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Regalo di Natale

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Riceviamo e pubblichiamo il seguente contributo.

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Ci siamo. E' ancora Natale ed è tempo di pensare ai regali.

In realtà, il periodo natalizio non è solo quello della corsa ai regali ma è sopratutto un momento in cui si dichiarano – esplicitamente o implicitamente – alleanze e rivalità. La scelta di un regalo è molto istruttiva per capire le relazioni familiari e sociali. Al centro dello scambio di regali c'è il legame sociale , con le sue ipocrisie! Anche se non tutti lo vivono con spirito religioso, il Natale rimane sacro ed ha un riferimento nel mito. L'esperienza del sacro consiste nella comunione con il gruppo : che può essere (genericamente) la società, ma anche un gruppo, più ristretto, come la famiglia. Celebrando il Natale esprimiamo la nostra appartenenza ad una comunità, a una famiglia; basta osservare l'aura di rimprovero che circonda chi rifiuta di parteciparvi, che viene spesso bollato come asociale. A Natale, d'altro canto, l'isolamento e la solitudine sembrano più insopportabili.

Oltre alla sua dimensione collettiva, il rito natalizio è legato a valori come la democrazia e l'uguaglianza; si provvede allora a organizzare celebrazioni per tutti, integrando (per un giorno) nel tessuto sociale chi di solito ne è emarginato, per esempio le persone senza fissa dimora. Il Natale è soprattutto la celebrazione di una utopia familiare... Tu, che sei solo, dove trascorrerai questa Festa? Lo scarto tra utopia e realtà spinge non poche persone a considerare il Natale come il giorno più orribile dell'anno. Il Natale è una sorta di grande mercato nel quale esercitiamo la nostra capacità di valutazione delle merci e dei rapporti con gli altri. Si fa spesso confusione tra “merce” e “dono” tra “affetti” e “ipocrisie sociali”. La famiglia riunita si ritrova attorno a un abete per il magico (o tragico) momento dell'apertura dei regali. La tradizione vuole che si apra il proprio regalo di fronte agli altri.

Il destinatario del regalo deve mostrare educatamente il proprio apprezzamento, ma dentro di sè ne valuta l'utilità, l'importanza, il costo stabilendo una proporzione tra valore affettivo e valore commerciale. La tipica frase: “non dovevi...” rimanda a questo calcolo mentale. La reazione al dono è ipocrita. Dalla società del dono, siamo approdati alla società delle merci, dove tutto è calcolo e valutazione. Il dono dovrebbe essere gratuito (per chi lo fa e chi lo riceve). Il dono dovrebbe essere “leggero” (non soppesabile o paragonabile alle merci)... dal dono dovrebbero fiorire legami veri.

Buon natale.

(Enzo Piccinni, giornalista)

Per quanto scritto (salvo che per errori e inesattezze) sono debitore a Sophie Chevalier e Anne Monjaret.

 

3 COMMENTS

  1. Il giornalista Piccinni, con questo scritto, ha trasformato il Natale – grande festa religiosa che celebra la nascita del Figlio di Dio che si fa uomo, una festa di tutta la Cristianità che vede in questo Bambino la storia della Salvezza e della Redenzione – in una sorta di scambio di pacchi, di regali i belli e brutti, di ipocrisie familiari e non, di visi rabbuiati perchè il regalo non è quello atteso o è di poco valore. E’ così che a Natale si “dichiarano alleanze o rivalità”???!!!!! Il regalo appartiene alla simbologia della festa, come l’albero – le luci fuori e dentro casa, le rappresentazioni di vario genere. Non metto volutamente in questo elenco il Presepe, che ha origini diverse e più lontane. Fare regali – e anche riceverne – è bellissimo perchè il regalo, piccolo o importante, cioè economico o costoso, è un dono che viene dal cuore. Un dono che vuole dire: mi ricordo di te, ti voglio bene, sei nel mio cuore e te lo dico con questo piccolo o grande dono o con questo fiore. Non ci sono regali obbligati se non ai bambini. Se non si ha lo slancio nel cuore o la generosità di spendere anche una cifra modestissima, non succede niente, non scoppiano le rivalità o le guerre. Per un avaro o un gretto calcolatore dover fare un dono sarà sempre drammatico, ma questo esula dal discorso sui doni natalizi. Buon Natale!

    (Paola Agostini)

    • Firma - PAOLAAGOSTINI
  2. Ho letto e riletto più volte questo articolo.. In questi giorni veramente il nostro pensiero è rivolto ai REGALI, per me è una gioia grandissima fare regali , il dono per me inteso come “pensiero” fatto con il cuore e pensando veramente al suo valore affettivo, “piccolo” ma prezioso. Certo che di questi tempi… il regalo più bello che ci potremmo fare… Sarebbe proprio vivere questo Natale serenamente in famiglia…. ma…. non sarà così per tutti purtroppo.

    (P.G.)

    • Firma - P.G.
  3. Volevo ringraziare i “commentatori” per la educazione dei toni e l’arricchimento della, chiamiamola, discussione.
    Tengo solo ad aggiungere che ricevere e fare regali è una cosa bellissima
    Quanto scritto (dal giornalista) aveva l’intento di riportare alcuni aspetti che sono stati oggetto
    di studi da parte delle due ricercatrici citate (Autrici del Libro Doni e Scambi nella Società contemporanea – 1998 – e di una ricerca pubblicata su Scientific American Minds nel 2005)
    L’intento era presentare un aspetto “del” Natale…. non “il” Natale .
    Operazione giornalistica non riuscita nel modo migliore . Sarei dispiaciuto se l’informazione
    venisse confusa con il pensiero personale. Concordo pienamente con i Commenti della Sig.ra Paola
    e P.G. I significati del regalo (del dono) dovrebbero essere proprio quelli. Dovrebbero…
    E spesso e per tanti lo sono. Ma credo che nascondere anche altri aspetti non sia un bel regalo per la verità.

    (Enzo Piccinni)

    • Firma - EnzoPiccinni