Riceviamo da Alberto Campari e pubblichiamo.
mo ormai pronti alla prossima partenza per l’Etiopia. Partiremo sabato 19 gennaio e saremo in 26, divisi tra le missioni di Gambo (in 8) e di Shashemene (in 18) e abbiamo importanti novità che riguardano nuovi progetti. Ecco il programma dei lavori.
1- A Gambo il gruppo avrà tra le priorità quella di continuerà l’opera cominciata più di un mese fa dal nostro amico Bruno Bastianelli di Torino. Insieme a lui, si cercherà di ultimare la nuova fognatura dell’ospedale, realizzando una condotta di 400 metri con diversi punti di decantazione. Continuerà inoltre il progetto della stalla, continuando la formazione al personale locale e apportando alcuni miglioramenti strutturali. L’obiettivo è quello di raggiungere i 100 litri di latte giornalieri, per soddisfare i bisogni dei bambini della pediatria e non solo. Avremo con noi un tecnico delle stalle, oltre ad un agronomo e un veterinario.
Saranno anche effettuati interventi sugli impianti.
Faremo come sempre una verifica sull’andamento delle adozioni a distanza, seguite da suor Aldina Predieri.
2- I nostri medici ed infermieri presteranno il loro servizio presso l’ospedale di Gambo e al poliambulatorio di Shashemene.
3- A Shashemene lavoreremo per ristrutturare ed ampliare casa famiglia, la struttura che accoglie i ragazzi di strada. Si tratta di sistemare le camerate e con il tempo, di portare presso la stessa struttura il forno per il pane, dal momento che è gestito interamente dai ragazzi stessi. Attualmente esso è funzionante presso un locale della missione.
Verificheremo il progetto del microcredito e vedremo se ci sono altri figli di lebbrosi che hanno terminato gli studi e che quindi potrebbero entrare nel progetto.
Lavoreremo inoltre presso le coltivazioni di Tikur Wuha e faremo manutenzione alle strutture ed ai mezzi.
Presso il poliambulatorio cercheremo di allestite la sala lavanderia e di potenziare il laboratorio di analisi installando alcune apparecchiature.
3- NUOVI PROGETTI. Quest’anno avremo con noi due amici ingegneri idrogeologici che verranno per cominciare un nuovo progetto. Nella zona ovest di Shashemene, in aperta savana, presso le comunità di Rophi e Caccia Ciullo, ciclicamente ogni tre anni si abbatte una carestia o siccità che miete migliaia di vittime, soprattutto bambini ed anziani. Le popolazioni locali vivono essenzialmente di agricoltura e pastorizia ed essendo piccoli agricoltori, non possiedono scorte. Se la stagione delle piogge tarda ad arrivare o non arriva affatto, si ripete un dramma silenzioso ma impietoso. Nella zona abbiamo 3 laghi con acqua salata ed un fiume, il Belate, di acqua dolce. La gente raggiunge il fiume per bere camminando per 12 ore! L’obiettivo è quello di realizzare dei pozzi. Si tratta di capire però se le falde sono di acqua dolce e si salinizzano in loco oppure se arrivano in zona già salate. In questa spedizione, due nostri amici ingegneri studieranno il terreno su vasta scala (centinaia di km quadrati) e preleveranno dei campioni che analizzeranno una volta rientrati in Italia. Successivamente, una seconda spedizione, cercherà di individuare il punto migliore per scavare dei pozzi. Per fare tutto questo, abbiamo trovato la collaborazione dell’università di idrogeologia di Addis Ababa. Non esistono cartografie precise della zona, tranne una planimetria molto generica fatta dagli italiani in epoca coloniale. Sarà dunque un progetto di scoperta e di conoscenza che può aprire tante porte.
Vi invidio, con tutto il mio cuore! Di cuore auguro a Voi una buona permanenza e tanto proficuo lavoro, anche se, di ciò, ne sono certo. Saranno giorni che vi penserò spesso. Così spero che i tanti amici che mi conoscono mi ricorderanno laggiù tra le persone care (a me questo capitò nel mio viaggio: di pensare solo alle persone care). Con stima ed affetto.
(Gianfranco)