propone e che tali non siano sempre del tutto piacevoli (e qui torniamo al discorso degli insegnanti ubriaconi e nulla facenti di cui lei ha parlato e purtroppo, con cui lei ha avuto a che fare). A casa nostra, grazie all’educazione che abbiamo ricevuto, parlare vuol dire avere un dialogo e se questo porta a dare ragione l’una/o all’altra/o vuole anche dire che si è in “regime” di democrazia empatica o di empatia democratica… scelga lei. Che dire: se anziché essere sempre gli uni contro gli altri si provasse a essere insieme forse potremmo davvero ottenere qualcosa di propositivo per le generazioni future!
(Gloria Lavagnini)
Cara prof… anche lei non legge attentamente i commenti. Io non ho accusato sua madre di parlare a vanvera, ma le ho chiesto se lei ritenesse giusto accusare noi che abbiamo commentato di parlare a vanvera (salendo sul palcoscenico del piccolo teatrino, ecc. ecc.)… Perchè mi ha dato molto fastidio il modo in cui la signora Paola ha stravolto in senso “godereccio” le mie parole. Detto questo… se il suo articolo ha suscitato così tante reazioni negative e poco empatiche ci sarà un motivo… A volte capita di dire le cose giuste in un modo sbagliato e così il messaggio non riesce ad “arrivare”. O forse siamo tutti un po’ tesi in questo momento storico particolare perchè sentiamo tutti che ci è stato tolto qualcosa cui avremmo avuto diritto. Credo che alla base ci sia stato un grosso malinteso che in questo gioco di specchi deformanti può andare avanti all’infinito… e quindi, per chiudere, le auguro sinceramente tanto bene…
(Sara)